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Due bambini ucraini arrivati in Italia (Ansa)
Il flusso di bambini in fuga dall'Ucraina è incessante. Oltre un milione e mezzo di minori, troppo spesso non accompagnati, si stanno riversando nei Paesi di frontiera e chiamano le istituzioni a garantirne non solo l'accoglienza, ma la protezione dai trafficanti e dal giro delle adozioni illegali. Dalle cancellate di confine, accompagnati dai militari polacchi, arrivano centinaia di migliaia di minori in fuga dalla guerra. Secondo i dati forniti dall'Unicef, oltre un bambino su due ha lasciato l'Ucraina. E se, dall’inizio del conflitto, sono 117 i bambini uccisi durante il conflitto (fonte: il governo di Kiev), secondo l'Unicef, dal 24 febbraio, data di inizio della guerra, 4,3 milioni di bambini (sui 7,5 milioni totali) hanno lasciato le loro case in Ucraina. Più di 1,8 milioni di loro sono diventati rifugiati, mentre altri 2,5 milioni sono sfollati in un Paese devastato dalle bombe.
Una situazione "mai vista prima - ammette il portavoce dell’Unicef, James Elder - quasi impossibile da affrontare". Sono i bambini, dunque, così come le donne, il volto più triste e drammatico dell'invasione russa. Al confine arrivano infagottati per proteggersi dal freddo. I più piccoli sono sul passeggino, i più grandi non si staccano dalle mani delle mamme. Hanno la paura negli occhi e l'arrivo in un altro Paese li mette a disagio. Ma non tutti sono accompagnati.
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Due bambini in fuga dall'Ucraina (Foto Ansa)
L’Unicef e Telefono azzurro: il rischio tratta
Quello dei minori, specialmente quelli che arrivano non solo senza i papà, ma senza neppure le mamme, è un tema molto delicato sul quale si concentrano le attenzioni di numerose associazioni e organizzazioni per la tutela dei loro diritti. "I bambini arrivano alla frontiera spesso senza documenti, spesso da soli. Lì il controllo è poco efficace, e gli autisti dei mezzi diventano in qualche modo i tutori di questi bambini", spiega Ernesto Caffo, il presidente di Telefono Azzurro. "I bambini in fuga dalla guerra in Ucraina - è l'allarme dell'Unicef - sono a rischio tratta. La guerra sta portando ad una massiccia ondata di rifugiati, condizioni che portano ad un picco significativo nella tratta di esseri umani". "C'è una grande volontà di fare bene - conclude Caffo -, ma manca un coordinamento reale".![](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/f2d6b55e6464dfbe2a2b77b2912ed625-1.jpg)
Rifugiati in fuga dall'Ucraina
Bambini ucraini arrivati in Italia, i problemi dell'accoglienza
Venendo all’Italia, una più grave, preoccupazione riguarda proprio i minori non accompagnati che arrivano dall’Ucraina. Se non vengono presi in carico dalle istituzioni rischiano di finire in mano a trafficanti di organi, vittime di tratta o entrare nel business degli affidi e delle adozioni illegali. In Italia sono quasi 26mila i minorenni arrivati dall'inizio della guerra, su un totale di 67.800 profughi. Più di 5mila sono già stati inseriti nelle scuole, ha riferito ieri la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. I minori non accompagnati ammontano a 277 e sono entrati nel sistema di accoglienza temporanea: "192 in famiglie autorizzate dal tribunale per i minorenni e 82 in strutture sempre autorizzate dal tribunale", ha spiegato la ministra (tre sono al momento in attesa di collocazione). "C'è l'esigenza di ottenere un completo censimento del fenomeno - ha sottolineato il ministro - soprattutto incrementando i controlli alle frontiere per evitare zone d'ombra che favoriscano interessi e traffici criminali. Tutti i minori che varcano la frontiera vengono identificati, e a loro è stato garantito l'accesso alle attività scolastiche", ha spiegato.Bambini che arrivano soli, istituita in Italia una cabina di regia
Per rispondere all'emergenza è stata convocata una cabina di regia sui minori ucraini dalla ministra degli Affari regionali Maria Stella Gelmini insieme alla ministra Lamorgese, al ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e al Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. In mattinata si è svolta una riunione ad hoc tra governo, Regioni, Anci e Upi. La Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza ha ascoltato i rappresentanti di Unicef, Telefono azzurro e dell'associazione italo-ucraina I Nuovi Confini. L'esodo di profughi dall'Ucraina alimenta il problema dei minori non accompagnati, ma anche e soprattutto dei bambini scomparsi, su cui occorre intervenire