Abbandono precoce della scuola: l'11% degli studenti toscani non termina gli studi

Oxfam scende in campo per ridurre il rischio di abbandono della scuola e per creare un'istruzione più inclusiva

di EDOARDO MARTINI -
13 settembre 2023
Scuola, rischio abbandono precoce

Scuola, rischio abbandono precoce

Costruire una scuola inclusiva, capace di formare cittadini consapevoli e allo stesso tempo di contrastare con efficacia povertà educativa e dispersione scolastica, che ancora oggi riguarda l'11,1% degli studenti in Toscana e 1 studente straniero su 3.

Sono questi gli obiettivi di Oxfam, confederazione internazionale di organizzazioni non profit al fianco di oltre 6.000 studenti e centinaia di docenti di 150 scuole del territorio per il nuovo anno scolastico. In un contesto dove, secondo gli ultimi dati Invalsi (2023), soltanto la metà degli studenti al termine della scuola superiore raggiunge livelli adeguati nelle competenze di base, con un peggioramento rispetto agli anni precedenti.

"L'obiettivo è ridurre il tasso di abbandono precoce degli studi"

Il primo appuntamento da settembre è con la quinta edizione di Oxfam Back to School, l'iniziativa formativa, rivolta agli insegnanti di ogni ordine e grado, agli educatori e ai formatori del volontariato.

Un'edizione rinnovata che anche quest'anno torna a Firenze, sabato 14 ottobre, dalle 9.30 alle 17 - al Cenacolo del Fuligno, in via Faenza, 40 - per la giornata conclusiva "A scuola tuttə bene?", al termine di un percorso composto da ben 9 corsi di formazione on line e in presenza.

Un appuntamento che si aprirà con il webinar introduttivo tenuto da Valentina Pedani di INDIRE e il dirigente scolastico, Cristiano Rossi.

E non poteva mancare il commento di Elisa Carboni, responsabile dell'area di lotta alla povertà educativa di Oxfam Italia, che ha dichiarato.

"L'obiettivo posto a livello europeo è ridurre il tasso di abbandono precoce degli studi fino al 9% entro il 2030 e nonostante i progressi degli ultimi anni, a livello nazionale siamo ancora al 12,7%, e anche in Toscana c'è molta strada da fare".

"Per questo, anche per il nuovo anno scolastico, il nostro impegno sarà rivolto a sostenere una scuola in grado di non lasciare indietro i ragazzi più fragili, attenta al benessere di alunni e docenti, a lavorare in sinergia con le istituzioni e tutti gli attori del territorio e innovare la didattica, sfruttando appieno le risorse e le opportunità offerte dal PNRR in questa direzione alle comunità locali".

"Un lavoro rivolto a ragazzi e docenti che porteremo avanti per tutto l'anno dentro e fuori dalle classi", le sue parole.

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Uno dei tanti obiettivi dell'organizzazione è quello di non lasciare indietro i ragazzi più fragili

I contenuti della proposta formativa

Saranno tanti i contenuti al centro della proposta formativa.

Dagli strumenti per il contrasto alla dispersione scolastica all'abbandono precoce dei ragazzi e delle ragazze - attraverso una metodologia inclusiva che tenga conto del benessere anche emotivo degli studenti - o attraverso l'approccio del della peer education e del mentoring, ossia l'aiuto e il supporto che ad esempio studenti più grandi o avanti nella didattica possono offrire ai compagni più fragili.

Ma non mancheranno approfondimenti sui temi di stretta attualità e sempre più sentiti dagli studenti come: la lotta ai cambiamenti climatici, il contrasto ai discorsi d'odio e agli stereotipi che sono alla base del fenomeno, l'inclusione dei ragazzi con disabilità, lo sviluppo delle capacità emotive dei ragazzi, ad esempio, attraverso l'arte e come rendere efficace per tutti l'insegnamento rivolto a classi multilingue e multiculturali.

'L'inclusione di genere a scuola', il nuovo corso contro le discriminazioni

Ad arricchire l'offerta inoltre ci sarà il corso "L'inclusione di genere a scuola", che avrà al centro la prevenzione di forme di discriminazione e gli strumenti per rispondere ai bisogni delle persone Lgbt+ in età adolescenziale. Una proposta resa possibile grazie ai progetti Fili intrecciati, sostenuto da Enel Cuore Onlus e Free All, finanziato dalla Commissione europea.

Infine si potrà approfondire, dal 19 settembre, come introdurre nella didattica in classe i temi al centro dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, grazie al progetto GenerAzione 2030-Alleanze Regionali per l’Educazione alla Cittadinanza Globale.

