Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Ghana, il professore insegna come usare il computer senza un computer: “Lo faccio per i miei studenti”

Ghana, il professore insegna come usare il computer senza un computer: “Lo faccio per i miei studenti”

Armato di inventiva e gessetti colorati riproduce alla lavagna una schermata di Windows

Barbara Berti
26 Giugno 2022
Il professore del Ghana che insegna informatica disegnando un computer alla lavagna

Il professore del Ghana che insegna informatica disegnando un computer alla lavagna

Share on FacebookShare on Twitter

Una vecchia lavagna diventa un computer. Succede in Ghana dove Richard Appia Akoto è un insegnante di informatica della Betenase M/A Junior High School di Sekyedomase, paese a circa due ore di macchina da Kumasi, la seconda città del Ghana. Il docente, gessetti colorati alla mano, ha riempito la lavagna di appunti per spiegare alla sua classe come si usa Microsoft Word.

studenti africani
Un gruppo di studenti africani in aula

Armato di pazienza e inventiva, il prof ha ricreato l’ambiente digitale disegnando i comandi del computer e riproducendo una schermata di Windows per illustrare ai suoi studenti di 14 e 15 anni come funziona e consentire loro di superare un esame obbligatorio per accedere alle scuole superiori. “Insegnare informatica a scuola in Ghana è divertente: informatica su una lavagna. Amo i miei studenti, perciò devo fare in modo che capiscano cosa sto insegnando”, scrive Richard in un post social diventato virale. Dopo centinaia di condivisioni su Facebook e arrivato fino alla bacheca dell’imprenditrice camerunense Rebecca Enonchong, che lo ha ripostato a sua volta su Twitter chiedendo l’aiuto di Microsoft. Dalla sede africana della società prima è arrivata (via Twitter) la promessa di un computer con accesso ai programmi.

Ma la donazione è andata oltre le aspettative. Akoto è stato invitato al Global Education Exchange, una conferenza per educatori organizzata da Microsoft a Singapore. E la compagnia, insieme a un partner locale, ha donato alla scuola, 27 laptop, un proiettore, una stampante, uniformi, mobili, un anno di connessione gratuita e altre risorse utili per un vero laboratorio di informatica. In un’intervista alla CCN, il professore spiega così i motivi della sua originale e seguitissima lezione: “Volevo che sapessero o vedessero come appare la finestra che si trovano davanti avviando un pc. Desidero che siano interessati all’argomento, quindi faccio sempre del mio meglio“. E, infatti, il docente, ricrea il disegno tutte le volte che è necessario, grazie anche ai suoi studi in arti visive. “Disegno il monitor, l’unità di sistema, tastiere, mouse, barra degli strumenti, finestre di dialogo, i tasti ‘salva’ e così via” racconta sempre il professore alla CCN.

studenti ghana
Studenti felici fuori dalla loro scuola

Anche se il prof insegna il funzionamento di un programma al quale non ha accesso, i suoi studenti riescono ad acquisire familiarità con l’immagine di una risorsa di base dell’informatica.

Potrebbe interessarti anche

Chiara Migliorini in “Edda. Ascesa e caduta di una figlia ribelle”
Spettacolo

Donne e potere, va in scena “Edda. Ascesa e caduta di una figlia ribelle”

18 Marzo 2023
La 28enne Sepideh Qoliyan (Foto: Iranwire)
Attualità

Iran, sei mesi di proteste. Arrestata di nuovo Sepideh Qoliyan

16 Marzo 2023
Chiara Sommi al concerto dei Maneskin di Torino (Facebook)
Lifestyle

Maneskin, disabile al concerto: “Pensati in transenna”

20 Marzo 2023

Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Una vecchia lavagna diventa un computer. Succede in Ghana dove Richard Appia Akoto è un insegnante di informatica della Betenase M/A Junior High School di Sekyedomase, paese a circa due ore di macchina da Kumasi, la seconda città del Ghana. Il docente, gessetti colorati alla mano, ha riempito la lavagna di appunti per spiegare alla sua classe come si usa Microsoft Word.
studenti africani
Un gruppo di studenti africani in aula
Armato di pazienza e inventiva, il prof ha ricreato l'ambiente digitale disegnando i comandi del computer e riproducendo una schermata di Windows per illustrare ai suoi studenti di 14 e 15 anni come funziona e consentire loro di superare un esame obbligatorio per accedere alle scuole superiori. "Insegnare informatica a scuola in Ghana è divertente: informatica su una lavagna. Amo i miei studenti, perciò devo fare in modo che capiscano cosa sto insegnando", scrive Richard in un post social diventato virale. Dopo centinaia di condivisioni su Facebook e arrivato fino alla bacheca dell’imprenditrice camerunense Rebecca Enonchong, che lo ha ripostato a sua volta su Twitter chiedendo l'aiuto di Microsoft. Dalla sede africana della società prima è arrivata (via Twitter) la promessa di un computer con accesso ai programmi. Ma la donazione è andata oltre le aspettative. Akoto è stato invitato al Global Education Exchange, una conferenza per educatori organizzata da Microsoft a Singapore. E la compagnia, insieme a un partner locale, ha donato alla scuola, 27 laptop, un proiettore, una stampante, uniformi, mobili, un anno di connessione gratuita e altre risorse utili per un vero laboratorio di informatica. In un'intervista alla CCN, il professore spiega così i motivi della sua originale e seguitissima lezione: "Volevo che sapessero o vedessero come appare la finestra che si trovano davanti avviando un pc. Desidero che siano interessati all'argomento, quindi faccio sempre del mio meglio". E, infatti, il docente, ricrea il disegno tutte le volte che è necessario, grazie anche ai suoi studi in arti visive. "Disegno il monitor, l'unità di sistema, tastiere, mouse, barra degli strumenti, finestre di dialogo, i tasti 'salva' e così via" racconta sempre il professore alla CCN.
studenti ghana
Studenti felici fuori dalla loro scuola
Anche se il prof insegna il funzionamento di un programma al quale non ha accesso, i suoi studenti riescono ad acquisire familiarità con l’immagine di una risorsa di base dell’informatica.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto