Siena, 13 dicembre 2024 – Un’emozione grande, fin troppo grande da descrivere, ché le parole, talvolta, non rendono giustizia ai sentimenti. Tornare in pista, per Alessandro Montermini, è stato come “tornare a vivere”, raggiungere una meta per raggiungerne altre e altre ancora. Guida Alessandro, mentre ci racconta la sua storia, tornando a casa terminata la fisioterapia: una conquista essere di nuovo al volante, dopo il coma, la paralisi al braccio e al piede destri, il volto in parte menomato e i sacrifici fatti per tornare alla normalità, per scrollarsi di dosso il disagio di sentirsi un peso.
Scandisce le date, Alessandro, per anni titolare del Caffè 19zero3, le tappe che lo hanno segnato nel profondo: il 7 gennaio 2021, quella del maledetto incidente in vespa che ha provato a stappargli la vita. Il 7-8 dicembre 2024 quando, su una Clio S1600, numero 12, ha indossato di nuovo il casco, navigatore, stavolta, di Eugenio Alfieri, amico, “fratello, quasi babbo”, dispensatore di forza nei momenti più bui. Ha partecipato al 45° Rally della Fettunta, gara organizzata proprio dalla Valdelsa Corse, scuderia di cui è oggi vice presidente, ma che per anni ha guidato da numero uno. Ad aiutarlo un tablet, con note semplificate, nel petto il cuore con battito a mille.
“E’ stato bello, è stato bellissimo – dice Alessandro –. Tutto è nato da una scommessa, da una sfida: Eugenio mi ha invitato a riprendere la patente per la macchina e la licenza per correre nei rally, io mi sono detto che se avessi voluto, ce l’avrei fatta. E ce l’ho fatta con piacere e con voglia. Non è stata una prova così performante, tante cose le ho perse, ma ho provato un’emozione clamorosa. Stare due giorni in macchina è stato impegnativo, ma la forza mi arrivava dappertutto, dagli amici, dalle persone che hanno lottato con me”. “Piano piano voglio tornare a fare tutto – prosegue –, ancora non ho la totale mobilità degli arti, prima ragionavo e parlavo più velocemente. Ma con la fisioterapia sto migliorando, in acqua il braccio lo muovo. Ho ripreso adesso: quando non guidavo mi dispiaceva dover chiedere sempre di farmi accompagnare. Ora l’auto è provvista di allestimenti speciali”.
Lo sport, il rally in particolare, è sempre stato una componente fondamentale nella vita di Alessandro Montermini. “Un impegno grosso che l’incidente ha cancellato in un attimo – spiega –, ma voglio riprendere. Anche grazie alla mia famiglia, mia moglie Silvia, le mie figlie Giulia e Gaia: da quel 7 gennaio mi sono reso conto di quanto davvero siano importanti per me. Silvia non vedeva un rally dal ’95, trent’anni in pratica, e lo scorso week-end era al mio fianco. Una gioia immensa. Il nostro rapporto è cambiato, è migliorato. Vorrei averle sempre vicino, ma devono fare la loro vita. L’incidente mi ha fatto capire di quanto sia preziosa la vita e quanto sia importante viverla. E che non bisogna mai buttarsi giù. Un grazie anche a Eugenio, che mi ha aiutato a fare tutto, mi ha aiutato a vivere”.