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Emiliano Raspi, il prof-campione: "Non vado ai Mondiali per seguire i miei studenti all'esame di maturità"

di CATERINA CECCUTI E MAURIZIO COSTANZO -
17 aprile 2022
Il prof atleta Emiliano Raspi in un momtaggio di foto tratte dal suo profilo Facebook

Il prof atleta Emiliano Raspi in un momtaggio di foto tratte dal suo profilo Facebook

Resta o vai dove ti porta il cuore. La storia del prof-campione che ha rifiutato di andare ai Mondiali per accompagnare i suoi studenti alla maturità. Emiliano Raspi, che insegna al liceo scientifico Carducci di Volterra (Pisa), ha rinunciato alla gara dei 100 metri annunciando su Facebook la sua decisione: “Non è stato facile, non capita tutti i giorni di poter essere tra i primi otto al mondo, ma non potevo tradire la fiducia dei ragazzi. In fondo un mondo migliore si costruisce solo così”
Il prof atleta Emiliano Raspi (foto da Facebook)

Il prof atleta Emiliano Raspi (foto tratta dal suo profilo Facebook)

È il dilemma più vecchio del mondo: può esserci spazio per due grandi amori nella vita? E soprattutto, possono convivere senza farsi o fare del male a qualcuno? Per Emiliano Raspi è stato così, e infatti per tanto tempo hanno trovato spazio nelle sue giornate senza essere stati mai in contrasto. Da parte sua, il prof-atleta si è diviso spendendo tutte se stesso per portare avanti entrambi, con la stessa dedizione e lo stesso infinito impegno: l’insegnamento e lo sport. La mattina la sua sveglia suona, corre al liceo scientifico Carducci di Volterra (Pisa), e dopo il suono della campanella sale in cattedra per insegnare ai suoi ragazzi storia e filosofia. Ma posato il gesso della lavagna e chiuso i libri, indossa la tuta e corre ad allenarsi. Un giorno però, come capita coi grandi amori che convivono in un unico cuore, lo hanno messo di fronte a un bivio: da una parte c’era la gara dei 100 metri per i campionati del mondo master di Tampere fissata per il 29 giugno. Dall’altra la maturità dei suoi studenti.

Due grandi passioni, l'insegnamento e lo sport

Il prof atleta Emiliano Raspi in un momtaggio di foto tratte dal suo profilo Facebook

Il prof atleta Emiliano Raspi (50 anni) in un montaggio di foto tratte dal suo profilo Fb

Dunque, cosa fare? Puntare a un sogno e alla sua realizzazione come sportivo, inseguito con la tenacia de campione per anni e anni con tanti sacrifici, allenamenti e sudore? Oppure accompagnare i suoi ragazzi all’esame finale, dopo averli seguiti passo passo negli anni di scuola? In altre parole: lasciare andare un sogno o lasciare soli gli studenti nel momento in cui avranno più bisogno di lui? “E quando poi davanti a te si apriranno tante strade – scrive Susanna Tamaro in Va dove ti porta il cuore – e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Stai ferma, in silenzio e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va dove lui ti porta”.

L'annuncio su Facebook

Deve aver fatto così anche il prof Emiliano Raspi, che alla fine ha preso una decisione e l’ha comunicata su Facebook. Prima di decidersi ha pensato a mille cose. All’infortunio, e alle “terapie dolorosissime (e costose) che ho dovuto sopportare per rimettermi in sesto”. Nella sua mente, come riavvolgendo la pellicola di un film, ha ripensato a quella che è stata la sua vita, a quelli che sono stati questi anni. Ai sacrifici che hanno riguardato non solo lui ma tutta la famiglia, per potersi allenare regolarmente. Ha anche riflettuto sul privilegio di essere “tra i pochi master in Italia ad aver partecipato a tutte le finali più importanti del panorama mondiale ed europeo”.
Emiliano Raspi ai Campionati Europei Master

Emiliano Raspi ai Campionati Europei Master

E con un pizzico di soddisfazione e orgoglio, ammesso a se stesso che “non capita tutti i giorni, in un qualsiasi ambito della vita, di poter essere tra i primi otto al mondo”. Poi si è misurato, come ogni atleta, con gli anni che passano, e come davanti ad uno specchio ha ammesso: “Se l’anagrafe segna 50 ed il fisico oramai è da tempo al limite e logoro, le possibilità di poterci riprovare si riducono al lumicino”. Alla fine il prof atleta ha preso una decisione sofferta, ma sentita e ispirata dal cuore: “Mi è costata tantissimo – ha scritto - ma non potevo tradire la fiducia dei miei ragazzi”. E così ha rinunciato alla gara. Tutti sapevano quanto ci teneva, e nessuno – dalla dirigente scolastica al consiglio di classe ai genitori - se l’è sentita di dirgli nulla o di trattenerlo tra i banchi e nel chiuso di un’aula. “La decisione dunque appartiene a me e solo a me” precisa Emiliano.

L'amore per l'insegnamento

Nella sua lettera su Facebook spiega la ragione di fondo. “Credo che il mio mestiere, almeno per come lo interpreto io, non sia solo un lavoro. Ai miei studenti chiedo molto, oltre che nello studio, soprattutto dal punto di vista emotivo”. E così nel triennio si è venuto a instaurare un reciproco rapporto di fiducia che non si è sentito di tradire. Il prof campione ha investito per tutta la sua vita nei sentimenti, fuori e dentro la scuola, riuscendo a costruire un suo mondo pieno di soddisfazioni che però, a volte, soprattutto in momenti come questo “richiede di pagare un prezzo, anche salato”. "I ragazzi mi hanno dato tanto - scrive il professore - dunque non ha voluto lasciarli soli in un momento così delicato". E magari chissà - conclude Raspi - anche loro un domani si ritroveranno davanti a un bivio così importante e, pensando a questo momento si comporteranno di conseguenza”. Gli esami, si sa, non finiscono mai, ed è solo così che “si può costruire un mondo migliore”. Terminato di scrivere il suo post il prof è corso al campo: “Perché, comunque sia, non finisce qui…”.