Mondiali calcio femminile: Quinn è la prima storica giocatrice transgender

La centrocampista del Canada e dell'OL Reign ha fatto coming out come non binaria nel 2020. Un anno dopo è stata la prima a vincere una medaglia olimpica

di MARIANNA GRAZI
25 luglio 2023

quinn prima calciatrice trans mondiale

Quando ha messo piede sul campo di gioco per la partita inaugurale contro la Nigeria, venerdì 21 luglio, la centrocampista canadese Quinn è diventata la prima giocatrice transgender a partecipare a una Coppa del Mondo Fifa.

Quinn riscrive la storia dei Mondiali femminili

Una presenza a dir poco storica, non solo nel torneo ma nella stessa nazionale, perché il calcio resta uno dei pochi sport in cui le donne trans possono gareggiare in competizioni femminili. Un elemento chiave del team canadese e il suo è un ruolo fondamentale nella metà campo avversaria, perché le campionesse olimpiche puntano ad aggiungere alla loro bacheca il trofeo della Fifa Women's World Cup 2023.
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La giocatrice ha fatto coming out come non binaria nel 2020

E poco importa se con la Nigeria non sono andate oltre al pareggio senza reti: il fatto che la numero 5 fosse schierata tra le titolari ha fatto storia.

Atleti e atlete transgender

Quinn si è dichiarata non binaria nel settembre 2020, abbandonando il suo vecchio nome di battesimo, chiedendo di essere conosciuta solo con un mononimo - un nome composto da una sola parola - e dicendo che da allora avrebbe usato i pronomi "loro/lei". Da quando ha fatto il suo debutto a livello internazionale, nel 2014, ha cercato di dimostrare alle compagne di squadra che lei e le altre atlete trans possono rappresentare un futuro per il calcio, ed è ben presto diventata una figura importante per la nazionale.
 
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Ora Quinn cerca di contribuire alla conquista del titolo da parte della sua squadra, proprio come ha fatto alle Olimpiadi di Tokyo. Ma l'importanza della sua identità di genere - soprattutto alla luce del dibattito in corso e spesso conflittuale sugli atleti transgender - non può essere ignorata. "È un evento rivoluzionario, storico", ha dichiarato a BBC Sport Har Johal, giornalista canadese freelance che si occupa della nazionale dal 2012 e che sta lavorando alla sua terza Coppa del Mondo. "Dimostra alle persone che guardano le partite che si può essere non-binari e continuare a giocare un calcio fantastico". "Quinn è una grande calciatrice – aggiunge – e una persona straordinaria. Felice e a suo agio, è tutto ciò che desidera essere, come atleta professionista, per dare il meglio di sé".

Il sostegno della squadra

Il Mondiale è l'ultimo tassello della storia della centrocampista, che gioca con l'OL Reign nella massima serie del calcio statunitense.
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La calciatrice gioca come centrocampista nella nazionale canadese con il numero 5

Il giornalista sportivo afferma che il suo coming out è stato un momento di rottura delle barriere nello sport e nella società. "In generale la reazione è stata molto positiva – spiega alla BBC –. Il Canada è un Paese aperto e accogliente". "Non è cambiato nulla dal punto di vista del club. I tifosi l'amavano prima quanto adesso. L'impatto maggiore è stato sul pubblico che non sa molto sulle giocatrici o del calcio in generale. Quinn ora è un modello per le persone Lgbtq+: è straordinario che si sia sentita a proprio agio [nel fare coming out]". Sostegno confermato anche dalla nazionale canadese impegnata in Australia e Nuova Zelanda. "Sono davvero orgogliosa di ciò che Quinn sta facendo per sensibilizzare l'opinione pubblica e per rendere, credo, questo mondo un posto più inclusivo", ha dichiarato la manager Bev Priestman. E la capitana Christine Sinclair aggiunge: "Scherziamo sul fatto che non ci meritiamo Quinn. È una persona così buona".

Il primato alle Olimpiadi di Tokyo

Quinn è stata inoltre la prima olimpionica di calcio apertamente transgender, avendo giocato nel Canada ai Giochi del 2020 in Giappone, rinviati a causa del Covid.
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La nazionale del Canada ha vinto il torneo ai Giochi Olimpici di Tokyo

L'esordio della nazionale della foglia d'acero - un pareggio per 1-1 con il Giappone - è avvenuto alcuni giorni prima che Laurel Hubbard gareggiasse nel sollevamento pesi, con grande clamore mediatico, consentendo così a Quinn di passare un po' in sordina. Ma i riflettori sono stati poi tutti per lei quando il Canada ha battuto la Svezia ai rigori nella finale, rendendola così la prima persona transgender ad aver vinto una medaglia olimpica. E ora punta ad aggiungere il titolo della Coppa del Mondo all'albo d'oro.