La pena di morte, nel mondo, purtroppo, esiste ancora e fa ancora paura. Il pluripremiato regista iraniano
Mohammad Rasoulof ha acceso i riflettori e puntato l’occhio delle telecamere su
quattro storie legate alla
pena capitale in Iran. Le ha raccontate nel suo ultimo film
“Il male non esiste”, vincitore dell’Orso d’Oro come miglior film alla Berlinale 70. Ma,
censurato in patria, il regista non ha potuto ritirare personalmente il premio a causa di restrizioni politiche al suo visto, ed è tuttora un film a cui il regime iraniano non permette di circolare in patria.
Il trailer del film "Il male non esiste"
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"Il male non esiste" dal 10 marzo al Cinema Stensen a Firenze
Arriva però dal
10 marzo al Cinema Stensen, a
Firenze, che vanta nel mondo un primato di civiltà. La regione Toscana è stata infatti la prima a decretare
l’abolizione della pena capitale. Il Granducato di Toscana, primo Stato al mondo senza pena di morte, il 30 novembre 1786 adottò un nuovo Codice penale, rivoluzionario per l’epoca e fortemente voluto dal lungimirante
Granduca Pietro Leopoldo. Che cancellava anche la possibilità di ricorrere alla tortura, e fece da apripista all’ordinamento penale europeo e mondiale. Tuttavia nel mondo, a tutt’oggi, non tutti i Paesi hanno ancora abolito la pena di morte. E
l’Iran ostacola chi vuole parlarne, mettendo in atto lo strumento della
censura. Ma il maestro Rasoulof c’è riuscito, pur consapevole delle difficoltà che la sua opera avrebbe incontrato.
Il manifesto del film "Il male non esiste" del regista iraniano Mohammad Rasoulof
Le quattro storie che racconta, collegate da un sottile filo rosso, affrontano una questione fondamentale della società iraniana e di tutti quei Paesi costretti, da imposizioni governative, ad accettare la pena di morte come pratica costante e consolidata. “Il male non esiste” è dunque a tutti gli effetti
un film simbolo, che solleva dilemmi morali universali che scuotono le coscienze e impongono una riflessione profonda sul tema della pena capitale e della responsabilità delle persone coinvolte nella sua esecuzione. La pellicola, distribuito da Satine Film, arriverà nelle sale italiane il prossimo gennaio.
Di cosa parla "il male non esiste": la trama del film
Le quattro storie raccontate da Mohammad Rasoulof sono
quattro ritratti della fragilità dell’essere umano di fronte a scelte obbligate e alle responsabilità che ne derivano. Il 40enne
Heshmat, marito e padre esemplare, è un uomo generoso e accomodante con tutti, ma svolge un lavoro misterioso per il quale ogni notte esce di casa.
Pouya ha da poco iniziato il servizio militare e si ritrova subito ad affrontare una scelta drammatica: come obbedire a un ordine dei superiori contro la propria volontà.
Javad è un giovane soldato che conquista a caro prezzo tre giorni di licenza per tornare al paese della sua amata e chiederla in sposa.
Bharam è un medico interdetto dalla professione, che decide finalmente di rivelare alla nipote un segreto doloroso che lo accompagna da vent’anni. Quattro storie diverse ma inesorabilmente legate che, pur essendo ambientate nella società iraniana, toccano profondamente la coscienza e la storia di ognuno di noi ponendoci di fronte a una domanda alla quale tutti dobbiamo rispondere: al posto loro,
tu cosa avresti fatto?