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Home » Attualità » Carolina Guidetti, regina dei social: “Ecco come sono diventata un’influencer al Cubo… di Rubik”

Carolina Guidetti, regina dei social: “Ecco come sono diventata un’influencer al Cubo… di Rubik”

Dieci secondi è il tempo che occorre alla 23enne bolognese per risolvere il rompicapo multicolore: capace di composizioni incredibili, su TikTok è seguita da 810mila persone e su Instagram conta 55mila follower

Lucia Lapi
16 Giugno 2022
Carolina Guidetti è la campionessa italiana del cubo di Rubik. Nata a Bologna nel 1999, è diventata un vero e proprio talento nel risolvere il rompicapo

Carolina Guidetti è la campionessa italiana del cubo di Rubik. Nata a Bologna nel 1999, è diventata un vero e proprio talento nel risolvere il rompicapo

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Carolina Guidetti è la campionessa italiana del Cubo di Rubik. Nata a Bologna nel 1999, è diventata un vero e proprio talento nel risolvere il Cubo di Rubik. Dieci secondi è il tempo che occorre alla 23enne di Crevalcore, per risolvere il rompicapo multicolore. Ma questo non è tutto: Carolina Guidetti riesce a comporlo mentre fa le flessioni, con gli occhi bendati, persino in sala operatoria, come ha raccontato lei stessa. E non solo facce tutte dello stesso colore, si è inventata una sua personalissima versione del rompicapo che ha fatto impazzire una generazione di ex giovani, grazie al quale riesce a mettere su ogni lato del cubo l’immagine di una bandiera. Poi posta tutto online.

Su TikTok  la seguono in 810mila persone, su Instagram conta 55 mila followers mentre su Youtube arriva a 44 mila. E proprio il caso di dire che Carolina Guidetti è una giovane influencer…al Cubo. “Tutto è iniziato cinque anni fa frequentavo il Galvani, quarta superiore – ha raccontato Carolina a Stefano Bartezzaghi sulle colonne di Repubblica – . Ero in treno con un mio compagno di classe che impiegava 25 secondi per risolverlo. Mi annoiavo, gli ho chiesto di provare. Lui mi ha detto: ‘Non ci riuscirai mai, è troppo complicato’. Ho voluto imparare per ripicca. Dopo quattro mesi lo avevo eguagliato”.

Il mondo dello speedcubing

Carolina Guidetti, 23enne bolognese, in una foto tratta dal suo profilo Instagram
Carolina Guidetti, 23enne bolognese, in una foto tratta dal suo profilo Instagram

“Ho scoperto che esiste un mondo, si chiama speedcubing, si organizzano gare e tornei in giro per l’Italia e fuori. Ci si misura con il Cubo standard, 3×3, ma pure quello 5×5, la mia specialità, per cui sono dodicesima in Italia, la prima tra le ragazze. E si fanno pure gare bendate, anche più cubi alla volta, che significa memorizzare perfettamente il punto di partenza”.
Il lockdown c’ha messo lo zampino: durante il periodo di reclusione forzata, lei – studentessa universitaria –  ha cominciato a postare i primi video sui social riscuotendo subito un enorme successo. “Come tutti, per cominciare avevo seguito i tutorial su Youtube, in italiano c’era poco, così ho provato a pubblicare contenuti miei. Dopo un mese avevo 150mila follower”, riprende.

Nel frattempo il gioco inventato nel 1974 dallo scultore ungherese Ernő Rubik e commercializzato nei primi anni 80 è tornato di moda, specie tra i giovanissimi. “Cinque anni fa era considerato un hobby da nerd, anche per questo volevo trasmettere la mia passione, mostrare che si tratta di un’attività utile a sviluppare logica e intuito. Divertendosi”. Nel suo caso è qualcosa che va ben oltre l’hobby: “Per me è ormai un lavoro a tempo pieno – sottolinea intervistata da Radio Capital – perché sono su tutti i social, è un vero e proprio impegno. I miei introiti derivano sia da YouTube che da TikTok. Riesco a guadagnare una cifra per mantenermi. Adesso mi sto allenando tantissimo nel cubo da bendata. Una volta ho risolto in cubo anche in sala pre-operatoria. Adesso ho messo in pausa gli studi perché vorrei concentrarmi sui social”, sottolinea.

Carolina Guidetti è la campionessa italiana del cubo di Rubik. Nata a Bologna nel 1999, è diventata un vero e proprio talento nel risolvere il rompicapo
Carolina Guidetti con il suo Cubo di Rubik.

