Parigi 2024, la Squadra Olimpica dei Rifugiati: “Portate un messaggio di speranza e resilienza”

Saranno 36 gli atleti e le atlete che vanno a comporre il team, provenienti da 11 Paesi diversi. La capitana Masomah Ali Zada: “Col nostro sogno ispiriamo una generazione”

di MARIANNA GRAZI -
5 maggio 2024
Il team dei rifugiati

Il team dei rifugiati

Il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha ufficializzato i nomi degli atleti e delle atlete che parteciperanno ai prossimi Giochi Olimpici nella squadra dei Rifugiati.

Un impegno che si rinnova per far sì che anche chi arriva da contesti di disagio sociale, di povertà, di guerra o comunque di instabilità possa avere un’occasione di riscatto attraverso lo sport. 

Un messaggio di speranza, resilienza e inclusione

Composta da 36 atleti, provenienti da 11 Paesi diversi, ospitati da 15 Comitati Olimpici Nazionali e in gara in 12 sport, la squadra dimostra al mondo che i rifugiati ha l’obiettivo di dimostrare che anche queste persone, fuggite dal loro Paese e in cerca di una nuova vita altrove, sono un arricchimento per la società e non un peso. 

La partecipazione della Squadra Olimpica dei Rifugiati ai Giochi non è solo una testimonianza della loro resilienza ed eccellenza, ma invia anche un potente messaggio di speranza, appartenenza e inclusione. “Vi accogliamo tutti a braccia aperte. Siete un arricchimento per la nostra Comunità Olimpica e per le nostre società – ha dichiarato il presidente del Cio Thomas Bach –. Con la vostra partecipazione ai Giochi Olimpici, dimostrerete il potenziale umano di resilienza ed eccellenza. Questo invierà un messaggio di speranza agli oltre 100 milioni di persone rifugiate in tutto il mondo”. 

“Allo stesso tempo – aggiunge – renderete miliardi di persone in tutto il mondo consapevoli dell'entità della tragedia di chi è sfollato. Pertanto, incoraggio tutti, in tutto il mondo, a unirsi a noi nel fare il tifo per voi, la Squadra Olimpica del CIO per i Rifugiati”.

Com’è composta la squadra 

La composizione di questo speciale team è stata approvata dal Consiglio Esecutivo del Cio (EB) e si è basata su una serie di criteri tra cui, in primo luogo, le prestazioni sportive di ciascun atleta e il suo status di rifugiato verificato dall'Unhcr. Inoltre il comitato ha preso anche in considerazione anche la rappresentanza equilibrata di sport e genere, nonché della diversità dei Paesi di origine. 

La squadra è guidata dalla cosiddetta Cheffe de Mission, Masomah Ali Zada, che era già membro del Team a Tokyo 2020 e ha avuto il compito di dare il benvenuto al resto della squadra durante la cerimonia: “Tutti voi avevate un sogno e oggi il vostro sogno di gareggiare ai Giochi Olimpici è più vicino che mai. Con tutte le sfide che avete affrontato, ora avete la possibilità di ispirare una nuova generazione, di rappresentare qualcosa di più grande di voi e di mostrare al mondo di cosa sono capaci i rifugiati. Voglio dirvi questo: sarà il vostro momento a Parigi, godetevelo. Non vedo l'ora di lavorare con tutti voi per fare in modo che questa sia l'esperienza più bella di tutta la vostra vita”. 

Anche Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha voluto salutare queste straordinarie personalità sportive pronte ad affrontare la sfida Olimpica: “La squadra ci ricorda anche che lo sport può essere un modo per cambiare le persone, le cui vite sono state sconvolte in circostanze spesso strazianti. Trasformativo non solo per gli olimpionici, ma per tutti. Lo sport può offrire tregua, una fuga dalle preoccupazioni quotidiane, un senso di sicurezza, un momento di divertimento. Può dare alle persone la possibilità di guarire fisicamente e mentalmente e di tornare a far parte di una comunità”.

La maggior parte degli atleti della squadra è sostenuta dal Refugee Athlete Scholarship Programme, gestito dall'Orf e finanziato dall'Olympic Solidarity. Ecco chi sono le atlete e gli atleti del Team dei Rifugiati: 

Adnan Khankan (Judo)

Alaa Maso (Nuoto)

Amir Ansari (Ciclismo su strada)

Amir Rezanejad Hassanjani (Canoa Slalom)

Arab Sibghatullah (Judo)

Cindy Ngamba (Boxe)

Dina Pouryounes Langeroudi (Taekwondo)

Dorian Keletela (Atletica)

Dorsa Yavarivafa (Badminton)

Eyeru Gebru (Ciclismo Su Strada)

Farida Abaroge (Atletica)

Farzad Mansouri (Taekwondo)

Fernando Dayan Jorge Enriquez (Canoa Sprint)

Francisco Edilio Centeno Nieves (Tiro)

Hadi Tiranvalipour (Taekwondo)

Iman Mahdavi (Wrestling)

Jamal Abdelmaji (Atletica)

Jamal Valizadeh (Lotta Greco-Romana)

Kasra MEHDIPOURNEJAD (Taekwondo)

Luna Solomon (Tiro)

Mahboubeh Barbari Yharfi (Judo)

Manizha Talash (Breaking)

Matin Balsini (Nuoto)

Mohammad Amin Alsalami (Atletica)

Mohammad Rashnonezhad (Judo)

Muna Dahouk (Judo)

Musa Suliman (Atletica)

Nigara Shaheen (judo)

Omid Ahmadisafa (Boxe)

Perina Lokure Nakang (Atletica)

Ramiro Mora (Sollevamento pesi)

Saeid Fazloula (Canoa Sprint)

Saman Soltani (Canoa Sprint)

Tachlowini Gabriyesos (Atletica

Yahya Al Ghotany (Taekwondo)

Yekta Jamali Galeh (Sollevamento pesi)