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Il Centro Federale di Ostia sarà la nuova casa per alcune sincronette azzurre

L'arrivo delle atlete e alle allenatrici di nuoto sincronizzato a Ostia dopo essere scappate dall'Ucraina
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Barelli: "Importante iniziativa di accoglienza dello sport italiano"
"Siamo orgogliosi di accogliere la squadra ucraina, campione del mondo, d'Europa e medagliata olimpica, che sta vivendo il dramma della guerra. Aspettiamo nei prossimi giorni altre atlete, che ancora non sono riuscite a superare il confine e raggiungere l'Ungheria – spiega il presidente della Fin Barelli –. Siamo in contatto con loro, nonostante le mille difficoltà; speriamo di poterle recuperare già mercoledì alla frontiera". Si tratta delle atlete Marta Fiedina e Sofiia Matsiievska e del tecnico Yevheniia Lykhman, partite da Charkiv; ci sono poi l’allenatrice Valeriia Mezhenina, in compagnia di altre due atlete, che stanno passando per Alexandria, e di Sofiia Spasybo (15 anni) in fuga coi genitori, che dovrebbe ricongiungersi al confine nelle prossime ore. "Speriamo, inoltre, di poter aver qui atleti di altre discipline acquatiche – aggiunge –. Difficile che siano uomini di età superiore ai 18 anni, perché non possono uscire dall'Ucraina: tra questi anche il campione Romanchuk, che preferisce rimanere e difendere il suo Paese". Il riferimento del numero uno della federazione è al plurimedagliato mondiale e olimpico Mykhailo Romanchuk, 25 anni, avversario e amico del nostro Gregorio Paltrinieri, che non ha voluto abbandonare la sua Ucraina. "Ci stanno arrivando molti messaggi di accoglienza anche di altri sport dopo questa iniziativa. C'è stata subito sintonia con il Presidente della Federazione ucraina – conclude Paolo Barelli – questo gesto fa parte della normalità delle cose legato alla drammaticità della situazione. Non entro nelle questioni politiche, noi ci occupiamo di sport e vogliamo e dobbiamo veicolare sempre un messaggio di pace".Vezzali: "Le donne ucraine hanno una forza incredibile, continuiamo a supportarle"
"È una giornata importante, all'insegna della solidarietà e dell'accoglienza. Il mondo dello sport ha accolto l'appello lanciato dall'Unione Europea e dal Premier Mario Draghi. Le donne ucraine stanno dimostrando una forza incredibile, una grande voglia di lottare e di non arrendersi: è un messaggio che va rimarcato in una giornata come l'8 marzo. E ora dobbiamo dare il massimo supporto alle atlete che stanno giungendo qui al Centro federale di Ostia e poter garantire loro di un po’ di serenità e di potersi allenare nelle migliori condizioni, con i tecnici e i medici federali. Tutto il mondo dello sport sta cercando di andare in un'unica direzione, lanciando un forte messaggio di solidarietà e speranza verso il popolo ucraino". Queste le parole della sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, visibilmente commossa nell’accogliere le atlete di nuoto sincronizzato della nazionale ucraina.Visualizza questo post su Instagram
L'abbraccio degli atleti italiani: "Daremo il massimo per farle sentire a casa"
"È una bellissima coincidenza che nel giorno della festa della donna si riesca ad accogliere un gruppo di ragazze che stanno dimostrando una forza invidiabile e che rappresenta un messaggio su come affrontare le difficoltà piccole e grandi della vita – dichiara l'azzurro Giorgio Minisini in merito all'arrivo delle sincronette ucraine in Italia –. È ovviamente difficile cercare di capire come possano stare vivendo questo momento, la paura di lasciare il proprio Paese, tutti gli affetti. Ma siamo contenti dell’opportunità che hanno di allenarsi qui e magari di avere degli obiettivi quotidiani che li aiutino a superare questi momenti". Anche Costanza Ferro ci tiene a salutare le colleghe e amiche fuggite dalla guerra: "Sono ragazze che conosciamo molto bene; in questi giorni le abbiamo sentite spesso e siamo orgogliose di poterle accogliere qui in Italia. Ci mettiamo nei loro panni e sappiamo benissimo che per loro sono giorni drammatici, carichi di paure e preoccupazioni. Speriamo di restituire loro un po' d'umanità". Lucrezia Ruggiero aggiunge: "Immaginiamo che in testa e nei pensieri avranno continuamente familiari ed amici che hanno lasciato in Ucraina. La voglia di rivederli al più presto è forte: non è facile per un atleta vivere lontano dai propri cari. Noi faremo di tutto per farle sentire a casa". "Il gesto della nostra Federazione è bellissimo, unico – conclude Linda Cerruti –. Speriamo almeno che riescano a staccare un po' la testa e concentrarsi sulla preparazione. In questi giorni ci alleneremo con loro, provando anche a tirargli su il morale".
L'abbraccio tra atlete e staff italiano e ucraino