Julia Ituma, "arrivederci" l'ultimo messaggio alle compagne di squadra

La 18enne avrebbe discusso al telefono con un amico di scuola, poi avrebbe scritto il saluto nella chat. La mamma e la zia sono volate a Istanbul: oggi l'autopsia

di BARBARA BERTI -
14 aprile 2023
Julia Ituma (Facebook)

Julia Ituma (Facebook)

Julia Ituma, la pallavolista 18enne trovata senza vita all'alba del 13 aprile all'esterno dell’hotel di Istanbul, il Volley Hotel, dopo una caduta dal sesto piano, potrebbe essersi suicidata. Un’ipotesi presa in considerazione dagli inquirenti turchi che stanno portando avanti le indagini, battendo tutte le possibili piste, e che adesso si avvalora, secondo quanto rivela il portare turco “Hurriyet”. Il quotidiano racconta che l’atleta avrebbe mandato un ultimo messaggio nella chat della squadra, quindi rivolgendosi alle compagne e all’allenatore avrebbe scritto “Arrivederci”. Sarà comunque l’autopsia – in programma nella giornata del 14 aprile – a dare qualche dettaglio in più su questa tragedia che ha sconvolto tutto il mondo della pallavolo, e non solo.
L'albergo dove si trovata Julia Ituma (Foto: Hurriyet)

L'albergo dove si trovata Julia Ituma (Foto: Hurriyet)

Dove si trovava Julia Ituma

L’atleta dal futuro promettente si trovata a Istanbul insieme alla squadra, la Igor Novara, per per disputare la semifinale di ritorno della Champions League, persa sul campo per 3-0 contro l'Eczacibasi. Nella città turca sono arrivate la mamma di Julia, Elizabeth e la zia Helen, che, come confermano fonti della società sportiva novarese, sono assistite, oltre che dal personale del consolato e dell'ambasciata italiana, dal direttore sportivo della Igor, Enrico Marchioni, e dalla medica del club, Federica Malgrati, rimasti in Turchia, mentre il resto della squadra è già tornato in Italia, ancora sotto choc. In particolare la compagna di stanza, la spagnola Lucia Varela Gomez, che ha raccontato agli inquirenti: “Abbiamo parlato fino all’1.30. Poi ho dormito. Sono stata informata che era caduta la mattina”.
Le compagne di squadra della Igor Novara sono già rientrate in Italia (Foto: Hurriyet)

Le compagne di squadra della Igor Novara sono già rientrate in Italia (Foto: Hurriyet)

Le indagini sono condotte dal procuratore generale dell'Anatolia, che dovrà verificare, anche attraverso l’analisi dei tabulati telefonici, la fondatezza dell'ipotesi che tutti i giornali turchi danno per certa, cioè quella del suicidio. Capire con chi ha parlato la campionessa azzurra nell'ultima telefonata notturna ripresa dalle telecamere dell'albergo di Istanbul potrebbe aiutare a ricostruire l'accaduto. Le immagini mostrano la 18enne mentre vaga per il corridoio dell’albergo, telefona, si siede a terra, poi rientra in camera prima della mezzanotte locale. Pare che la pallavolista fosse al telefono con un compagno di scuola del liceo privato di Novara che frequentava da quanto era entrata nella Igor. Cosa si sono detti? Non si sa, ma di certo hanno discusso, probabilmente anche a lungo. Lui ha poi mandato messaggi a Lucia (la compagna di stanza di Julia), per dirle quello che era successo. Voleva essere sicuro che fosse tranquilla. La polizia ha acquisito anche i filmati registrati da altre telecamere nella zona dell'hotel. Una di questa, puntata sulla facciata, ha confermato che la ragazza è caduta dall'alto, travolgendo le tende esterne.
Julia Ituma ripresa delle telecamere dell'albergo (Foto: Hurriyet)

Julia Ituma ripresa delle telecamere dell'albergo (Foto: Hurriyet)

In attesa di risposte certe, anche nella speranza di allontanare lo spettro di un gesto volontario della 18enne, si ripropongono appunto interrogativi sulle fragilità che possono colpire atleti di altissimo livello, stretti nella morsa della continua competizione con se stessi, compagni e avversari. Julia, nata da genitori nigeriani a Milano l'8 ottobre 2004, dove ancora studiava in un liceo, era alla prima stagione a Novara dopo essere uscita dal Club Italia, con cui aveva conquistato tanti successi, tra i quali l'oro mondiale under 20 nel 2021, e nel 2022 quello europeo con l'Under 19 e ancora l'oro alle Olimpiadi giovanili. “Aveva i numeri per fare un percorso di eccellenza. Vedevo in lei le stesse qualità che avevo visto in Paola Egonu. Morire a 18 anni è una cosa contro natura”, dice commosso l'allenatore del Club Italia, Marco Mencarelli. E, infatti, aveva tutte le caratteristiche per diventare una campionessa: alta 192 centimetri, un braccio 'pesante' (fondamentale per una schiacciatrice) e una potenza fisica esplosiva. Descritta come determinata e studiosa, Julia era una ragazza semplice che pensava solo alle amiche, alla musica e al suo grande sogno di diventare una pallavolista tra le più forti al mondo.