L’orrore tra le mura di casa: violenta bambino di 9 anni, arrestato un parente del padre

Le indagini della squadra mobile sono scattate dopo una visita pediatrica del piccolo all’ospedale Meyer. Il 30enne pakistano, ospite della famiglia, gli avrebbe anche fatto vedere dei film pornografici

di PIETRO MECAROZZI
30 novembre 2024
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L’accusa per il 30enne è di violenza aggravata e continuata nei confronti di un minore e di corruzione di minore

Firenze, 30 novembre 2024 – Ha abusato di lui per mesi, sfruttando i momenti in cui i genitori non erano in casa. Violenze sessuali continue, ripetute, ai danni di un bambino di nove anni. Ad accorgersi che qualcosa non andava sono stati i medici del Meyer, che durante una visita pediatrica hanno rilevato chiare lesioni degli stupri.

La squadra mobile di Firenze ha subito avviato le indagini, riuscendo ben presto a risalire al presunto responsabile degli abusi: un uomo di circa 30 anni di origini pakistane, parente del padre della vittima, che viveva in casa con la famiglia. Una storia difficile da raccontare, ma ancora più difficile da accettare. Quello che era considerato “un parente fidato”, si è rivelato – secondo le indagini – un mostro. La madre del ragazzino ha sporto denuncia, e nella giornata di mercoledì, dopo l’ordinanza di custodia cautelare del gip su richiesta del procuratore Giacomo Pestelli, il sospettato è stato arrestato. E adesso si trova al carcere di Sollicciano.

L’accusa per lui è di violenza aggravata e continuata nei confronti di un minore (aggravato, tra le altre cose, dal fatto che avrebbe approfittato delle condizioni di coabitazione e ospitalità). L’uomo è anche indagato per il reato di corruzione di minore: secondo l’ipotesi investigativa, avrebbe mostrato alla giovanissima vittima - di età inferiore ai 14 anni - dei filmati pornografici (azione sufficiente a far configurare l’ipotesi di reato, in quanto la vittima viene emotivamente coinvolta e potenzialmente indotta a subire atti sessuali).

Tutto ha inizio nei mesi scorsi: dopo la visita all’ospedale pediatrico, è scattata l’immediata segnalazione alle forze di polizia. I referti medici non avrebbero poi lasciato alcun dubbio in merito al fatto che il minore avesse subito delle ripetute violenze sessuali. La magistratura ha quindi aperto un fascicolo d’inchiesta. Il caso è stato preso in mano dalla squadra mobile di via Zara, che nel corso delle ultime settimane ha raccolto una serie di elementi probatori. È stato ascoltato il piccolo in uno spazio protetto e con il supporto di uno psicologo. E i sospetti si sono ben presto concentrati sul 30enne. Sono anche in corso ulteriori accertamenti, per cristallizzare le accuse, ma anche per chiarire se il trentenne avesse messo nel mirino altre vittime.