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Ilaria Salis, in difesa anche Patrick Zaki ed Edith Bruck: “Liberatela”

Dopo la decisione del tribunale ungherese di negare i domiciliari alla docente 39enne e le nuove immagini che la ritraggono in aula con manette e catene, gran parte del mondo politico è tornato a tuonare. Duro il commento del padre: “Il governo italiano può e deve fare qualcosa”

di CHIARA CARAVELLI -
28 marzo 2024

Ilaria Salis resta in carcere. Il tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria presentata dai legali della docente milanese di 39 anni, in carcere da 13 mesi (dal febbraio 2023), con l'accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra.

“L'ennesima prova di forza – così il padre di Ilaria, Roberto Salis – del governo Orban. Ilaria qui è considerata un grande pericolo. Il governo italiano dovrebbe fare un esame di coscienza. Le catene non dipendono dal giudice ma dal sistema carcerario e quindi esecutivo e il governo italiano può e deve fare qualcosa perché mia figlia non sia trattata come un cane".

Ancora in catene: “Inumano”

La docente milanese è apparsa ancora una volta in aula con manette e catene. Immagini che ancora una volta non sono passate inosservate e, al contrario, hanno scatenato fortissime polemiche. “Io mi auguro che la signora Salis possa essere assolta, ho visto che oggi è stata portata in aula ancora in manette e catene ma pare che poi gliele hanno tolte. Non è un bel modo, non mi pare ci sia pericolo di fuga. Detto questo eviterei di politicizzare il caso se no si rischia lo scontro” ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Durissimo il commento di Patrick Zaki che sottolinea come "non possiamo accettare quei video e quelle immagini provenienti da Budapest per Ilaria con catene e guinzagli. È un essere umano”. L'attivista egiziano per i diritti umani ha aggiunto: “Non c'è essere umano che dovrebbe essere trattato in questo modo”.

A lui si aggiunge anche la scrittrice ungherese Edith Bruck “Non posso che supplicare l'autorità giudiziaria, il presidente Orban, di lasciare libera Ilaria Salis che ha protestato contro un gruppo di neonazisti e neofascisti a Budapest. Proprio contro coloro che hanno annientato la mia famiglia, mi hanno privato di tutti i diritti, mi hanno fatto perdere il mio paese di origine che è l'Ungheria”. Poi aggiunge: “È una vergogna portare in tribunale una ragazza legata come un cane. Meloni, che pare avere un buon rapporto con Orban, può farlo intervenire immediatamente. Il governo italiano deve fare di più”.

ILARIA SALIS RESTA IN CELLA, ANCORA IN MANETTE IN AULA
ILARIA SALIS RESTA IN CELLA, ANCORA IN MANETTE IN AULA

Le reazioni a destra e a sinistra

Immediata anche la replica del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che su X attacca il Governo: “Non è accettabile che una cittadina italiana sia trattata così in Ungheria. Giorgia Meloni deve essere realmente patriota e spiegare a Viktor Orban che o l'Ungheria rispetta le regole dello stato di diritto o nessun euro delle tasse degli italiani deve finire a Budapest come invece accade oggi. Il fatto che la Meloni abbia idee diverse da Ilaria Salis non rileva: il Governo italiano deve lavorare per i cittadini italiani. Ci governano i Fratelli d'Italia o i sudditi d'Ungheria?”.

Per la senatrice del Pd, Sandra Zampa, che da Budapest ha seguito il processo insieme a Laura Boldrini "è stato profondamente doloroso rivedere ceppi ai piedi e manette alle mani di Ilaria Salis. Un’evidente violazione del diritto a un trattamento rispettoso della dignità della persona e in violazione della Convenzione europea dei diritti umani sottoscritta e recepita anche dall'Ungheria”. Poi l’affondo: “Il governo italiano deve lavorare per tutelare i suoi cittadini al di là dei loro orientamenti politici. E la maggioranza di governo avrebbe fatto bene ad essere qui con noi oggi. Il tema non può essere se si è di destra o di sinistra: diritti umani, dignità della persona, proporzionalità delle pene non hanno colore politico”.

Polemiche che hanno interessato tutto il mondo politico, con le opposizioni che hanno chiesto a gran voce un intervento immediato di Giorgia Meloni. Per la segretaria del Pd, Elly Schlein, le immagini di Ilaria con manette e catene sono “uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. Ci aspettiamo che il governo di Giorgia Meloni reagisca, subito”. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, è chiaro: “Stigmatizziamo le immagini di Ilaria Salis in manette nell'aula del tribunale ungherese”, ma “stigmatizziamo anche il comportamento di chi, maldestramente, sta usando il dramma di questa donna per motivi politici. Leggiamo di una candidatura alle prossime elezioni europee da parte di un partito di sinistra e di manifestazioni di politici presso le istituzioni ungheresi. Il clamore che ne deriva risulta improprio ai fini dell'interesse della Salis, ma resta chiaro che il governo italiano ha fatto e farà tutto ciò che è nelle sue facoltà per giungere a una soluzione”.

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Per il deputato di Azione, Enrico Costa, "se il governo italiano non richiama l'ambasciatore in Ungheria, significa che condivide”. Il leader dell'Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni, presente stamattina in aula insieme alla vicepresidente della commissione giustizia del Senato, Ilaria Cucchi ha parlato di tanta amarezza e tanta rabbia. “Quella decisa – le sue parole – è una misura totalmente sproporzionata. Ancora una volta in catene, ancora una volta in carcere. Tredici mesi non bastano per questa ragazza italiana? È necessario far di tutto, il governo Meloni si svegli, faccia qualcosa per riportarla a casa. E dica al suo amico Orban che questa sua idea della giustizia e del diritto sta fuori dell'Europa. Noi non siamo venuti qui per ingaggiare un round di battaglia politica contro la maggioranza del nostro Paese, anzi avrei voluto vedere insieme a noi in quell'aula giudiziaria quegli esponenti della destra con cui litigo ogni giorno su mille cose, solidali con una nostra concittadina. L'assenza del nostro governo qui è uno schiaffo alla Repubblica, e alla dignità del nostro Paese e alla nostra civiltà giuridica”.

Sconcerto e indignazione anche tra le fila del Movimento 5 Stelle con le parole della deputata Stefania Ascari: "La decisione dei giudici ungheresi di negare i domiciliari a Ilaria Salis è gravissima e immotivata perché presa nonostante le garanzie di sicurezza fornite dai difensori e dalla famiglia. Siamo di fronte a una gravissima violazione dello stato di diritto garantito dai regolamenti europei. A questo punto è necessario che il governo italiano intervenga diplomaticamente per porre fine a questa situazione kafkiana, dolorosa per Ilaria e umiliante per il nostro Paese”.