“Con le gare non guadagni abbastanza per vivere, ma con i social sì – riprende carolina – . Si guadagna dal numero di visualizzazioni e dalle sponsorizzazioni. Però mi occupa l’intera giornata tra scrivere, girare il video, pensare al contenuto. A questo vanno aggiunte due ore al giorno di allenamento con il Cubo per prepararmi agli europei che si tengono a Copenhagen dal 14 al 17 luglio. Il primo anno ho finito in pari con gli esami, adesso ho deciso di prendermi una pausa dall’università per Rubik”, riporta ancora Repubblica.

Cos’è il Cubo di Rubik

Il variopinto il puzzle più venduto nella storia contemporanea è stato inventato nel 1974 dallo scultore ungherese Ernő Rubik e commercializzato nei primi anni ’80, il Cubo è passato di mano in mano per quasi 40 anni e spesso si è arenato incompiuto ai bordi di qualche scrivania. I metodi per risolverlo sono noti, e se leggendo questo articolo vi sta venendo voglia di provarci vi lasciamo un portale che raccoglie diversi tutorial. Alla fine è tutta una questione di algoritmo.
Come tutti gli oggetti di culto ha vissuto una lunga serie di trasformazioni, dai Cubi giganti che arrivano a contenere fino a 17 tessere per ogni lato  a quelli coperti da ametiste, rubini e smeraldi prodotti da Diamond Cutters International. L’ultima variazione del Cubo è quella social. appunto grazie (anche) a Carolina Guidetti: per TikTok si è inventata il Cubo con le bandiere: inglese, somala, canadese.

Dagli esordi alla rete

Carolina Guidetti è la campionessa italiana del cubo di Rubik. Nata a Bologna nel 1999, è diventata un vero e proprio talento nel risolvere il rompicapo
Carolina Guidetti è la campionessa italiana del cubo di Rubik. Nata a Bologna nel 1999, è diventata un vero e proprio talento nel risolvere il rompicapo

“Ho aperto il profilo TikTok nell’estate del 2020: durante il lockdown questa piattaforma è esplosa – spiega  – . All’inizio pensavo fosse troppo da bambini e per un po’ non ho caricato niente. Poi ho cominciato a lavorarci davvero. Dopo un mese che caricavo video avevo già raggiunto i 150 mila follower“. Ma chi sono i suoi seguaci? “Per la maggior parte si tratta di italiani – conclude – . Soprattutto uomini quelli che mi seguono, anche ragazzini molto piccoli. Quando vado alle competizioni dedicate al Cubo di Rubik ci sono tanti bambini che mi fermano per chiedermi una foto. Sulle altre piattaforme l’età si alza. Su Instagram e YouTube il pubblico è più adulto. Ho anche una fetta di over 50 che magari giocavano da ragazzi e che hanno ripreso in mano il Cubo dopo i miei video“
“I contenuti più virali? Quelli sui Cubi più grandi: il record spetta a un video in cui disegnavo la bandiera dell’Ucraina dopo l’invasione russa: la clip ha fatto 34 milioni di visualizzazioni“.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Carolina Guidetti è la campionessa italiana del Cubo di Rubik. Nata a Bologna nel 1999, è diventata un vero e proprio talento nel risolvere il Cubo di Rubik. Dieci secondi è il tempo che occorre alla 23enne di Crevalcore, per risolvere il rompicapo multicolore. Ma questo non è tutto: Carolina Guidetti riesce a comporlo mentre fa le flessioni, con gli occhi bendati, persino in sala operatoria, come ha raccontato lei stessa. E non solo facce tutte dello stesso colore, si è inventata una sua personalissima versione del rompicapo che ha fatto impazzire una generazione di ex giovani, grazie al quale riesce a mettere su ogni lato del cubo l’immagine di una bandiera. Poi posta tutto online. Su TikTok  la seguono in 810mila persone, su Instagram conta 55 mila followers mentre su Youtube arriva a 44 mila. E proprio il caso di dire che Carolina Guidetti è una giovane influencer...al Cubo. “Tutto è iniziato cinque anni fa frequentavo il Galvani, quarta superiore - ha raccontato Carolina a Stefano Bartezzaghi sulle colonne di Repubblica - . Ero in treno con un mio compagno di classe che impiegava 25 secondi per risolverlo. Mi annoiavo, gli ho chiesto di provare. Lui mi ha detto: ‘Non ci riuscirai mai, è troppo complicato’. Ho voluto imparare per ripicca. Dopo quattro mesi lo avevo eguagliato”.

