Mondiale femminile, favola Giamaica sulle note reggae di Bob Marley

Cedella, la figlia del cantante, ha salvato il movimento calcistico che adesso sta vivendo un sogno: "Voglio costruire un futuro migliore per le ragazze del mio Paese"

di BARBARA BERTI
29 luglio 2023

Le “Reggae Girlz” al Mondiale 2023 di Australia e Nuova Zelanda (Instagram)

Dal fallimento ai Mondiali, la favola della Giamaica di calcio femminile sulle note reggae di Bob Marley (e figlia). Alla Coppa del Mondo 2023 in corso in Australia e Nuova Zelanda, la nazionale dell'isola caraibica, le “Reggae Girlz”, centra la prima storica vittoria.
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Il gol di Swabi, ex calciatrice della Roma, decide l'incontro

La compagine caraibica, allenata da Lorne Donaldson, batte Panama 1-0 grazie al gol messo a segno dall'ex Roma Allyson Swabi al 56′. La nazionale, che all’esordio del torneo aveva fermato la Francia sullo zero a zero, si porta ai piani alti della classifica del Girone F (4 punti). Adesso, quindi, sarà decisiva la gara del 2 agosto contro il Brasile. L’impresa che attende le ragazze di Donaldson non è delle più semplici ma le caraibiche avranno a disposizione due risultati su tre per continuare l'avventura. E scrivere un altro pezzettino di storia: la Nazionale caraibica non è mai riuscita a superare il girone a un campionato del mondo femminile.

Il tabellone del Girone F

“Raggae Girlz”, la Giamaica femminile di calcio

Comunque andrà contro il Brasile, la storia delle “Raggae Girlz” è già una favola dove la voce narrante (o meglio canterina) è quella di Cedella Marley, la primogenita del cantautore, chitarrista e attivista Bob, famoso in tutto il mondo per le sue note raggae. La donna – 56 anni il prossimo 23 agosto – è cantante, attrice, scrittrice, imprenditrice, stilista e salvatrice. Sì, anche salvatrice perché ha compiuto un piccolo grande miracolo con la nazionale femminile di calcio del suo Paese.
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Cedella, la primogenita del cantautore, chitarrista e attivista Bob (Facebook)

Se la squadra è alla sua seconda partecipazione consecutiva al Mondiale femminile, gran parte del merito va attribuito proprio a Cedella. Già, perché grazie a una sua intuizione ha fatto letteralmente rinascere un movimento che era di fatto morto dal 2010 per mancanza di fondi.

La chiusura e la rinascita del movimento

La federazione dell'isola nel 2010 sospese le attività della Nazionale. La decisione fu presa per la mancanza di fondi con i cui sovvenzionare le atlete e le strutture per la rappresentativa calcistica femminile del Paese. Per circa tre anni la Nazionale rimase inattiva.
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I festeggiamenti della nazionale caraibica dopo la vittoria su Panama per 1-0

Fu un duro colpo per gli abitanti, che pur non avendo una grandissima tradizione calcistica internazionale, hanno sempre mostrato una certa predilezione per il calcio. A dare risalto alla problematica e intervenire in maniera decisiva per la ripartenza della Nazionale è stata Cedella Marley, primogenita del cantante scomparso a soli 36 anni nel 1981. La stella del reggae, oltre che musicista, era un grande appassionato di calcio. Geni che ha trasmesso a Cedella, che nel 2014 ebbe l'intuizione giusta per rilanciare il calcio femminile. Insieme ad altri suoi familiari, incise la traccia “Strike Hard”, che garantì parecchi proventi. Questi furono usati per dare il via a una raccolta fondi su GoFundMe per finanziare la Nazionale femminile. Con oltre 300mila dollari raccolti solo il primo anno (anche grazie all’aiuto della Bob Marley Foundation) la Federcalcio caraibica riaprì i battenti della divisione calcistica femminile.

Cedella Marley, l’impegno per il calcio

Ma l’impegno della donna non si è fermato lì. La raccolta fondi è proseguita e ha permesso di finanziare diversi progetti convogliati sotto il nome “Football is Freedom”. Un nome non casuale: in un’ intervista fu proprio lo stesso cantante di "No woman, no cry” ad affermare come il calcio fosse libertà.
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Cedella con il fratello Rohan (Instagram)

Dal 2014, grazie agli sforzi della fondazione Cedella Marley il movimento femminile è ripartito: sono stati costruiti nuovi centri d’allenamento e sono state organizzate diverse manifestazioni per reclutare i talenti del futuro. E sempre grazie alla fondazione, poi, le ragazze sono riuscite a partecipare al loro primo storico Mondiale in Francia, nel 2019. Adesso, dopo quattro anni, le “Reggae Girlz” sono di nuovo in campo per un campionato iridato. “Voglio costruire un futuro migliore per le ragazze del mio Paese. Nel calcio e nella vita” ha dichiarato la discendente del re del reggae. E ha aggiunto: “Spero che anche altri paesi del mondo prendano esempi da progetti come il nostro, per regalare una speranza alle nuove generazioni”.