Catena internazionale di trapianti: la tripla donazione incrociata di rene

È la prima volta al mondo, una maratona lunga ben 18 ore che ha coinvolto le città di Padova, Barcellona e Bilbao

di MAURIZIO COSTANZO -
6 luglio 2023
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Per la prima volta al mondo è avvenuta una donazione di organi tripla e incrociata, unica nel suo genere. La catena internazionale ha visto coinvolte tre città, e altrettante coppie di donatori e riceventi tra di loro incompatibili dal punto di vista immunologico. Per portare a termine le operazioni tra gli ospedali di Padova, Barcellona e Bilbao, c’è voluta una maratona lunga ben 18 ore. A coordinare la catena di interventi, partita dall'Italia il 20 giugno scorso, è stato il Centro nazionale trapianti per l'Italia e l'Organizacion nacional de trasche plantes per la Spagna.
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Tre coppie di donatori e riceventi, tra Padova, Barcellona e Bilbao

La giornata della donazione incrociata tra Padova, Barcellona e Bilbao

Tutto è iniziato la mattina del 20 giugno. Il primo prelievo di rene su una donatrice volontaria di 56 anni è avvenuto a Padova, alle 8.30, all'azienda ospedaliero-universitaria cittadina. L'organo a quel punto è stato trasportato immediatamente all'aeroporto di Milano-Linate con il coordinamento del Centro regionale trapianti del Veneto. Il primo scambio è stato effettuato nello scalo catalano: l'organo dell'italiana è stato preso in consegna dagli operatori sanitari dell'Hospital Clinic per realizzare il primo trapianto, mentre a bordo del velivolo è stato portato un secondo rene, prelevato intorno alle 12 da una donatrice spagnola. L'aereo a quel punto è ripartito alla volta di Bilbao, dove alle 16.30 è avvenuto lo scambio successivo. Tutto è andato nel migliore dei modi, come attesta il bollettino medico sui pazienti: a due settimane dagli interventi, i riceventi e i donatori sono in ottime condizioni. "Si tratta di un evento eccezionale - spiega Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti - che si inserisce nello sforzo più ampio che stiamo mettendo in campo per la promozione della donazione di rene da vivente, che nella stragrande maggioranza dei casi può avvenire direttamente tra coppie correlate".

Trapianti, nel 2022 record di donazioni di organi

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Nel 2022 si è registrato un record di donazioni di organi, tessuti e cellule staminali emopoietiche

Nel 2022 si è registrato un record di donazioni di organi, tessuti e cellule staminali emopoietiche, per la prima volta sopra quota 1.800 (1.830, +3,7%). E ciò ha portato ad un aumento notevole dei trapianti, con il secondo miglior risultato di sempre, pari a 3887 (+2,5%). La Rete trapianti del Servizio sanitario nazionale ha confermato il trend di crescita già mostrato nel 2021, completando il totale recupero dei livelli pre Covid, e segnando in molti casi le migliori performance assolute mai realizzate. Tuttavia ci sono ancora molti pazienti in attesa di trapianto ed i fabbisogni non sono del tutto soddisfatti: per questo gioca un importante ruolo la promozione della cultura della donazione.

Donazioni: ancora troppi 'No'

La donazione degli organi consente di salvare vite umane. Tuttavia sono ancora troppi i 'No' alle dichiarazioni di volontà a favore di questa scelta, come è emerso dal report del Centro nazionale trapianti (Cnt). Quelle depositate nel Sistema informativo trapianti al 31 dicembre dello scorso anno hanno superato quota 14 milioni e mezzo: 72% i consensi e 28% le opposizioni. Quelle registrate nel solo 2022 nei Comuni italiani attraverso il sistema CIE (carta d’identità elettronica) sono state 2,7 milioni, con una percentuale di no del 31,8% (+0,7% rispetto al 2021). In generale si è espresso (positivamente o negativamente) il 55,5% dei cittadini che hanno fatto richiesta del documento, mentre gli altri hanno deciso di non registrare alcuna indicazione.
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Poche donazioni: in Italia a una domanda sempre presente rispondono negativamente ancora troppe persone

Le opposizioni registrate in vita restano alte, specialmente nelle regioni del Sud dove sfiorano o in qualche caso superano il 40%. Un dato che conferma la necessità di sensibilizzare soprattutto due fasce d’età, i 18-30enni (tra i quali la percentuale di opposizione è più alta rispetto ai 30-40enni, e questo è particolarmente valido per i neo-maggiorenni) e gli over 60, tra i quali è frequente la convinzione che la donazione sia impossibile per ragioni anagrafiche. Il trapianto di fegato realizzato in Toscana grazie alla donazione di una donna di quasi 101 anni (la più longeva di sempre a livello mondiale) dimostra invece che l’età non è ostacolo alla donazione.

È vero che si possono donare gli organi solo fino a 70 anni?

Tra i motivi della resistenza a questa scelta possono pesare dubbi e timori ma anche la diffusione di notizie imprecise e false credenze. Tra le fake news più diffuse, quella secondo la quale si potrebbero donare gli organi solo fino a 70 anni. Non è affatto vero: è possibile donare gli organi solidi a qualsiasi età, sono i medici a valutarne la qualità e decidere come procedere di volta in volta. Attualmente, per fegato e rene le donazioni da parte di ultraottantenni non sono più fatti aneddotici soprattutto grazie all’introduzione della perfusione, con cui di fatto è possibile ‘rigenerare’ gli organi prima del trapianto. Lo dimostra anche il caso di una donna deceduta a 100 anni che ha donato il suo fegato.
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Tra i motivi che scoraggiano a diventare donatori ci sono dubbi e paure ma soprattutto informazioni imprecise e false credenze

In ogni caso, la scelta del donatore per i riceventi che sono in lista d’attesa risponde sempre al criterio del “miglior organo per il miglior paziente” ed è vincolata a speciali algoritmi che associano ricevente e donatore in modo tale che le loro età biologiche non siano troppo lontane. L’età può rappresentare un limite solo per la donazione di midollo osseo, delle cellule staminali emopoietiche e di quelle riproduttive. Chi si è iscritto al registro al Registro nazionale italiano donatori di midollo osseo (Ibmdr) potrà donare fino al raggiungimento del 55esimo anno di vita, un limite posto a tutela del donatore volontario. Per la donazione di cellule staminali emopoietiche in ambito familiare non sono previsti limiti di età, ma il donatore familiare è sottoposto a una serie di esami per accertare la sua idoneità clinica. Inoltre tutti possono rilasciare il proprio volere sulla donazione di organi e tessuti, a prescindere dall’età e purché si siano compiuti 18 anni. La donazione da parte di persone over 70 e 80 sono più frequenti di quanto si pensi perché lo stato di salute di alcuni organi conta di più della loro età anagrafica. Quindi, anche chi ha un’età avanzata è chiamato a esprimersi in vita sulla donazione.