Il mondo dello speedcubing

Carolina Guidetti, 23enne bolognese, in una foto tratta dal suo profilo Instagram
Carolina Guidetti, 23enne bolognese, in una foto tratta dal suo profilo Instagram
“Ho scoperto che esiste un mondo, si chiama speedcubing, si organizzano gare e tornei in giro per l’Italia e fuori. Ci si misura con il Cubo standard, 3x3, ma pure quello 5x5, la mia specialità, per cui sono dodicesima in Italia, la prima tra le ragazze. E si fanno pure gare bendate, anche più cubi alla volta, che significa memorizzare perfettamente il punto di partenza”. Il lockdown c'ha messo lo zampino: durante il periodo di reclusione forzata, lei - studentessa universitaria -  ha cominciato a postare i primi video sui social riscuotendo subito un enorme successo. “Come tutti, per cominciare avevo seguito i tutorial su Youtube, in italiano c’era poco, così ho provato a pubblicare contenuti miei. Dopo un mese avevo 150mila follower”, riprende. Nel frattempo il gioco inventato nel 1974 dallo scultore ungherese Ernő Rubik e commercializzato nei primi anni 80 è tornato di moda, specie tra i giovanissimi. “Cinque anni fa era considerato un hobby da nerd, anche per questo volevo trasmettere la mia passione, mostrare che si tratta di un’attività utile a sviluppare logica e intuito. Divertendosi”. Nel suo caso è qualcosa che va ben oltre l’hobby: “Per me è ormai un lavoro a tempo pieno - sottolinea intervistata da Radio Capital - perché sono su tutti i social, è un vero e proprio impegno. I miei introiti derivano sia da YouTube che da TikTok. Riesco a guadagnare una cifra per mantenermi. Adesso mi sto allenando tantissimo nel cubo da bendata. Una volta ho risolto in cubo anche in sala pre-operatoria. Adesso ho messo in pausa gli studi perché vorrei concentrarmi sui social”, sottolinea.
Carolina Guidetti è la campionessa italiana del cubo di Rubik. Nata a Bologna nel 1999, è diventata un vero e proprio talento nel risolvere il rompicapo
Carolina Guidetti con il suo Cubo di Rubik.
“Con le gare non guadagni abbastanza per vivere, ma con i social sì - riprende carolina - . Si guadagna dal numero di visualizzazioni e dalle sponsorizzazioni. Però mi occupa l’intera giornata tra scrivere, girare il video, pensare al contenuto. A questo vanno aggiunte due ore al giorno di allenamento con il Cubo per prepararmi agli europei che si tengono a Copenhagen dal 14 al 17 luglio. Il primo anno ho finito in pari con gli esami, adesso ho deciso di prendermi una pausa dall’università per Rubik”, riporta ancora Repubblica.

Cos'è il Cubo di Rubik

Il variopinto il puzzle più venduto nella storia contemporanea è stato inventato nel 1974 dallo scultore ungherese Ernő Rubik e commercializzato nei primi anni ’80, il Cubo è passato di mano in mano per quasi 40 anni e spesso si è arenato incompiuto ai bordi di qualche scrivania. I metodi per risolverlo sono noti, e se leggendo questo articolo vi sta venendo voglia di provarci vi lasciamo un portale che raccoglie diversi tutorial. Alla fine è tutta una questione di algoritmo. Come tutti gli oggetti di culto ha vissuto una lunga serie di trasformazioni, dai Cubi giganti che arrivano a contenere fino a 17 tessere per ogni lato  a quelli coperti da ametiste, rubini e smeraldi prodotti da Diamond Cutters International. L’ultima variazione del Cubo è quella social. appunto grazie (anche) a Carolina Guidetti: per TikTok si è inventata il Cubo con le bandiere: inglese, somala, canadese.

Dagli esordi alla rete

Carolina Guidetti è la campionessa italiana del cubo di Rubik. Nata a Bologna nel 1999, è diventata un vero e proprio talento nel risolvere il rompicapo
Carolina Guidetti è la campionessa italiana del cubo di Rubik. Nata a Bologna nel 1999, è diventata un vero e proprio talento nel risolvere il rompicapo
“Ho aperto il profilo TikTok nell’estate del 2020: durante il lockdown questa piattaforma è esplosa - spiega  - . All’inizio pensavo fosse troppo da bambini e per un po’ non ho caricato niente. Poi ho cominciato a lavorarci davvero. Dopo un mese che caricavo video avevo già raggiunto i 150 mila follower“. Ma chi sono i suoi seguaci? “Per la maggior parte si tratta di italiani - conclude - . Soprattutto uomini quelli che mi seguono, anche ragazzini molto piccoli. Quando vado alle competizioni dedicate al Cubo di Rubik ci sono tanti bambini che mi fermano per chiedermi una foto. Sulle altre piattaforme l’età si alza. Su Instagram e YouTube il pubblico è più adulto. Ho anche una fetta di over 50 che magari giocavano da ragazzi e che hanno ripreso in mano il Cubo dopo i miei video“ “I contenuti più virali? Quelli sui Cubi più grandi: il record spetta a un video in cui disegnavo la bandiera dell’Ucraina dopo l’invasione russa: la clip ha fatto 34 milioni di visualizzazioni“.
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