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"Io, ricercatrice e femminista, ho trovato un’isola felice. Donne e Accademia: un rapporto difficile"

di GABRIELE MASIERO -
12 dicembre 2021
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"Io sono orgogliosa di come la Scuola abbia gestito la vicenda dell’espulsione dello studente reo di aver schiaffeggiato la sua ex fidanzata, anch’essa nostra allieva, al culmine di un periodo di minacce e litigi per i quali ha subito anche il provvedimento di ammonimento del questore". Giuliana Freschi è una dottoranda della Scuola Sant’Anna di Pisa, rappresentante degli studenti Phd in Senato Accademico e quella vicenda l’ha seguita da vicino passo dopo passo: prima l’espulsione del ragazzo dal collegio, poi la riammissione imposta dal Consiglio di Stato che pur prendendo atto che i comportamenti dell’allievo erano stati "molto gravi" aveva ritenuto il provvedimento della scuola comunque "sproporzionato" visto anche il buon profitto del ragazzo negli studi e lo aveva reinserito a scuola.

Il precedente

"Ma il pronunciamento del Tar della Toscana arrivato nelle scorse settimane - ha aggiunto Freschi - è pienamente soddisfacente. Abbiamo agito, infatti, nel rispetto del nostro codice etico e la Scuola non ha mai avuto dubbi che quella fosse la stessa polare da seguire. Ne sono stata orgogliosa". Altro che sproporzione nella punizione inflitta, ma semmai un rigoroso rispetto del Codice etico. E un altrettanto rigorosa attenzione ai messaggi che un’istituzione pubblica di eccellenza, come quella della Sant’Anna, deve inviare non solo al suo mondo, ma anche all’esterno. E’ per questo che, intervenendo alla cerimonia inaugurale dell’anno accademico, Giuliana Freschi, ha incentrato il suo discorso anche sui temi di genere e delle pari opportunità.

Donne e mondo accademico

"Quello tra donne e accademia - ha ammesso - è un rapporto ancora, molto difficile. Da donna ricercatrice, femminista e rappresentante in Senato accademico, mi piace però sottolineare che alla Scuola Sant’Anna siamo in un’isola felice e in un ateneo con donne in posizioni apicali: una rettrice, una direttrice generale e tante altre protagoniste. Qui si portano avanti azioni concrete per rendere sempre più equilibrato questo rapporto tra le donne e il mondo accademico, non solo all’interno della nostra istituzione ma anche riverberando i suoi riflessi più in generale nel comparto scientifico e accademico italiano".

Parità di genere

Messaggi univoci, colti anche dall’assessora regionale con delega all’’Università, Alessandra Nardini:  "Con una rettrice, una direttrice generale e tante altre donne protagoniste dal Sant’Anna ci giunge un esempio di parità di genere, attraverso una reale valorizzazione dell’uguaglianza tra uomini e donne". "Dalla parità di genere – ha proseguito – passa anche il benessere economico e sociale, per questo senza il contributo delle donne non ci può essere una vera ripresa. La Scuola Sant’Anna manda un grande messaggio di speranza alle allieve, alle future allieve e più in generale a tutte le donne: dobbiamo essere consapevoli che la realizzazione professionale non si deve conseguire dopo una serie di rinunce tra vita personale e lavoro, ma dobbiamo avere il diritto di vedere riconosciuti merito e impegno durante il nostro percorso di carriera e dobbiamo vederci garantito il diritto alla conciliazione, anzi, direi, alla condivisione".