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Home » HP Trio » Torna a correre la maratona di Boston dopo aver perso la gamba nell’attentato del 2013

Torna a correre la maratona di Boston dopo aver perso la gamba nell’attentato del 2013

Adrianne Haslet e l'olimpionica Shalane Flanagan correranno insieme dopo essersi conosciute l'anno successivo alla tragica edizione in cui persero la vita tre persone. Per la prima volta la 41enne farà parte della divisione di para-atletica e proverà a vincere la gara

Marianna Grazi
18 Aprile 2022
adrianne helset_boston_protesi

adrianne helset_boston_protesi

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Lunedì 18 aprile, giorno di Pasquetta, anche se negli stati Uniti non si festeggia. Ma è un giorno da celebrare, almeno per Adrianne Haslet, presente alla linea di partenza della divisione Paralimpica alla maratona di Boston, pronta a iniziare il percorso di 42 km (26,2 miglia) che si concluderà nel punto in cui, nove anni fa, ha perso il piede sinistro. il mese di aprile, che porta con sé l’anniversario dell’attentato alla maratona del 2013, è un periodo particolarmente difficile per Haslet, che conosce bene il bagaglio emotivo che la corsa comporta. Ma quest’anno il cerchio apertosi con quelle esplosioni, quelle bombe che le hanno quasi strappato la vita, si chiuderà, finalmente.

Prima e dopo l'attentato alla maratona di Boston
Adrianne mostra i suoi piedi prima e dopo l’attentato alla maratona di Boston

La storia di Adrianne

Quando i due ordigni, piazzati nei pressi del traguardo in Boylston Street vicino a Copley Square, esplosero nel 2013 uccidendo 3 persone e ferendone altre 200, Adrianne Haslet era una ballerina di sala professionista. Quel 15 aprile era una spettatrice della maratona, ma rimase coinvolta nell’attentato che le portò via il piede e parte della gamba sinistra. Quando racconta la sua storia, durante interviste, la 41enne usa spesso la parola “gratitudine” per descrivere la sua condizione emotiva: “Mi sento solo incredibilmente grata di essere ancora viva in questo momento e di essere in grado di vedere di nuovo le persone che amo e di camminare e correre e ballare e svolgere ancora la vita quotidiana e incontrare persone incredibili”. Quell’attentato, infatti, ha rappresentato un episodio chiave nella sua vita, che invece che allontanarla per sempre da quel mondo l’ha fatta appassionare alla corsa, tanto da volersi lei stessa cimentare.

Adrianna Hasleta_ballerina_corsa
Prima dell’attentato alla maratona Adrianne era una ballerina professionista (PH: Robert Sturman)

Così appena tre anni dopo Haslet ha portato a termine per la prima volta la maratona di Boston; certo non è stata un’esperienza facile, ha impiegato circa 10 ore per completare il percorso, costretta anche a fare una sosta nella tenda medica per affrontare i problemi con la sua protesi. Nel 2018, invece, ha iniziato la gara, ma come molti altri quell’edizione gelida e piovosa, ha abbandonato la gara a causa dell’ipotermia. Aveva poi già iniziato ad allenarsi per la gara dell’anno successivo quando, nel gennaio 2019, è stata investita da un’auto (ha completato la 5km solo tre mesi dopo), riportando un brutto infortunio al braccio destro . Nel 2020, a causa della pandemia, la gara si è svolta solo virtualmente e nell’agosto 2021, poche settimane prima della corsa autunnale riprogrammata, Adrianne scendendo da marciapiede si è slogata la caviglia, ed è stata costretta a rimandare ancora una volta i suoi piani. Da spettatrice ha però assistito al debutto della divisione paralimpica: “Vedere tutti quei piedi diversi sulla linea di partenza mi è rimasto impresso nella mente”, ha detto. E oggi in quell’immagine iconica ci sarà anche lei, finalmente, e non sarà sola.