anche con "l'attivazione di un sistema di controllo biometrico", ha affermato il presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo. "I minori arrivati sul suolo italiano non possono essere né adottati né affidati. Lo Stato ucraino ha già assegnato loro dei tutori, e dovranno rientrare in Ucraina non appena possibile. Pertanto la loro permanenza in Italia va gestita soltanto dalle associazioni di accoglienza temporanea", ha scandito, dura, la presidente di Nuovi Confini Yuliya Dynnichenko, evidenziando che qualsiasi tentativo di nominare come tutori le famiglie accoglienti "sarebbe una violazione grave e potrebbe portare a un incidente diplomatico tra Italia e Ucraina". Per proteggere i bambini dall'illegalità, Save The Children chiede una sorta di sospensione "delle adozioni internazionali", ha annunciato Pete Walsh, direttore di Save the Children in Ucraina. Dal punto di vista economico, intanto, il Pd ha presentato in Senato un emendamento al Dl Ucraina che prevede, tra l'altro, l'istituzione di un fondo per l'accoglienza e l'assistenza dei minori ucraini non accompagnati, con dotazione iniziale di 36,5 milioni di euro per il 2022.![](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/7c46bf71f9fa01f12ef1eb8aa4c2f003.jpg)
Luciana Lamorgese, 68 anni, è ministra dell'Interno
Lamorgese: "I bambini rischiano di finire nelle mani sbagliate, allertati i prefetti"
Una preoccupazione, quella per i minori non accompagnati che arrivano in Italia, che il ministro all’Interno, Luciana Lamorgese, che ieri è intervenuta all’assemblea nazionale di Ali (2500 enti tra comuni, province, regioni e comunità montane, presidente il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci), ha ben presente. Già nei giorni scorsi, infatti, la ministra aveva acceso il faro, chiedendo “massima attenzione sui minori non accompagnati” che arrivano dall’Ucraina, “una preoccupazione che ho condiviso con il console ucraino. Serve la garanzia che non vadano dispersi. I prefetti sono in prima linea”. La ministra lo dice, ovviamente, in modo pacato, ma non per questo con minore preoccupazione: “Ci vuole la garanzia – spiega - che i minori non accompagnati ucraini non si disperdano sul territorio. Non dobbiamo correre il rischio di creare sistemi di welfare alternativo, è importante seguire il loro percorso che coinvolge anche il Tribunale per i minorenni. Bisogna accendere un faro su questo: occorre una cautela maggiore”. In ogni caso, emerge dai dati raccolti dal Viminale e sempre dalla Lamorgese, che “tutti i minori che varcano la frontiera vengono identificati" e che si sta lavorando a un "completo censimento" degli arrivi. Se sono, infatti, già più di 26 mila i minori arrivati in Italia, sono più di 5mila i bambini che hanno già avuto un primo contatto con le nostre istituzioni scolastiche.![](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/profughiucraina1_interno-1-1024x575.jpg)
Ad oggi sono circa 67mila i profughi ucraini già arrivati in Italia, di cui il 90% tra minori e donne
Quanti sono i profughi ucraini arrivati in Italia
Sempre la Lamorgese e sempre nell’ambito del dibattito-talk organizzato ieri dall’assemblea di Ali (Associazione Autonomie per l’Italia) ha dato dei nuovi numeri, aggiornati, sull’accoglienza dei profughi ucraini. Ad oggi sono circa 67mila i profughi ucraini già arrivati in Italia, di cui il 90% tra minori e donne. Per la precisione sono 65.439 profughi dall'Ucraina: 33.591 donne, 5.910 uomini e 25.938 minori. Al dato registrato oggi vanno sommati i 2.446 profughi giunti in treno alla frontiera dal 10 al 23 marzo, per un totale complessivo di 67.885 persone. Nel sistema dell’accoglienza ce n’è un numero limitatissimo, sotto i 5mila, “perché – spiega il ministro – molti di loro hanno fatto molto ricorso a soluzioni di accoglienza dai propri parenti e amici ucraini” soggiornanti, una comunità di 250mila persone. Il flusso di arrivi, peraltro, è in leggero decremento: finora era di 3-4000 persone al giorno, ma "da ieri abbiamo notato un decremento perché ne sono arrivati circa 1.600", "un dato che hanno riscontrato anche gli altri colleghi europei: ciò non toglie che, laddove dovesse essere toccata anche Odessa, o Leopoli, allora i flussi ricomincerebbero nuovamente in maniera massiccia". Insomma, tornare a crescere.![](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/pesaro-sindaco-matteo-ricci-2019-1.jpg)
Il sindaco di Pesaro e presidente di Ali Matteo Ricci ha lanciato due proposte per agevolare l'accoglienza dei profughi ucraini (Foto Aliautonomie)