Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Iran, portiere squalificato e multato per aver abbracciato una tifosa in campo

Il 31enne Hossein Hosseini dovrà saltare una giornata di campionato e sarà costretto a pagare una multa di 4.400 euro. Il suo gesto che va contro il codice di comportamento della legge islamica ed è ritenuto “non professionale, contro i suoi doveri legali da calciatore”

di CHIARA CARAVELLI -
26 aprile 2024
L'abbraccio con la tifosa

L'abbraccio con la tifosa

È stato spintonato in campo dagli agenti, poi sospeso per una giornata di campionato e costretto a pagare una multa di 4.400 euro.

Siamo in Iran, dove qualche giorno fa al termine di una partita della Persian Gulf Pro League tra Aluminium Arak ed Esteghlal una tifosa è scesa in campo per abbracciare il portiere 31enne iraniano della squadra ospite, Hossein Hosseini. Ma ripercorriamo i fatti.

L’abbraccio in campo e la reazione violenta della polizia

La donna ha superato le barriere ed è scesa sul rettangolo verde proprio per incontrare il suo idolo. Sul terreno di gioco, in pochi minuti, si è generato il caos con gli addetti alla sicurezza che inseguivano la donna nel tentativo di bloccarla. Il portiere ha deciso di andare incontro alla ragazza e abbracciarla, scambiando con lei qualche parola. Ma, nel giro di pochi istanti, è stato prima spintonato e poi accompagnato negli spogliatoi dagli agenti di polizia.

Un gesto che ha suscitato la reazione indignata dei tifosi, che dagli spalti hanno iniziato a gridare a gran voce “Vergogna!” per quanto stava succedendo in campo. Un comportamento violento da parte degli addetti alla sicurezza anche in relazione al fatto che alla ragazza, durante la corsa verso il suo idolo, era caduto l’hijab.

Il portiere iraniano Hossein Hosseini
Il portiere iraniano Hossein Hosseini

Le donne negli stadi 

Secondo il codice di comportamento della legge islamica, infatti, le donne che vanno allo stadio sono obbligate a indossare questo tipo di velo. Non solo, sono potute ritornare sugli spalti a vedere la propria Nazionale solo nel 2019, su pressione della Fifa. Per quanto riguarda il campionato, invece, questa è stata la prima stagione dove le donne hanno potuto fare ingresso negli stadi dopo ben 40 anni di veto.

“Volevo salvaguardare la ragazza, non sfidare la legge”

Va ricordato, inoltre, che in Iran è vietato per un uomo toccare una donna che non appartiene al suo nucleo familiare. Portato in tribunale, il portiere ha provato a motivare il suo gesto: “Non ho agito per sfidare le autorità – le sue parole – tantomeno per ribellarmi alla legge in vigore. Pensavo fosse solo il modo migliore per calmare l’atmosfera e salvaguardare la ragazza dal caos che si è creato”. Nonostante abbia provato a chiarire la sua posizione, Hosseini è stato comunque sanzionato con la motivazione di aver messo in atto un “comportamento non professionale che va oltre i suoi doveri legali da calciatore”. Il portiere, pur non condividendo la decisione del tribunale, ha fatto sapere che pagherà la multa e sconterà la squalifica: “Lo faccio per il bene di quella donna – ha detto – affinché la vicenda si chiuda qui”.

La condanna a morte per il rapper Toomaj Salehi

Il rapper Toomaj Salehi è stato condannato a morte
Il rapper Toomaj Salehi è stato condannato a morte

Un episodio che ricalca ancora di più la grave violazione dei diritti delle donne che vige in Iran, con il capo della polizia di Teheran che solo pochi giorni fa aveva ricordato come non saranno fatti sconti a tutte coloro che violeranno la legge sull’hijab. Solo pochi giorni fa, è arrivata la notizia della condanna a morte per il rapper dissidente Toomaj Salehi. Il cantante era stato arrestato nell'ottobre del 2022 durante le proteste esplose a seguito della morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda deceduta dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale di Teheran perché non avrebbe portato correttamente il velo. Durante le rivolte, il rapper aveva pubblicato una canzone molto critica nei confronti della Repubblica islamica, diventata poi un inno per molti manifestanti. Una decisione, quella del tribunale, che è stata aspramente criticata.

“Esprimo ferma condanna per la sentenza delle autorità iraniane che commina la pena di morte al musicista Toomaj Salehi. Il governo italiano si oppone alla pena di morte, in ogni luogo e circostanza. Continueremo a impegnarci per difendere libertà e diritti umani nel mondo”, ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Anche se le attenzioni globali sono ora rivolte ad altri luoghi, quel regime è rimasto della stessa ferocia e brutalità: non voltiamoci dall'altra parte, non dimentichiamoci di chi lotta per la libertà”, ha invece commentato la deputata del Partito Democratico, Lia Quartapelle.