Il colore unico
"Attraverso il colore unico – ha scritto – s’intende creare un sentimento di comunità, di gruppo, nel quale i bambini e le bambine possano sentirsi importanti vicendevolmente". Per quanto riguarda invece la parità di genere Paone ha premesso che "con parità di genere s’intende avere gli stessi diritti e non che i bambini e le bambine sono uguali. Poi come spiegano le indicazioni nazionali del primo ciclo, lo sviluppo dell’identità di genere, ha la sua stagione cruciale solo nella preadolescenza, tra gli 11 e i 14 anni. Dunque nella scuola dell’infanzia i bambini e le bambine hanno diritto a ricevere un’educazione al rispetto delle differenze di genere, senza stereotipi, per far sì che negli anni successivi possano costruire un’identità basata su principi di rispetto reciproco". Da qui la scelta di utilizzare grembiuli di un solo colore, come già avviene nella scuola elementare. Non è il primo caso. In Toscana ad esempio ci sono diversi precedenti. Ma la decisione in paese ha fatto discutere. "Non mi sorprendo – dice il sindaco Daniele Bettarini (Pd)– argomenti come questo si prestano al dibattito. Rispetto la scelta autonoma della scuola che del resto si rifà a direttive ministeriali. So che anche il Consiglio d’istituto dove sono presenti anche i genitori, si è espresso favore. Ripeto, la discussione ci sta, e si sa che chi è contrario, specie sui social, fa molto più rumore della maggioranza. Ma non buttiamola in politica. Non c’entra niente".La decisione
Niente più colore celeste per i maschietti e tantomeno rosa per le femmine. Del resto, per prevenire eventuali polemiche e incomprensioni, Paone sulla circolare 237 pubblicata in questi giorni sul sito della scuola (e postata anche dal Comune di Buggiano su Fb) aveva dato ampie spiegazioni riguardo ai principi su cui si fonda la scelta.In fondo alla circolare ha allegato anche i link di approfondimento che rimandano alle linee guida del Miur per "educare al rispetto, per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione" e alle Indicazioni nazionali. "La parità, così come l’uguaglianza di diritti e doveri, non si oppone alla differenza e alle differenze, ma alla diseguaglianza, alla disparità e alle discriminazioni" si legge infatti nelle note del ministero, mentre secondo le "indicazioni nazionali del primo ciclo" alla scuola dell’infanzia è ancora presto per parlare di identità, che si comincerebbe a definire durante la preadolescenza.
Questo non ha impedito che sui social ci siano stati commenti di disappunto talvolta anche poco garbati per criticare la novità del grembiulino giallo. Eppure alla scuola primaria dello stesso istituto i bambini e le bambine hanno tutti il grembiule dello stesso colore: blu. Ma evidentemente certi stereotipi, fondati sulla tradizione, sono difficili da superare.
E intanto, tra una polemica e l’altra, nelle mercerie della zona è già scattata la corsa delle mamme più ansiose alla ricerca del grembiulino giallo, che per ora sembra introvabile.