"Ha picchiato moglie e figlia". Perù, il presidente del Consiglio Hector Valer si dimette

di REMY MORANDI
6 febbraio 2022

Hector Valer Perù

"Ha picchiato moglie e figlia". A soli tre giorni dal suo insediamento, il presidente del Consiglio del Perù Hector Valer si dimette. Il neo-premier, accusato di violenza domestica, ha presentato sabato 5 febbraio al presidente della Repubblica Pedro Castillo la sua lettera di dimissioni, sottolineando di essere stato "mitragliato" dall'opinione pubblica e dai media sulla base di "fatti falsi". Castillo ha preso atto delle dimissioni del primo ministro, annunciando un nuovo rimpasto del governo.

Il presidente del Consiglio del Perù Hector Valer, 63 anni, si dimette. È accusato di violenza domestica nei confronti della moglie e della figlia

Le denunce contro il premier: "Strappava i capelli alla moglie e alla figlia"

Si tratta dell'ennesimo terremoto politico in Perù, un Paese che in meno di sei mesi ha visto cadere tre presidenti del Consiglio. La nuova tempesta è scoppiata mercoledì 2 febbraio dopo l'insediamento del presidente del Consiglio Hector Valer. Il giorno dopo la sua nomina, i media locali hanno pubblicato alcune denunce di violenza domestica pervenute alla polizia nel 2016. In questi documenti la moglie (morta nel 2021) e la figlia del neo-premier spiegavano di aver subito dall'uomo aggressioni fisiche, in particolare calci e pugni. Nelle denunce si legge anche il neo-premier avrebbe strappato i capelli alla moglie e alla figlia, in seguito ad alcune violente discussioni. Immediatamente il presidente del Consiglio Valer ha negato ogni accusa nei suoi confronti. Ma dopo le proteste dell'opinione pubblica in Perù, il neo-premier ha deciso di dimettersi: "Accetto la mia sconfitta" - ha dichiarato il presidente del Consiglio nella lettera di dimissioni al presidente della Repubblica - "ma voglio sottolineare che le prime pagine dei giornali sono costruite su fatti falsi". Così ha spiegato Hector Valer, il primo ministro del Perù rimasto in carica per soli tre giorni.

Pedro Castillo, ex maestro delle elementari, 52 anni, è presidente della Repubblica del Perù

Il presidente Castillo: "Serve stabilità. Il nuovo governo sarà ampio"

Dopo le dimissioni del premier, il presidente della Repubblica Pedro Castillo si prepara a nominare il quarto presidente del Consiglio in soli sei mesi. Il nuovo gabinetto, ha spiegato Castillo, sarà "ampio e aperto a tutti i partiti politici". Anche perché le sfide che il Perù deve affrontare, ha aggiunto il presidente, "sono enormi e richiedono l'unità e l'impegno di tutti i peruviani". Non bisogna dimenticare infatti che "negli ultimi cinque anni - ha proseguito - il Perù ha vissuto in un'incertezza permanente a causa dell'inutile confronto tra i poteri dello Stato. Di conseguenza, abbiamo avuto quattro presidenti in poche settimane e un Congresso sciolto con la conseguente instabilità politica, economica e sociale. I nostri cittadini, soprattutto i più poveri, non vogliono vedere più scontri e comportamenti ostruzionistici o antidemocratici, né chiusure del Congresso e progetti di riduzione dei poteri del Parlamento o dell'Esecutivo. Non dobbiamo continuare in questo modo - ha concluso il presidente della Repubblica -. Perciò, impariamo dal passato e cerchiamo di migliorare".

Perù, le proteste della popolazione contro il governo

Le accuse contro Castillo: "Incapace di creare un governo stabile. Si dimetta"

Le proteste, anche nei confronti di Pedro Castillo, comunque non mancano. Il presidente della Repubblica peruviano, ex sindacalista e maestro delle elementari, è infatti accusato sia da parte dell'opinione pubblica sia da alcuni leader dei partiti di essere stato "incapace" di formare una squadra di governo "stabile" e "credibile". L'ex candidato conservatore Keiko Fujimori, sconfitto alle elezioni presidenziali proprio da Castillo, ha dichiarato che il presidente dovrebbe dimettersi: "Non sa come chiamare le persone; non sente la responsabilità della sua posizione", ha detto Fujimori. Larga parte dell'opinione pubblica è d'accordo con l'esponente conservatore, ma sta di fatto che in questo momento nel Parlamento peruviano non esiste una maggioranza alternativa che riesca a mandare a casa il presidente Castillo.