Nuova battaglia contro un certo tipo di musica già ampiamente nell’occhio del ciclone. Dopo la presa di posizione del Codacons contro una serie di scelte fatte da Carlo Conti per Sanremo 2025, ecco che contro Tony Effe scendono in campo gli esponenti romani di Azione. Nello specifico, al centro delle polemiche, c’è la presenza del noto rapper sul palco del concerto di Capodanno.
“La decisione di includere Tony Effe tra gli artisti del concerto di Capodanno al Circo Massimo è una scelta inopportuna e profondamente incoerente con i valori che Roma Capitale vuole promuovere” si esprimono in una nota la consigliera di Azione dell'Assemblea capitolina Flavia De Gregorio e le colleghe consigliere municipali Claudia Finelli, Livia Pandolfi, Maurizia Cicconi, Marinella Inguscio, Francesca Severi e Beatrice Mattei.
Donne che, non solo non subiscono il “fascino” del personaggio oltre che del cantante, ma si sentono anche offese da ciò che scrive e declama. Non proprio dolci poesie, ecco. “I testi di molte sue canzoni veicolano messaggi offensivi verso le donne e normalizzano atteggiamenti violenti, contraddicendo le campagne di sensibilizzazione contro la violenza di genere. Come si può conciliare la lotta alla violenza sulle donne con l'esibizione di un artista che, nei suoi brani, utilizza linguaggi che perpetuano stereotipi dannosi e incitano alla sopraffazione? Il nostro dissenso è netto, il sindaco Roberto Gualtieri corregga questa scelta inopportuna".
Gualtieri come Conti, quindi. Entrambi accusati di aver fatto una scelta di comodo invece che morale, di aver ceduto al richiamo della popolarità, della moda del momento, di essersi fatti attrarre da tutto quello sbrilluccichio di collane, anelli e ammiccamenti vari da “bad boy”.