"Non è qualcosa, a nome dei nostri giocatori neri, che volevo sentire, perché sembra come se fosse una critica nei loro confronti". Non usa mezzi termini Gareth Southgate, manager dell'Inghilterra, dopo l'amichevole contro l'Austria al Riverside Stadium ieri sera. La classica partita in vista degli Europei, senza troppe emozioni, poco più di un allenamento per le due nazionali. Con la prima che tornava a giocare di fronte ai propri tifosi - più di 8mila i presenti - dopo mesi di stadi interdetti al pubblico a causa delle restrizioni imposte per contenere la pandemia. Prima del calcio d’inizio i giocatori delle due squadre si sono inginocchiati e hanno replicato il gesto di sostegno alla battaglia antirazzista, reso famoso dal movimento Black Lives Matter. Ma dal pubblico, insieme agli applausi di sostegno, sono piovuti anche molti fischi e ululati di contestazione. Un episodio imbarazzante che ha spinto Southgate alla reazione arrabbiata in conferenza stampa. Il manager ha difeso i suoi calciatori e ha sottolineato che l'atto di mettersi in ginocchio non dovrebbe essere visto come un messaggio politico. Bukayo Saka, 19 anni, che ha portato alla vittoria l'Inghilterra con il suo primo gol a livello internazionale ha detto: "Non capisco perché l'hanno fatto. Ho sentito alcuni fischi e ho sentito alcuni applausi. Ma dovrete chiedere ai tifosi che stavano fischiando perché l'hanno fatto". Anche Tyron Mings, difensore dell’Aston Villa, ha voluto dire la sua: "A tutti quelli che ci hanno contestato, vorrei chiedere cosa stanno facendo loro per sostenere le pari opportunità e l’uguaglianza dei calciatori di colore. Fatevi una cultura!". Ancora prima di questo brutto episodio, la Federcalcio inglese aveva deciso di diffondere un video sul perché la nazionale dei Tre Leoni stia continuando a fare questo gesto prima delle sue gare, nella consapevolezza che non tutti i tifosi ne sono entusiasti.