Bambino di 8 anni lasciato solo in classe perché iperattivo: ha vinto l'intolleranza degli adulti

È accaduto in una scuola elementare in provincia di Cosenza, quando i genitori dei suoi compagni hanno deciso di protestare contro il trasferimento dello studente plusdotato nella loro sezione

di MARIANNA GRAZI -
28 novembre 2023
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Lasciato solo in classe perché "iperattivo". È quanto accaduto lo scorso anno scolastico, a marzo per la precisione,  a un bambino di terza elementare in una scuola di Rende, comune in provincia di Cosenza, in Calabria. Se vi foste trovati nell'istituto quel giorno avreste assistito alla scena desolante di un aula vuota, se non fosse per quell'alunno considerato 'diverso' e isolato dal resto dei compagni. Pensate che effetto possa avergli fatto, pensate a cosa può essere passato nella mente di un bambino di appena 8 anni nel vedersi letteralmente isolato dal resto degli alunni, con la sola maestra insieme a lui, senza spiegazione. O meglio, dietro c'è la più bieca delle motivazioni: a decidere per questa insolita forma di protesta sono stati i genitori degli altri bimbi.
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Il ministro Giuseppe Valditara

Ora il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha preso contatto con il direttore dell'Ufficio Scolastico per la Calabria Antonella Iunti per effettuare tutte le verifiche del caso e ricevere precise informazioni sulla vicenda, in modo da valutare gli eventuali provvedimenti da prendere sulla base di quanto accaduto. La sua mamma, invece, in un’intervista a Repubblica ha annunciato di voler procedere per vie legali.

La denuncia della mamma: "Mio figlio lasciato da solo"

A denunciare l'accaduto è la madre dello studente: quando il figlio è arrivato in classe ha trovato la stanza vuota per la contemporanea assenza di tutti i suoi compagni. Questi, secondo quanto ha riferito la donna, sarebbero rimasti a casa per volere dei loro genitori, che si sarebbero lamentati della presenza di suo figlio perché da loro ritenuto 'iperattivo'. Che, stando a quanto si è appreso, non usufruisce di supporto educativo scolastico. Inoltre il piccolo frequentava la classe da soli due giorni, dopo essere stato trasferito da un'altra sezione dello stesso istituto. Considerato plusdotato e con un quoziente intellettivo superiore alla media, parla italiano ed inglese, suona strumenti musicali senza averli studiati ed è velocissimo nei conti.
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Un'aula vuota. Sono stati i genitori degli altri bambini a decidere di non mandarli a scuola per protasta contro il trasferimento del compagno, plusdotato e iperattivo, senza però necessità di sostegno

"L'avevo spostato in questa classe a causa di incomprensioni con alcune maestre che si ostinavano a ribadire la necessità di un'insegnante di sostegno, pur avendo comunicato loro che la diagnosi di iperattività con funzionamento intellettivo superiore alla media non aveva rappresentato un requisito per il riconoscimento dell’invalidità", spiega la madre, avvocata.

"Era diventato il ritardato di classe"

"Anziché valorizzarlo, l’avevano escluso. Perspicace e bilingue, era diventato il 'ritardato' della classe. Da qui la mia decisione, non apprezzata da alcune maestre e mamme che hanno organizzato l’ammutinamento", aggiunge. A farne le spese è stato il bimbo che, tornato a casa, ha raccontato tutto al genitore, addebitando l'assenza dei compagni all'influenza. "Ha otto anni, è una creatura innocente - prosegue la mamma -. E ha pensato avessero tutti la febbre. Pensi che, sentendosi fortunato per non essersela beccata anche lui, ha preparato un disegno da regalare al nuovo compagno di banco non appena fosse guarito. Non sapeva che l’assenza di massa era una protesta contro di lui, considerato una presenza non gradita".
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La mamma dello studente dice di voler procedere per vie legali per tutelare il figlio da ulteriori episodi di intolleranza

Non credendo a ciò che il figlio, nella sua innocenza, le aveva detto, dopo una rapida indagine la donna ha deciso di rivolgersi alle autorità, in primo luogo inviando un esposto alla Procura dei minorenni di Catanzaro. Inoltre ha informato dell'accaduto il garante per l'Infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale. Quest'ultimo ha immediatamente richiesto una verifica agli uffici ed è in attesa della documentazione.

Il pregiudizio prevale sull'inclusione

La dirigente scolastica - che ha avviato un'indagine interna - ed una insegnante della scuola elementare di Rende, sono state sentite a sommarie informazioni da agenti della Questura di Cosenza specializzati in fatti riguardanti i minori. "Ancora una vicenda che fa riflettere: si tratta di Francesco, un bambino lasciato solo dai compagni di classe, a Cosenza. I fatti risalgono a marzo, la madre ha presentato denuncia e sono in corso accertamenti anche da parte del ministro Valditara", annuncia invece la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli. "Francesco è iperattivo e da poco era stato inserito in una nuova sezione dove, per protesta dei genitori, tutti i bambini sono rimasti a casa da scuola. Immagino che i fatti verranno presto appurati, ma è necessario trasmettere sentimenti di tolleranza e di inclusione ai bambini, per crescere insieme, anche nelle difficoltà". Anche perché se certi valori come il rispetto e l'accoglienza della diversità non si imparano fin da piccoli non si potrà che diventare adulti e poi probabilmente genitori come quelli coinvolti in questo caso: ignoranti e intolleranti.