Palermo, chiesa della Magione, due macchine blindate si muovono con circospezione. A bordo c'è il giovane Giovanni Falcone, interpretato dall'attore romano Primo Reggiani. L'occasione è tra le più importanti: il magistrato incontrerà Francesca Morvillo, interpretata nella pellicola dall'attrice catanese Ester Pantano. Sarà il loro primo vero appuntamento, durante il quale Falcone mostrerà alla donna della sua vita il quartiere della Kalsa, dove è cresciuto, e la porterà davanti alla casa di via Alloro.
Questa si preannuncia come una delle scene più toccanti di "Francesca e Giovanni", il nuovo film di Ricky Tognazzi e Simona Izzo, prodotto da Orange, che apre le porte a un racconto di vita inedito e necessario su Francesca Morvillo, una donna e una magistrata che merita finalmente di essere riconosciuta non solo come moglie di Giovanni Falcone.
La narrazione è emozionante e incalzante e mette al centro il coraggio, il senso di giustizia e l'amore di due persone che hanno lottato e sacrificato le loro vite insieme. Un racconto che ha inizio negli anni Ottanta, un periodo cruciale per Francesca Morvillo, all'epoca procuratrice presso l'istituto penale minorile palermitano "Malaspina". La sua dedizione al lavoro e il suo impegno per i giovani detenuti erano ben noti, così come la sua empatia bilanciata dal rigore professionale. La storia d'amore tra Francesca Morvillo e Giovanni Falcone sboccia proprio in questo contesto, tra incontri discreti, sorprese romantiche e il reciproco desiderio di conoscersi profondamente. Si sposeranno nel 1986, dopo i rispettivi divorzi, ma prima di ciò vivranno il loro amore lontano da occhi indiscreti.
Di Francesca Morvillo c'è molto da dire. Tra le prime magistrate d'Italia e tra le poche in Sicilia, ha condiviso pienamente gli ideali di giustizia di Falcone e lo ha supportato nella battaglia contro la mafia. In un'epoca in cui il ruolo delle donne è sempre più cruciale nella comprensione del passato, del presente e nella costruzione del futuro, Ricky Tognazzi e Simona Izzo hanno compiuto un'operazione potente, impegnandosi a restituire a Francesca Morvillo un'identità autonoma spesso oscurata dalla figura imponente di Giovanni Falcone.
Francesca Morvillo non è solo la moglie del famoso magistrato antimafia, ma una donna di grande valore, una professionista determinata e una figura ispiratrice per molte generazioni. Secondo i registi, limitarsi a ricordarla solo accanto al cognome del magistrato sarebbe profondamente ingiusto. Per questo il film si concentra principalmente sulla sua carriera, tra successi e sfide, e sul suo contributo al sistema giudiziario italiano, finalmente restituendo giustizia a una memoria che, per destino, è stata a lungo legata a doppio filo con quella di un uomo.
"Francesca e Giovanni" è un tributo necessario e sentitissimo a una donna che troppo a lungo ha vissuto all'ombra di una delle figure più importanti nella lotta contro la mafia, ma che ha il diritto di essere ricordata e celebrata per il proprio coraggio, le proprie capacità e la propria storia.
Ricky Tognazzi e Simona Izzo hanno il merito di aver compiuto un passo importante nel cammino per valorizzare il ruolo delle donne nella storia italiana, spesso trascurato o, ancor peggio, sottovalutato. Con questo film, Francesca Morvillo non è più solo la moglie di Giovanni Falcone, ma diventa protagonista a pieno titolo della propria storia: quella di una donna, una magistrata, un'eroina. Una pellicola di emancipazione femminile e di un grande amore. Uno spaccato della storia contemporanea che la poetessa siciliana Cetta Brancato non poteva descrivere meglio di così: "Abbiamo fatto tutto, anche essere felici".