“
Vieteremo agli uomini di
partecipare agli
sport femminili”.
Donald Trump torna all’attacco delle
comunità Lgbt+ e in particolare delle
atlete e degli
atleti transessuali e
transgender. L’ex presidente degli Stati Uniti, in un raduno con i suoi elettori a Conroe,
Texas, ha dimostrato ancora una volta di non voler rinunciare alla sua corsa per le
elezioni presidenziali del 2024 in America. Tutt’altro. Il tycoon, infatti, nel suo discorso in Texas ha iniziato a elencare una serie di promesse “quando diventerò nuovamente presidente degli Stati Uniti d’America”.
Lia Thomas è una nuotatrice transgender dell'Università della Pennsylvania
Trump deride le atlete transgender (e spara un'altra fake news)
Tra le promesse elencate da Trump al raduno “Save America” (Salviamo l'America), tenutosi sabato scorso, anche il divieto di far partecipare gli uomini agli sport femminili: “Lo vieteremo.
È così ridicolo”, ha schernito l’ex presidente. Dopo questa promessa, il tycoon ha preso anche di mira
Lia Thomas, una nuotatrice transgender dell’Università della Pennsylvania da tempo bersagliata da critiche e
insulti transfobici. “Avete sentito di quell’uomo che fa parte della squadra di nuoto?”, ha domandato Trump ai suoi elettori, deridendo e imitando in modo grottesco la nuotatrice.
Laurel Hubbard, neozelandese, è una sollevatrice di pesi nonché prima atleta apertamente transgender a partecipare ai Giochi olimpici
Ma non solo. Perché dopo aver messo in ridicolo la nuotatrice, Trump ha preso di mira le sollevatrici e i sollevatori di pesi transessuali, come
Laurel Hubbard, sollevatrice neozelandese nonché prima atleta apertamente transgender a partecipare alle
Olimpiadi, ai Giochi di Tokyo 2020. “Ma il meglio sono i record del sollevamento pesi – ironizza Trump -. Un uomo entra in pista con una mano e batte il record che ha resistito 20 anni”. Altra
fake news dell’ex presidente, visto che la Hubbard è stata subito eliminata ai Giochi di Tokyo 2020 per non essere riuscita a completare nemmeno uno degli esercizi che doveva superare. Ma questo evidentemente non importa ai suoi sostenitori che all’ennesima battuta dell’ex presidente, scoppiano in fragorose risate.
"Lo sciamano", simbolo dell'assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021
Assalto al Campidoglio, Trump: "Daremo la grazia a chi è condannato"
Immancabile poi un nuovo commento sull’
assalto al Campidoglio da parte dei suoi elettori il
6 gennaio 2021. Trump ha infatti promesso che chiederà la
grazia per chi è stato condannato: “Se corro e se vinco tratteremo in modo equo quelle persone. E se chiederanno la grazia, daremo loro la grazia perché sono stati trattati in modo ingiusto”, ha sostenuto il tycoon.
La stretta di mano tra Donald Trump e Barack Obama il 10 novembre 2016
Diritti negati e tutele revocate, tutti i provvedimenti di Trump contro la comunità Lgbt+
Non è la prima volta che Trump si scaglia contro la comunità gay e Lgbt+. Nel mese di agosto del 2019 l’amministrazione dell’allora presidente degli Stati Uniti aveva chiesto alla Corte Suprema di legalizzare la possibilità di
licenziare le persone transgender solo per il fatto di essere transgender. Questo dopo che l’ex ministro della Giustizia Jeff Sessions aveva escluso la comunità transgender dalle tutele anti-discriminazione sul posto di lavoro. Nel giugno del 2020, poi, l’amministrazione Trump ufficializzò un provvedimento che aboliva le tutele delle persone transgender contro la
discriminazione in ambito sanitario. Tutele che erano state introdotte dall’ex presidente
Barack Obama nell’
Affordable Care Act. La legge della riforma sanitaria di Obama, infatti, proibiva la discriminazione sulle assicurazioni sanitarie sulla base di “razza, colore, origini, sesso, età o disabilità”. Nel 2020 il dipartimento per la Salute degli Stati Uniti comunicò che avrebbe mantenuto le protezioni contro la discriminazione sessuale ma sulla base del “mero significato della parola ‘sesso’ come maschio o femmina, determinati dalla biologia”.