Orario ridotto, tutele legali, espansione sempre più ampia dei diritti dei lavoratori. Ogni Primo Maggio, in numerosi Stati del mondo moltissime persone scendono in piazza non solo per ricordare i diritti acquisiti, ma anche per far sentire la propria voce per quelli mancanti. Se osserviamo i giovani, però, la Festa dei Lavoratori è vero e proprio giorno di speranza.
Il percorso a ostacoli per le nuove generazioni
La disoccupazione giovanile, ormai da decenni, è una patologia che attanaglia il mercato del lavoro italiano, che vede 1 giovane su 5 lottare per ottenere un lavoro stabile. Se la disoccupazione generale si attesta al 7.2%, il dato specifico relativo agli under 35 balza al 20.1% nell'ultimo trimestre del 2023. Un dato che, pur in rilasciato, rispecchia il carattere emergenziale di questo fenomeno.
Secondo l'ultimo rapporto Ocse sulla disoccupazione giovanile, l'Italia è al quinto posto – tra i Paesi parte del paniere d'indagine – nella classifica delle nazioni col maggior numero di giovani senza un lavoro continuativo. Una classifica che vede sorprendentemente la Spagna nelle prime posizioni, caratterizzata da un dato ancora più alto di quello italiano. Nella penisola iberica, infatti, il valore raggiunge ben il 27,4%, sintomo di una discrepanza sempre più netta tra domanda e offerta.
Dati allarmanti, che non possono prescindere da un'attenta riflessione su quanto il mercato del lavoro sia un percorso a ostacoli sempre più complicato per le nuove generazioni. La società odierna sembra immobile e priva di ideali se paragonata a quella dei fermenti propri della seconda metà del '900. Una società statica che, al netto di un fermento sicuramente inferiore rispetto al passato, non è certo esente da profondi tumulti e mutamenti valoriali.
Nuove frontiere lavorative
Un cambiamento che, in profonda connessione con i nuovi paradigmi tecnologici che si stanno affermando, coinvolge sempre di più il mondo del lavoro e le sue modalità di svolgimento. Digitalizzazione, automatizzazione e smartworking sono solo alcuni dei processi emersi con la recente pandemia di Covid-19 che, se ben implementati nelle trame dei flussi di lavoro di numerose aziende, potrebbero rivoluzionare i paradigmi lavorativi di molte figure professionali.
Ulteriori iniziative come la riduzione della giornata lavorativa, che ha recentemente dimostrato un evidente miglioramento nella produttività all'interno delle aziende nelle quali è stata implementata, potrebbero costituire parte del mutamento valoriale del mondo del lavoro che i giovani stanno cercando. Il ricambio generazionale, da sempre, porta con sé rivoluzioni che coinvolgono numerosi ambiti della società, uno tra questi il lavoro.
Cervelli in fuga
Non possono essere dimenticate, inoltre, le possibilità di trasferirsi all'estero, in costante aumento rispetto al passato, le quali permettono alle nuove generazioni di interfacciarsi con ambienti e condizioni lavorative che risultano spesso più interessanti rispetto alle controparti italiane. Molto spesso scelte di vita che comportano cambiamenti radicali nella quotidianità di giovani ragazzi e ragazze, costretti a intraprendere percorsi lavorativi lontani da casa unicamente per ottenere stipendi in linea con la propria preparazione.
Il mercato del lavoro, dunque, necessita di ampie riforme, le quali non possono essere esclusivamente ridotte a mera percentuale, ma che devono necessariamente investigare le cause sociali che stanno comportando un distacco sempre più evidente tra le giovani generazioni e le rispettive possibilità di occupazione.
Disparità di genere
Il legame tra società e impiego, oltre agli aspetti già descritti come le percentuali di occupazione, riveste molti altri ambiti della società contemporanea. Il gender pay gap è solo uno degli aspetti che riguarda le discrepanze tra lavoro maschile e femminile, caratterizzando uno degli aspetti più impattanti in ambito retributivo. Sempre secondo OCSE, le ragazze hanno un tasso di disoccupazione tendenzialmente superiore a quello dei ragazzi. Una discrepanza evidente in ogni fascia di età, che si radica soprattutto tra i giovani under 35. Oltre alle disparità occupazionali, però, le donne devono fronteggiare un altro scoglio: l'immotivata riduzione del salario a parità di impiego rispetto ai colleghi.
Evidenze che dimostrano ulteriormente quanto il mercato lavorativo sia sempre meno adatto alle nuove generazioni, caratterizzate da un'attenzione per diritti e uguaglianza che cresce di giorno in giorno e di generazione in generazione.
Stabilità, lavoro remoto, riduzione dell'orario lavorativo ed equità salariale sono solo alcuni degli aspetti che i ragazzi e le ragazze che si affacciano al mondo del lavoro stanno cercando con sempre maggiore impellenza, anche in questo primo maggio. Una giornata che, da sempre, si caratterizza sì come giornata di festa, ma anche di rivendicazione e di lotta per nuovi diritti.