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Home » HP Trio » Donald Trump contro la comunità Lgbt+: “Se tornerò presidente vieterò lo sport agli atleti trans”

Donald Trump contro la comunità Lgbt+: “Se tornerò presidente vieterò lo sport agli atleti trans”

Stati Uniti, il tycoon deride le atlete e gli atleti transgender in un comizio in Texas: "È qualcosa di ridicolo. Lo vieteremo"

Remy Morandi
31 Gennaio 2022
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“Vieteremo agli uomini di partecipare agli sport femminili”. Donald Trump torna all’attacco delle comunità Lgbt+ e in particolare delle atlete e degli atleti transessuali e transgender. L’ex presidente degli Stati Uniti, in un raduno con i suoi elettori a Conroe, Texas, ha dimostrato ancora una volta di non voler rinunciare alla sua corsa per le elezioni presidenziali del 2024 in America. Tutt’altro. Il tycoon, infatti, nel suo discorso in Texas ha iniziato a elencare una serie di promesse “quando diventerò nuovamente presidente degli Stati Uniti d’America”.

Lia Thomas è una nuotatrice transgender dell’Università della Pennsylvania

Trump deride le atlete transgender (e spara un’altra fake news)

Tra le promesse elencate da Trump al raduno “Save America” (Salviamo l’America), tenutosi sabato scorso, anche il divieto di far partecipare gli uomini agli sport femminili: “Lo vieteremo. È così ridicolo”, ha schernito l’ex presidente. Dopo questa promessa, il tycoon ha preso anche di mira Lia Thomas, una nuotatrice transgender dell’Università della Pennsylvania da tempo bersagliata da critiche e insulti transfobici. “Avete sentito di quell’uomo che fa parte della squadra di nuoto?”, ha domandato Trump ai suoi elettori, deridendo e imitando in modo grottesco la nuotatrice.

Laurel Hubbard, neozelandese, è una sollevatrice di pesi nonché prima atleta apertamente transgender a partecipare ai Giochi olimpici

Ma non solo. Perché dopo aver messo in ridicolo la nuotatrice, Trump ha preso di mira le sollevatrici e i sollevatori di pesi transessuali, come Laurel Hubbard, sollevatrice neozelandese nonché prima atleta apertamente transgender a partecipare alle Olimpiadi, ai Giochi di Tokyo 2020. “Ma il meglio sono i record del sollevamento pesi – ironizza Trump -. Un uomo entra in pista con una mano e batte il record che ha resistito 20 anni”. Altra fake news dell’ex presidente, visto che la Hubbard è stata subito eliminata ai Giochi di Tokyo 2020 per non essere riuscita a completare nemmeno uno degli esercizi che doveva superare. Ma questo evidentemente non importa ai suoi sostenitori che all’ennesima battuta dell’ex presidente, scoppiano in fragorose risate.

“Lo sciamano”, simbolo dell’assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021

Assalto al Campidoglio, Trump: “Daremo la grazia a chi è condannato”

Immancabile poi un nuovo commento sull’assalto al Campidoglio da parte dei suoi elettori il 6 gennaio 2021. Trump ha infatti promesso che chiederà la grazia per chi è stato condannato: “Se corro e se vinco tratteremo in modo equo quelle persone. E se chiederanno la grazia, daremo loro la grazia perché sono stati trattati in modo ingiusto”, ha sostenuto il tycoon.

La stretta di mano tra Donald Trump e Barack Obama il 10 novembre 2016

Diritti negati e tutele revocate, tutti i provvedimenti di Trump contro la comunità Lgbt+

Non è la prima volta che Trump si scaglia contro la comunità gay e Lgbt+. Nel mese di agosto del 2019 l’amministrazione dell’allora presidente degli Stati Uniti aveva chiesto alla Corte Suprema di legalizzare la possibilità di licenziare le persone transgender solo per il fatto di essere transgender. Questo dopo che l’ex ministro della Giustizia Jeff Sessions aveva escluso la comunità transgender dalle tutele anti-discriminazione sul posto di lavoro.

Nel giugno del 2020, poi, l’amministrazione Trump ufficializzò un provvedimento che aboliva le tutele delle persone transgender contro la discriminazione in ambito sanitario. Tutele che erano state introdotte dall’ex presidente Barack Obama nell’Affordable Care Act. La legge della riforma sanitaria di Obama, infatti, proibiva la discriminazione sulle assicurazioni sanitarie sulla base di “razza, colore, origini, sesso, età o disabilità”. Nel 2020 il dipartimento per la Salute degli Stati Uniti comunicò che avrebbe mantenuto le protezioni contro la discriminazione sessuale ma sulla base del “mero significato della parola ‘sesso’ come maschio o femmina, determinati dalla biologia”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
“Vieteremo agli uomini di partecipare agli sport femminili”. Donald Trump torna all’attacco delle comunità Lgbt+ e in particolare delle atlete e degli atleti transessuali e transgender. L’ex presidente degli Stati Uniti, in un raduno con i suoi elettori a Conroe, Texas, ha dimostrato ancora una volta di non voler rinunciare alla sua corsa per le elezioni presidenziali del 2024 in America. Tutt’altro. Il tycoon, infatti, nel suo discorso in Texas ha iniziato a elencare una serie di promesse “quando diventerò nuovamente presidente degli Stati Uniti d’America”.
Lia Thomas è una nuotatrice transgender dell'Università della Pennsylvania

Trump deride le atlete transgender (e spara un'altra fake news)

Tra le promesse elencate da Trump al raduno “Save America” (Salviamo l'America), tenutosi sabato scorso, anche il divieto di far partecipare gli uomini agli sport femminili: “Lo vieteremo. È così ridicolo”, ha schernito l’ex presidente. Dopo questa promessa, il tycoon ha preso anche di mira Lia Thomas, una nuotatrice transgender dell’Università della Pennsylvania da tempo bersagliata da critiche e insulti transfobici. “Avete sentito di quell’uomo che fa parte della squadra di nuoto?”, ha domandato Trump ai suoi elettori, deridendo e imitando in modo grottesco la nuotatrice.
Laurel Hubbard, neozelandese, è una sollevatrice di pesi nonché prima atleta apertamente transgender a partecipare ai Giochi olimpici
Ma non solo. Perché dopo aver messo in ridicolo la nuotatrice, Trump ha preso di mira le sollevatrici e i sollevatori di pesi transessuali, come Laurel Hubbard, sollevatrice neozelandese nonché prima atleta apertamente transgender a partecipare alle Olimpiadi, ai Giochi di Tokyo 2020. “Ma il meglio sono i record del sollevamento pesi – ironizza Trump -. Un uomo entra in pista con una mano e batte il record che ha resistito 20 anni”. Altra fake news dell’ex presidente, visto che la Hubbard è stata subito eliminata ai Giochi di Tokyo 2020 per non essere riuscita a completare nemmeno uno degli esercizi che doveva superare. Ma questo evidentemente non importa ai suoi sostenitori che all’ennesima battuta dell’ex presidente, scoppiano in fragorose risate.
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