L’incontro provvidenziale

Adrianne haslet e Shalane Flanagan
Adrianne Haslet e Shalane Flanagan

Adrianne Haslet, che ha perso il piede e parte della gamba sinistra nell’attentato alla maratona di Boston del 2013, tornerà alla gara iconica per la prima volta in quattro anni come para-atleta con l’olimpionica Shalane Flanagan come atleta di supporto. Quando il suo allenamento per la gara è diventato sempre più intenso Haslet ha sviluppato una serie di strumenti per affrontare la situazione. Uno di questi, forse il più importante, è quello di immaginarsi l’olimpionica e vincitrice della maratona di New York 2017 Shalane Flanagan che corre accanto a lei, incoraggiandola. Ma oggi, 18 aprile, in occasione della maratona stessa, non dovrà immaginarlo. Da gennaio, infatti Flanagan ha allenato la 41enne e correrà al suo fianco come suo corridore di supporto durante gara.
Le due si sono incontrate per la prima volta l’anno successivo all’attentato, dopo la gara dove l’olimpionica si era piazzata al quarto posto, all’hotel Fairmont Copley vicino al traguardo. Un caso che, però, ha segnato per sempre le loro vite: “Sono andata via da quella conversazione pensando: ‘Voglio avere quello che sta avendo lei‘”, ha raccontato la sopravvissuta. “Non so cosa sia, ma lei è molto dolce e molto gentile e anche, tipo, tosta” ha aggiunto. Da parte sua, Flanagan è stata colpita dal portamento sicuro e dalla resilienza dell’altra donna, nonostante l’amputazione. La coppia è perciò rimasta in contatto sui social media e appena Adrianne ha deciso di iniziare a correre, Flanagan le ha fatto visita a un allenamento in pista indoor locale. Quando il Bowerman Track Club veniva a Boston per le gare di atletica, si incontravano di persona. In una di queste visite, Shalane ha confidato all’amica una buona notizia, allora segreta: La Boston Athletic Association avrebbe aperto la divisione competitiva di para-atletica nel 2020, un passo verso l’inclusività che lei aveva a lungo sostenuto. A quel tempo, hanno vagamente discusso l’idea di una partnership di allenamento o gestione, ma mai formalizzato. Oggi quel sogno è diventato realtà.

Adrianne haslet e Shalane Flanagan
Adrianne e Shalane pronte per la maratona di Boston 2022

“Ogni volta che immaginavo di correre la gara, la immaginavo accanto a me. Così quest’ultimo dicembre, ho preso coraggio e le ho chiesto di unirsi a me, fianco a fianco da Hopkinton a Boston, come mia compagna di squadra, mia allenatrice e mia atleta di supporto”, ha scritto la coraggiosa paratleta su Instagram. “Le ho detto che non potevo immaginare di tagliare quel traguardo senza di lei al mio fianco. Lei ha detto di sì”.  “Una cosa è realizzare un obiettivo che ti sei prefissato di raggiungere”, ha scritto Flanagan, quattro volte olimpionica e vincitrice nel 2017 della maratona di New York. “Ma a volte ci si sente ancora più speciali nell’andare là fuori e aiutare un’altra persona a realizzare il proprio“.

La maratona di Boston è tornata a svolgersi nella sua data tradizionale, il Patriots Day per la prima volta in tre anni dopo la cancellazione per pandemia nel 2020 e il rinvio a ottobre dello scorso anno.

 

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“Per noi disabili cose come questa sarebbero troppo semplici. Forse non tutti sanno che la realtà è che, se una persona nelle mie condizioni desidera partecipare a un qualsiasi evento, solitamente gli viene richiesto di individuare per conto proprio gli organizzatori, cercare sul rispettivo sito le indicazioni sulla modalità di richiesta dei biglietti (che variano da organizzatore ad organizzatore) e in fine allegare alla domanda di partecipazione il certificato di invalidità e un documento d’identità. Mai ci è permesso di usare le piattaforme online ad acquisto diretto come Ticketone.

Mi sono sentito ulteriormente discriminato: oltre ai miei limiti fisici mi sono dovuto scontrare con ulteriori ostacoli rappresentati da procedure imposte da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi la parola ‘inclusione‘. E quello che più mi ha sorpreso è che questi limiti siano arrivati in abbinamento ad un evento di Jovanotti, che ritengo un paladino dell’inclusione. Mi chiedo se lui sia a conoscenza di tutto questo e cosa ne pensi in tal caso”.

Il racconto di Enrico nell’intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

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  • “Per cantare ho affrontato un lungo percorso di logopedia, ma voglio fare della musica un posto più inclusivo. 

Mi chiamo Francesco, in arte Brazzo, sono sordo e nella vita faccio rap”. In una frase, lo specchio di una vita in salita. La fatica di imparare a cantare senza poter ascoltare nulla se non “le vibrazioni delle casse”, gli anni della logopedia e la voglia di mettere in versi la realtà, le battaglie per il riconoscimento della propria comunità e la denuncia sociale.

Brazzo nasce a Taranto in una famiglia di sordi da tre generazioni e si trasferisce a Milano nel 2008.

