Inferno nella laguna di Orbetello, puzza insopportabile e moria di pesci: è un disastro ambientale

L’entità dei danni è apparsa subito enorme. Ora iniziano le proteste in piazza per chiedere interventi immediati e programmatici

di ELEONORA ROSI -
31 luglio 2024
La protesta per il disastro ambientale in laguna

La protesta per il disastro ambientale in laguna indetta dal collettivo Kairos

Le immagini sono agghiaccianti e, per chi c’è stato, la puzza di zolfo (non quella di Caparezza in Puglia, colpa dell’Ilva, stavolta siamo in Toscana in quella che dovrebbe essere un’oasi) lo è anche di più. Migliaia di pesci morti trasportati dalla corrente che si accalcano e si accumulano sulle sponde verso cui soffia il vento, lasciandosi dietro come un alone rossastro.

La laguna di Orbetello, delicatissimo ed unico ecosistema della costa della Toscana del Sud, è il teatro di un macabro collasso ambientale, ma i cittadini hanno deciso di smettere di esserne passivi spettatori.

Pesci morti e acqua tinta di rosso in laguna
Pesci morti e acqua tinta di rosso in laguna

Le proteste 

Circa 300 persone hanno affollato Piazza del plebiscito ad Orbetello, in un’assemblea pubblica indetta dal collettivo Kairos, proprio sotto le finestre e davanti all’ingresso del Comune, da cui comunque nessuno si è affascinato e tanto meno è uscito.

Il disastro era prevedibile e da qualcuno persino previsto. Gli orbetellani conoscono la loro laguna, e molti avevano dato l’allarme del surriscaldamento in tempi non sospetti. La cittadinanza di Orbetello, i partiti politici, i sindacati, le associazioni di categoria sono quindi scesi in piazza. “Sentivamo il bisogno di rendere partecipe la cittadinanza di ciò che sta accadendo alla nostra laguna, per portare un’informazione scientifica, tecnica e professionale, con l’aiuto del biologo Mauro Lenzi, per poi dare voce alle preoccupazioni di cittadini, associazioni e partiti – ha spiegato Stella Traupe, giovanissima rappresentante del collettivo Kairos –. Per creare una coscienza climatico ambientale un po’ più presente”.

Centinaia di persone a Orbetello per la protesta dopo il disastro in laguna
Centinaia di persone a Orbetello per la protesta dopo il disastro in laguna

La laguna di Orbetello: un ecosistema a rischio 

Per analizzare il problema è utile ricordare che la laguna, un ecosistema ricco di biodiversità in cui operano i pescatori di Orbetello, è aperta sul mare con tre sbocchi, che possono essere aperti e chiusi, da anni sconta un grave problema di eutrofizzazione delle acque, cioè un eccesso di nutrienti (azoto e fosforo) dovuto allo scarico delle acque reflue urbane e agli allevamenti di pesce. L'area è un’Oasi WWF, che si trova all’interno di una Zona Speciale di Conservazione, ed è anche una Zona di Protezione Speciale e Sito RAMSAR.

“Prima di organizzare la manifestazione abbiamo parlato con esperti che si occupano della laguna da anni – ha aggiunto Traupe –. Abbiamo capito che se è il cambiamento climatico ad aggravare la situazione non è questo il motivo principale per cui le condizioni della laguna sono così tragiche: il motivo principale è la fanghiglia, il fondale della laguna, che sconta una mancanza di dragaggi e il fatto che non ci sia una proposta a lungo termine su come prendersene cura, e se manca quella anche gli effetti del cambiamento climatico saranno destinati a peggiorare.”

Migliaia di pesci morti a Orbetello
Migliaia di pesci morti a Orbetello

Le ricadute economiche e sul turismo

In piazza tanta partecipazione e tanta rabbia, non solo per il disastro ambientale a cui i cittadini sono costretti ad assistere in modo impotente, ma anche per la ricaduta economica e turistica di questo disastro. “La nostra critica principale riguarda il modo in cui mediaticamente e pubblicamente è stata affrontata la questione ‘laguna’: da parte della giunta comunale ci sono stati più tentativi di minimizzare il problema e ridicolizzare chi invece faceva il cosiddetto ‘allarmismo’ e invece era giustamente preoccupato – ha proseguito la rappresentante del collettivo Kairos –. Inoltre, nonostante ormai siano anni che siamo a conoscenza di cosa accade ogni estate alla laguna, non ci sono tutt’ora interventi, almeno mensili, del comitato tecnico scientifico, che risponde all’amministrazione. Gli incontri invece vengono programmati soltanto dal momento in cui la situazione è già critica, mentre ci vorrebbe un lavoro duraturo di prevenzione e proposta, con un comitato in pianta stabile che svolge questa funzione”.

La petizione online

Un cartello di protesta: "Non stiamo muti come pesci"
Un cartello di protesta: "Non stiamo muti come pesci"

Il collettivo ha anche lanciato una petizione online per chiedere le dimissioni di tutta la giunta comunale (in quanto tutti e tutte corresponsabili dell’incuria del territorio in cui viviamo e della sottovalutazione della crisi lagunare in essere) che conta a pochi giorni dall’avvio oltre trecento firme. “La laguna dovrebbe essere anzitutto una risorsa dal punto di vista ambientale, culturale, turistico, ed economico, e non solo un problema. Ma va saputa valorizzare e crediamo che chi se ne occupa non sia abbastanza competente per farlo – ha spiegato Traupe -. Abbiamo anche cercato di invitare la giunta e il comitato tecnico scientifico alla manifestazione ma non ci è stata data alcuna risposta. Stiamo provando ad instaurare un dialogo che purtroppo per ora non c’è stato. Con questa manifestazione vogliamo raccogliere punti di vista differenti per iniziare ad elaborare con la cittadinanza soluzioni alternative, politiche e culturali, e puntare su un cambio di paradigma, che non sia più un richiedere fondi con cui poi vedere cosa fare, ma avere un comitato scientifico in pianta stabile che elabori proposte in base a cui richiedere i fondi.”

Le ultime notizie vedono il governatore della Toscana Eugenio Giani dare il via all’erogazione di aiuti economici nei confronti del Comune di Orbetello e degli imprenditori, dopo il sopralluogo sul posto degli assessori Monia Monni e Leonardo Marras. Nel frattempo il picco dell’emergenza è rientrato, la moria di pesci si è fermata, ma non le sue conseguenze.