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Oltre ai tanti contenuti offerti ci sarà anche il corso "L'inclusione di genere a scuola", che avrà al centro la prevenzione di forme di discriminazione e gli strumenti per rispondere ai bisogni delle persone Lgbt+

Un intervento - coordinato dalla Regione Toscana in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale, Oxfam, altre organizzazioni, istituti di ricerca, enti locali e finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - con l'obiettivo di creare un Sistema Regionale legato alla promozione della Agenda 2030, nelle scuole del territorio.

Dopo il corso offerto all'interno di Oxfam Back To School 2023, il progetto vedrà infatti la partecipazione di tanti studenti delle scuole secondarie ad attività didattiche e laboratori, che li coinvolgeranno nella progettazione di soluzioni innovative e sostenibili all'interno della propria comunità, con la possibilità di dare il proprio contributo a vincere le sfide poste dall’Agenda 2030.

"Nessuno dovrà sentirsi escluso"

Anche Areta Sobieraj, responsabile educazione alla cittadinanza globale di Oxfam Italia, ha voluto mettere in evidenza la qualità delle opportunità educative e formative offerte agli studenti: "Con l'edizione di quest'anno vogliamo stimolare un alto livello di qualità delle opportunità educative e formative offerte agli studenti e alle studentesse toscane e non".

"Aiuteremo insegnanti ed educatori ad adottare metodologie inclusive capaci di valorizzare la dimensione socio-emozionale dei processi di apprendimento, in modo che nessuno studente, a prescindere dal proprio vissuto, possa sentirsi escluso o tagliato fuori offrendo, allo stesso tempo, strumenti utili a far crescere nei ragazzi e nelle ragazze le competenze necessarie a diventare cittadini responsabili e attivi".

Con Oxfam i progetti non finiscono mai

Ma i progetti non finiscono qui. Oxafm infatti, oltre al percorso formativo rivolto ai docenti e alle diverse attività di educazione alla cittadinanza globale torna in classe con altre numerose iniziative per il contrasto alla povertà educativa.

Saranno infatti rafforzate le opportunità di sostegno per i ragazzi più fragili e a rischio di dispersione scolastica, attraverso corsi di recupero delle competenze linguistiche e scolastiche in diverse materie e attività di mediazione linguistica rivolta agli studenti stranieri. Ai docenti sarà offerta la possibilità di scambio e confronto su approcci e metodologie didattiche innovative con altre scuole europee.

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"Nessuno studente dovrà sentirsi escluso", tutta la determinazione di Areta Sobieraj, responsabile educazione alla cittadinanza globale di Oxfam Italia

Assieme, sarà centrale il lavoro che Oxfam realizzerà ad Arezzo e Prato - grazie ai progetti Comunitalenti e Mutuo soccorso, finanziati da Impresa sociale con i bambini - per lo sviluppo nei prossimi 2 anni dei Patti Educativi di comunità, ossia lo strumento introdotto dal Ministero dell'Istruzione per affrontare sui territori le emergenze del mondo scuola, che si sono aggravate negli anni dalla pandemia.

Questi i principali problemi: dalla carenza di strumenti di sostegno didattico e inclusione dei ragazzi a rischio di abbandono scolastico precoce, alla mancanza di competenze digitali nelle scuole, alla messa a disposizione di nuove strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, per svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali.

L'unione fa la forza!

L'ultima parola è spettata nuovamente a Carboni che ha concluso mettendo in primo piano il lavoro di squadra: "La lotta dell'abbandono scolastico e alla povertà educativa sono sfide complesse, che né la scuola, né una singola associazione o ente locale, possono vincere da soli. Diviene perciò cruciale il lavoro che associazioni, istituzioni, soggetti privati e scuole possono realizzare insieme attraverso i Patti di comunità".

"Uno strumento che responsabilizza ciascun soggetto, con l'obiettivo comune di non lasciare indietro nessuno, soprattutto i ragazzi più deboli e a rischio esclusione.

Per questo nei prossimi mesi coinvolgeremo docenti e associazioni nella progettazione di attività in grado di animare e riqualificare gli spazi scolastici, assieme ad altri luoghi nei quartieri dove i ragazzi passano le proprie giornate".

E ancora: "Attraverso laboratori digitali prenderanno vita, ad esempio, attività artistiche e creative finalizzate a conoscere meglio il quartiere e raccontarlo attraverso la realizzazione di magazine e mappature digitali delle risorse della comunità scolastica e extrascolastica".

"Assieme realizzeremo per tutto l'anno tanti eventi di comunità, passeggiate culturali fuori dalla scuola, cineforum per famiglie, nell'ottica di costruire presidi e spazi comuni di convivialità e scambio di esperienze", conclude la donna.