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Staffetta 4x100 d'oro con la squadra multicolore. Jacobs: "Noi corriamo sotto un'unica bandiera, quella dell'Italia"

di FEDERICO MARTINI -
6 agosto 2021
Tokyo: staffetta 4x100 Italia medaglia d'oro

Tokyo: staffetta 4x100 Italia medaglia d'oro

L'Italia vince l'oro anche nella 4x100 dopo quello conquistato da Marcell Jacobs nei 100 metri il 2 agosto e viene spontaneo rilevare che la squadra azzurra è "multicolore". A formarla sono Marcell Jacobs, figlio di un afroamericano e di una italiana,  Eseosa Fostine Desalu, detto Faustu di origini nigeriane e italiano ad ogni effetto, in aggiunta a Lorenzo Patta, nato ad Oristano e a Filippo Tortu, nato a Milano, splendido  ultimo frazionista, cui si deve il rush che ha bruciato l'atleta britannico sul traguardo. “Una vittoria dell'Italia multicolore? Non ce ne rendiamo neanche conto, noi siamo qua sotto una bandiera sola, lo abbiamo sempre saputo e non abbiamo mai avuto nessun dubbio. Questa maglia ti dà una carica e una spinta in più perché sai che dietro c’è tutta l’Italia che ti spinge ed è quello che abbiamo sentito oggi”. Con queste parole Marcell Jacobs, ha risposto ai giornalisti che scandagliavano sul significato della presenza nella formazione di due atleti di colore. Intanto, l'Italia sacopre il terzo frazionista Eseosa Fostine Desalu, detto Fausto,  arrivato alla staffetta passando dai predlietti 200 metri piani ai 100 passando per i 60 e 200 ostacoli. Classe ‘94, origine nigeriana ma italiano a tutti gli effetti dal 21 febbraio 2012 quando ottiene la cittadinanza con la maggiore età. Il velocista, tra i simboli della multicultura dell’atletica del Bel Paese, e da qualche ora campione olimpico nella 4x100 ai Giochi di Tokyo è nato a Casalmaggiore il 19 febbraio 1994. Fino ai 17 anni ha vissuto a Breda Cisoni (frazione del comune di Sabbioneta, in provincia di Mantova). Il cognome si pronuncia Desalù. La famiglia è di origini nigeriane, ma «Fausto» (questa la traduzione letterale del nome africano e così viene chiamato da tutti) è nato e cresciuto in Italia. Per un breve periodo ha giocato a calcio, poi nel 2007 è stato attratto dall'atletica dal tecnico Giangiacomo Contini, nell’Interflumina di Casalmaggiore. Nel 2011, pur ancora nigeriano, avrebbe stabilito il primato allievi dei 60 ostacoli indoor con 7.86 vincendo i campionati tricolori ad Ancona. Sui 200 metri nel 2016 è diventato il terzo italiano alltime sulla distanza, dietro Pietro Mennea e Andrew Howe, correndo agli assoluti di Rieti in 20.31, mentre nel 2018 è sceso a 20.13 agli Europei di Berlino, secondo azzurro di sempre. Appassionato di heavy-metal, ha suonato la batteria in un gruppo, oltre a essere un amante di cinecomics e anime. "Sono impazzita dalla felicità" ha dichiarato alla stampa la signora Veronica, madre di Fausto Desalu. La signora, di origini nigeriane e badante a Parma, ha aggiunto: «Ho seguito la gara con la famiglia per cui lavoro. Quando ho visto la vittoria ho abbracciato tutti . Sono davvero molto contenta - ha concluso -. Non vedo l’ora che ritorni per festeggiarlo. L’ultima volta che l’ho sentito, come ogni mamma, l’ho incoraggiato dandogli la forza di vincere"