“Già da bambino desideravo cantare solo che mi sentivo imbarazzato per il fatto che un sordo potesse cantare. Ho iniziato a parlare a cinque anni, all’inizio non parlavo molto bene e ho affrontato un lungo percorso di logopedia. Poi a trent’anni avevo questo desiderio lasciato nel cassetto e ho deciso di lanciarmi”.

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Lunedì 18 aprile, giorno di Pasquetta, anche se negli stati Uniti non si festeggia. Ma è un giorno da celebrare, almeno per Adrianne Haslet, presente alla linea di partenza della divisione Paralimpica alla maratona di Boston, pronta a iniziare il percorso di 42 km (26,2 miglia) che si concluderà nel punto in cui, nove anni fa, ha perso il piede sinistro. il mese di aprile, che porta con sé l'anniversario dell'attentato alla maratona del 2013, è un periodo particolarmente difficile per Haslet, che conosce bene il bagaglio emotivo che la corsa comporta. Ma quest'anno il cerchio apertosi con quelle esplosioni, quelle bombe che le hanno quasi strappato la vita, si chiuderà, finalmente.
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Adrianne haslet e Shalane Flanagan
Adrianne Haslet e Shalane Flanagan
Adrianne Haslet, che ha perso il piede e parte della gamba sinistra nell'attentato alla maratona di Boston del 2013, tornerà alla gara iconica per la prima volta in quattro anni come para-atleta con l'olimpionica Shalane Flanagan come atleta di supporto. Quando il suo allenamento per la gara è diventato sempre più intenso Haslet ha sviluppato una serie di strumenti per affrontare la situazione. Uno di questi, forse il più importante, è quello di immaginarsi l'olimpionica e vincitrice della maratona di New York 2017 Shalane Flanagan che corre accanto a lei, incoraggiandola. Ma oggi, 18 aprile, in occasione della maratona stessa, non dovrà immaginarlo. Da gennaio, infatti Flanagan ha allenato la 41enne e correrà al suo fianco come suo corridore di supporto durante gara. Le due si sono incontrate per la prima volta l'anno successivo all'attentato, dopo la gara dove l'olimpionica si era piazzata al quarto posto, all'hotel Fairmont Copley vicino al traguardo. Un caso che, però, ha segnato per sempre le loro vite: "Sono andata via da quella conversazione pensando: 'Voglio avere quello che sta avendo lei'", ha raccontato la sopravvissuta. "Non so cosa sia, ma lei è molto dolce e molto gentile e anche, tipo, tosta" ha aggiunto. Da parte sua, Flanagan è stata colpita dal portamento sicuro e dalla resilienza dell'altra donna, nonostante l'amputazione. La coppia è perciò rimasta in contatto sui social media e appena Adrianne ha deciso di iniziare a correre, Flanagan le ha fatto visita a un allenamento in pista indoor locale. Quando il Bowerman Track Club veniva a Boston per le gare di atletica, si incontravano di persona. In una di queste visite, Shalane ha confidato all'amica una buona notizia, allora segreta: La Boston Athletic Association avrebbe aperto la divisione competitiva di para-atletica nel 2020, un passo verso l'inclusività che lei aveva a lungo sostenuto. A quel tempo, hanno vagamente discusso l'idea di una partnership di allenamento o gestione, ma mai formalizzato. Oggi quel sogno è diventato realtà.
Adrianne haslet e Shalane Flanagan
Adrianne e Shalane pronte per la maratona di Boston 2022
"Ogni volta che immaginavo di correre la gara, la immaginavo accanto a me. Così quest'ultimo dicembre, ho preso coraggio e le ho chiesto di unirsi a me, fianco a fianco da Hopkinton a Boston, come mia compagna di squadra, mia allenatrice e mia atleta di supporto", ha scritto la coraggiosa paratleta su Instagram. "Le ho detto che non potevo immaginare di tagliare quel traguardo senza di lei al mio fianco. Lei ha detto di sì".  "Una cosa è realizzare un obiettivo che ti sei prefissato di raggiungere", ha scritto Flanagan, quattro volte olimpionica e vincitrice nel 2017 della maratona di New York. "Ma a volte ci si sente ancora più speciali nell'andare là fuori e aiutare un'altra persona a realizzare il proprio". La maratona di Boston è tornata a svolgersi nella sua data tradizionale, il Patriots Day per la prima volta in tre anni dopo la cancellazione per pandemia nel 2020 e il rinvio a ottobre dello scorso anno.  
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