Gita in barca negata per la turista con la Sma: "Io quelli così non li prendo"

Vittima dell'ingiustizia è Anita Pallara, 34enne affetta da atrofia muscolare spinale e presidente dell'associazione Famiglie Sma. E i casi precedenti non sono pochi

di EDOARDO MARTINI -
29 agosto 2023
Ad Anita Pallara le è stata negata la gita in barca perché affetta da Sma (Ansa)

Ad Anita Pallara le è stata negata la gita in barca perché affetta da Sma (Ansa)

Gita in barca negata. È successo ad Anita Pallara, 34enne affetta da atrofia muscolare spinale e presidente dell'associazione Famiglie Sma, che si è vista respingere dall'escursione in Salento dal capitano dell'imbarcazione.

La gita in barca negata

La donna ha raccontato di essersi recata personalmente qualche giorno prima della gita al box informazioni, per chiedere se la barca fosse accessibile anche per la sua carrozzina elettrica non richiudibile e che le era stato assicurato di sì. Allora ha aspettato due suoi amici e ha comprato i biglietti (25 euro l'uno e senza sconto per persone con disabilità), non prima di avere ricevuto ulteriori rassicurazioni via whatsapp al numero che le era stato indicato. Poi, però, ecco la brutta sorpresa: "Quando siamo arrivati ci siamo resi conto che la barca non era minimamente accessibile. E il capitano ha detto 'No, noi i disabili così non li carichiamo', senza neppure parlare con me che ero la diretta interessata, e usando modalità veramente sgradevoli".
gita-barca-disabilità-discriminazione

"Le persone disabili non sono clienti di serie b", tutta la rabbia della donna (Instagram)

"Ti vanti di essere le Maldive del Salento e non fai attenzione ai turisti – aggiunge la 34enne –, neanche nell'uso del linguaggio. Dire 'disabili così' è veramente molto molto discriminatorio, oltre che offensivo".

"Le persone con disabilità non sono clienti di serie b"

E ancora: "Quello che mi sento di dire, in generale, al mondo del turismo pugliese è di stare molto attenti perché le persone con disabilità non sono clienti di serie 'b'. E che è molto peggio questo tipo di trattamenti che uno scontrino con i prezzi stellari pubblicato sui social". "Bisogna stare attenti alle persone e sapere che il linguaggio è fondamentale: non si dice i disabili ma persone con disabilità. Almeno questo possiamo riuscire a impararlo". Dopo un'accesa discussione è avvenuto il rimborso dei biglietti. Soldi che però non serviranno sicuramente a ripagare il trattamento subito.

I precedenti

Stessa sorte che è toccata a Daniele Rinaldo, ideatore delle barriere a difesa della Basilica di San Marco e consulente fisso dei progetti sul porto, che a causa della Sla (sclerosi laterale amiotrofica) deve spostarsi in carrozzina, quasi sempre attaccato a un respiratore.
gita-barca-disabilità-discriminazione

L'ingegnere Daniele Rinaldo non ha potuto prendere il volo Ryanair a causa del suo respiratore (Facebook)

Qualche giorno fa infatti, l'ingegnere si è visto negare l'accesso a un volo Ryanair. L'uomo avrebbe dovuto viaggiare da Cagliari a Venezia, ma non ha potuto salire sull'aereo pur con un biglietto regolarmente pagato. Così ha deciso di scrivere all'Enac, ente che regola l'aviazione civile. "Sono stato il protagonista di una vera e propria discriminazione, in quanto disabile, da parte di Ryanair. Sono malato di Sla, ma nonostante questo, da buon ex rugbista, continuo a lavorare e a cercare di vivere una vita normale, viaggiando abbastanza spesso". "Nel sito dell'Enac non ho mai letto divieti sul respiratore in cabina. Io ho esibito dichiarazione del mio medico curante per dimostrare la mia necessità di un tale supporto alla respirazione, ma l'imbarco mi è stato rifiutato". "Dopo avermi fatto attendere ore non ho poi ricevuto alcun tipo di assistenza, né sono stato indirizzato ad altri voli", le sue parole. La compagnia aerea, però, ha sottolineato di non aver mai "negato l'imbarco" al passeggero giustificando così: "In conformità con i nostri Termini e Condizioni, i respiratori possono essere trasportati a bordo, ma non è consentito utilizzarli". "Poiché il passero aveva necessità di usare il macchinario, non ha potuto viaggiare e gli è stata offerta una riprotezione gratuita sul primo volo disponibile da Cagliari a Venezia il giorno successivo. Rinaldo però ha rifiutato". Il giorno successivo, l'ingegnere avrebbe preso un altro volo con Ita, costatogli circa 600 euro, con lo scalo a Roma. "Ritengo che questa sia un'insopportabile discriminazione in quanto disabile e forse legata a una situazione di overbooking. L'aereo era strapieno ed è stata sacrificata una persona con una parvenza di motivazione. Con una semplice ricerca su Google ho trovato un simile caso, verificatosi l'anno scorso con Ryanair. "Mi auguro che Enac possa accertare i fatti e sanzionare la compagnia, mentre nessuno mi risarcirà per l'umiliazione subita e per i disagi fisici e psicologici miei e di chi mi accompagnava" conclude l'uomo.
gita-barca-disabilità-discriminazione

Qualche giorno fa un bimbo disabile è stato lasciato a terra per 'assenza di personale specializzato' (Instagram)

Ma Pallara e Rinaldo sono solo le ultime vittime di questo tipo di discriminazioni, che spesso abbiamo denunciato anche sul nostro canale. Tutti ricordiamo il bimbo 13enne, anche lui con disabilità, lasciato a terra all'aeroporto di Francoforte il 22 agosto per 'assenza di personale specializzato' e quello raccontato sui suoi social dalla travel blogger Giulia Lamarca, costretta a farsi portare in braccio dal marito giù dall'aereo in mancanza di dispositivi adatti.