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Verso la grande festa, Brazzo abbraccia Luce!: "La mia musica oltre le barriere"

Il rapper sordo parteciperà alla nostra kermesse. "Metto in versi la realtà che ci circonda: anche i non udenti ne hanno bisogno"

di REDAZIONE -
19 novembre 2022
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Come fa una persona sorda a fare il cantante di professione? Sembra impossibile, ma non è così. Lo dimostra Francesco Brizio, 34enne nato a Taranto ma milanese d’adozione, che a Luce! si racconta così: "Mi chiamo Francesco, in arte Brazzo, sono sordo e nella vita faccio rap". Poche parole che raccontano tutto. Poi, certo, è anche impiegato in una compagnia assicurativa, ma la musica è il vero motore della sua vita. Ed è anche strumento per vedersi riconosciuti quei diritti che per gli altri sono scontati, ma per chi non sente diventano fondamentali. Come quella per il riconoscimento della Lis, la lingua dei segni, indispensabile per lui nella vita quanto nella sua arte.
Francesco Brizio, in arte Brazzo, rapper sordo (Instagram)

Francesco Brizio, in arte Brazzo, rapper sordo (Instagram)

"Già da bambino desideravo cantare solo che mi sentivo imbarazzato per il fatto che un sordo potesse cantare. Ho iniziato a parlare a 5 anni – racconta –, all’inizio non parlavo molto bene e ho affrontato un lungo percorso di logopedia. Poi a trent’anni avevo questo desiderio lasciato nel cassetto e ho deciso di lanciarmi". Come si può fare musica senza poterla ascoltare? Affidandosi alle "vibrazioni delle casse". E con anni di logopedia, centinaia di lezioni. Una volta imparato a cantare, nel 2006, la voglia è quella di mettere in versi la realtà che lo circonda, le battaglie per il riconoscimento della Lis e la denuncia sociale. Ovviamente quando rappa lo fa anche attraverso la lingua dei segni. "Sono bilingue, posso segnare e parlare allo stesso tempo", spiega. L’idea, continua Brazzo, è "rendere accessibile la musica, perché io vedo tanti udenti che la ascoltano in modo spensierato, ma anche i sordi ne hanno bisogno. E a loro quell’emozione può arrivare solo attraverso le espressioni e la lingua dei segni". "Ancora oggi – denuncia ancora il cantante – la Lis non è conosciuta. Negli uffici pubblici, nelle poste, nelle banche e persino negli ospedali non ci sono interpreti". Per questo continua la sua battaglia con le note, perché tutte le persone sorde segnanti – tra le quali gran parte dei dei 70mila sordomuti o sordi prelinguali italiani – possano sentirsi davvero integrate. E lo farà anche dal palco del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, il 26 novembre, in occasione del secondo compleanno di Luce!, in un talk dedicato ma anche con un’esibizione rap. Iscrizione al sito luce.lanazione.it/evento2022 per partecipare gratuitamente al festival. L’accredito inizia alle 14.30 e “l’evento è gratuito fino a esaurimento posti. La registrazione è obbligatoria, ma non garantisce un posto riservato. Si consiglia quindi di arrivare con un po’ di anticipo”.