Tra le nuove serie che Storielibere ha lanciato particolare rilievo spicca “QuiD”, podcast che nasce da Queer Identities, una piattaforma, un profilo Instagram e una newsletter, dedicati all'attualità e alla cultura Lgbtq+. Il podcast di Paolo Armelli e Daniele Biaggi vuole parlare di diversità, inclusività e rispetto in modo fresco, social e pop, attraverso un linguaggio coraggioso e versatile, che parli a tutte e a tutti. Storielibere.fm, la piattaforma editoriale di podcast audio, grazie alle oltre 60 serie pubblicate, oggi ha raggiunto e superato la soglia record di 10 milioni di download complessivi delle proprie serie podcast. "QuiD – Queer Identities è una piattaforma un profilo Instagram, una newsletter e anche questo podcast, tutti dedicati all’attualità e alla cultura LGBTQ+ - spiega Paolo Armelli che con Daniele Biaggi ha fondato la piattaforma QUiD Media - . Obiettivo, parlare di diversità, inclusività e rispetto in modo fresco, social e pop, attraverso un linguaggio coraggioso e versatile, che parli a tutte e a tutti". "In ogni episodio di questa stagione, ad ampliare la prospettiva, la testimonianza di molti ospiti ma soprattutto una pillola precisa e fulminante della presidentessa della storica attivista Porpora Marcasciano", sottolinea Paolo Armelli, contributor freelance per testate online e offline come Wired, Donna Moderna, Link e Vanity Fair, dal 2020 co-direttore del Mix – Festival Internazionale di Cinema Lgbtq e Cultura Queer di Milano. Tra i post Instagram di QUiD – Queer Identities, la storia di Cameron Bess, giovane creator di Twitch noto negli Stati Uniti col nickname @meepskitten: Cameron Bess ha partecipato lo scorso 11 dicembre alla missione Blue Orign New Shepard (NS-19), il nuovo viaggio spaziale organizzato da Jeff Bezos. Grazie a questa opportunità, Bess è diventata la prima persona dichiaratamente queer a compiere un viaggio nello spazio suborbitale, nonché la più giovane persona in assoluto a partecipare a un’impresa del genere. “Bess, che si definisce pansessuale, ha fatto parte di un equipaggio di sei persone, tra cui il padre, l’investitore milionario Lane Bess - spiega quid.media - Per lui è stata un’occasione per ribadire l’importanza della rappresentazione e della partecipazione della comunità LGBTQ+ in eventi del genere: “Voglio spendere un momento per esprimere quanto sono onorato”, ha dichiarato: “Mi dicono che solo il più giovane o la prima persona queer a compiere questo viaggio, ma a me non interessa questo primato: sono solo onorato di veicolare visibilità per la comunità”. Bess ha portato infatti con sé sul veicolo spaziale la bandiera rosa, gialla e blu che rappresenta le persone pansessuali". E ancora: "A essere ancora più precisi, Bess è la prima persona apertamente queer a compiere un viaggio nello spazio, dato che prima di lui è doveroso ricordare Sally Ride, la prima astronauta americana a raggiungere lo spazio nel 1983 la cui omosessualità è stata rivelata però solo dopo la morte avvenuta nel 2012. Ride decise di tenere nascosto il proprio essere lesbica per riservatezza ma anche perché, secondo molti, l’ambiente della Nasa è ancora poco aperto alle persone Lgbtq+, e lo svelamento del proprio orientamento sessuale potrebbe ancora di recente rappresentare un problema per la propria carriera". L’avvio di viaggi spaziali d’iniziativa privata e l’apertura - ancora estremamente elitaria, bisogna dire - a persone come Cameron Bess posso aiutare a scardinare anche l’omofobia latente che sembra ancora animare la corsa verso lo spazio.