Indi Gregory è morta. I genitori: "Arrabbiati e pieni di vergogna"

La bimba, affetta da una gravissima patologia mitocondriale, è deceduta all'1:45 del 13 novembre. Meloni e Salvini in coro: "Abbiamo fatto il possibile, purtroppo non è bastato"

di EDOARDO MARTINI -
13 novembre 2023
I genitori insieme alla piccola Indi (Ansa)

I genitori insieme alla piccola Indi (Ansa)

Indi Gregory non ce l'ha fatta. La bimba inglese affetta da un male giudicato incurabile da medici e giustizia britannica, è morta all'una e quarantacinque di oggi, lunedì 13 novembre, con accanto a lei il padre e la madre, nell'hospice in cui era stata trasportata sabato, in ambulanza, dall'ospedale di Nottingham, dove era ricoverata. Aveva otto mesi e la drammatica fine di questa lunga battaglia medica è stata annunciata dai suoi genitori.
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La piccola inglese è morta all'1:45 di lunedì 13 novembre (Instagram)

La morte della piccola Indi Gregory

"Mia figlia è morta, la mia vita è finita all'1:45", esordisce così il padre, Dean Gregory, che poi rincara la dose: "Dopo la morte di Indi, io e mia moglie Clare siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna. Il servizio sanitario nazionale del Regno Unito e i tribunali di questo Paese non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa". E conclude: "Sono riusciti a prendere il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima. Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse ma io e Clare ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre".

Lo stop allo spostamento in Italia e ai trattamenti vitali

La bimba era affetta da una grave patologia mitocondriale e per questo le corti del Regno Unito avevano disposto lo stop ai trattamenti che la tenevano in vita. Per i medici del Queen's Medical Centre di Nottingham e per i giudici britannici, infatti, la malattia era terminale. È stata quindi trasferita sotto scorta in un hospice, dove prima le è stata interrotta la ventilazione assistita e poi è stata agganciata a strumenti alternativi. Infine, le sono stati somministrati farmaci palliativi per alleviarne le sofferenze. Prima di tutto questo, il 6 novembre scorso il governo di Giorgia Meloni le aveva concesso con un provvedimento di urgenza la cittadinanza italiana per consentirle di essere trasferita al Bambino Gesù di Roma, l'ospedale pediatrico di proprietà del Vaticano che si era offerto di accoglierla, quali che fossero le possibilità o meno di curarla. Ma l'Alta Corte di Londra e poi due provvedimenti della Corte d'Appello hanno respinto le richieste dei genitori di portarla nel nostro Paese, sostenendo che il trasporto in Italia non sarebbe stato "nell'interesse della bambina", sottoponendo il suo fragile corpo a ulteriori sofferenze e per le complicazioni dovute a un viaggio aereo con il ventilatore artificiale e gli altri strumenti di supporto che la tenevano in vita. I giudici inglesi hanno respinto anche una richiesta diretta della Presidenza del Consiglio italiana, che aveva scritto al ministro della Giustizia britannico per ottenere il trasferimento in nome di norme internazionali che la magistratura di Londra ha ritenuto tuttavia "male interpretate" da Roma. Anche l'associazione Christian Concern aveva offerto ai genitori l'assistenza legale per cercare di fermare il verdetto dei giudici.
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"Buon viaggio piccola Indi", il messaggio social della premier Giorgia Meloni (Instagram)

I messaggi sui social

Non sono poi mancati i commenti sui social.  Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto salutare la bimba: "Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, tutto il possibile. Purtroppo non è bastato. Buon viaggio piccola Indi". Le parole della premier erano state anticipate da quelle del leader della Lega Matteo Salvini: "La piccola Indi Gregory non c'è più, una notizia che non avremmo mai voluto leggere. Il governo italiano ha fatto il massimo, offrendosi di curarla nel nostro Paese, purtroppo senza successo. Una commossa preghiera per lei e un sincero abbraccio ai suoi genitori".

Il precedente

Il caso di Indi non è il primo. Sei anni fa infatti il piccolo Charlie Gard è morto a causa della stessa malattia della piccola inglese. "Quello che è successo a Indi e alla sua famiglia è terribile. La stessa cosa è successa a noi sei anni fa con nostro figlio, Charlie Gard. Ho il cuore spezzato perché un'altra famiglia sta soffrendo allo stesso modo", così la madre Connie Yates. I genitori di Charlie Gard intrapresero, e persero, una battaglia legale per portare il figlio negli Stati Uniti per sottoporlo a delle cure sperimentali. Anche il presidente Trump e Papa Francesco erano intervenuti quando i genitori avevano fatto ricorso all'Alta Corte contro la decisione di staccare i macchinari a Charlie.