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Illuminare con la
bandiera della comunità LGBTQI+ l'
Allianz Arena, che mercoledì ospiterà l'incontro tra
Germania e Ungheria. È la richiesta che Monaco di Baviera sta facendo al suo sindaco anche con una petizione. Al dì là del colpo d'occhio straordinario dato dallo stadio arcobaleno, si tratterebbe di un gesto simbolico, potente, politico. Come quello già portato avanti dallo stesso portiere della nazionale tedesca
Manuel Neuer che, dall'inizio delle competizioni, indossa la
fascia da capitano coi colori arcobaleno (gesto per il quale la Uefa stessa ha scelto di non multarlo nonostante contravvenga alla regola dell'uniformità nelle divise). Oltre ai risultati sportivi, gli
Europei di calcio di quest'anno si stanno distinguendo infatti anche per i messaggi lanciati dai campi verso il mondo della politica e del potere. Uno su tutti l'inginocchiarsi, in segno di
solidarietà con il movimento Black Lives Matter contro il razzismo, di moltissimi giocatori di varie nazionali. Tra chi lo fa perché 'imposto' dal Team, chi per scelta personale, spicca la
non adesione dell'Ungheria per diretto volere del premier
Victor Orban. Per la nazionale guidata dall'italiano Marco Rossi, protagonista tra l'altro di uno spettacolare pareggio contro la Francia campione del mondo, si tratta di un gesto di
assoluta inciviltà imposto dalla politica. A questo si aggiunge l'atteggiamento di sfida e apertamente ostile dei tifosi, tra cui si celano (ma non troppo) frange di estrema destra note, che fischiano ed hanno esibito anche
striscioni in aperto contrasto alla causa.
Il portiere della Germania Manuel Neuer nel match contro la Francia ha indossato la fascia da capitano color arcobaleno, in segno di solidarietà nel mese dell'orgoglio Lgbtq+
Ma la causa scatenante della petizione di Monaco è anche un'altra. Ancora più grave: la recente approvazione da parte del
Parlamento di Budapest di una
legge che limita la condivisione di contenuti che trattano di omosessualità e transessualità in presenza di minori di 18 anni. Ad una così grande provocazione, tra l'altro compiuta nel
Pride month celebrato a livello globale, risponde compatta la nazionale della Germania, schierandosi a sostegno della comunità LGBTQI+. Prima con il suo portiere e capitano, che, oltre a indossare la fascia arcobaleno, ha dichiarato: "I calciatori gay dovrebbero uscire allo scoperto, così si toglierebbero un peso. Quello che conta sono le prestazioni in campo, non le preferenze sessuali". Poi con quest'ultimo gesto, ancora più eclatante. Così il
comune di Monaco ha votato all'unanimità la proposta di accogliere la nazionale ungherese con lo stadio trasformato in un'enorme bandiera dei diritti LGBTQI+. La mozione ufficiale recita:"[Monaco di Baviera] sostiene
la diversità, la tolleranza e l'autentica uguaglianza nello sport e nella società (...). In occasione del match tra Germania e Ungheria, il consiglio desidera inviare un
messaggio visibile di solidarietà alla comunità LGBT in Ungheria che soffre ai sensi della recente legislazione approvata dal governo ungherese".