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L'abbraccio tra mamma e figlia dopo il coma: Cristina e la sua Caterina finalmente insieme

di MARIANNA GRAZI -
16 maggio 2022
Cristina e Caterina-2

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Un abbraccio che vale una vita: quello tra mamma e figlia, che non si sono mai conosciute nonostante siano già passati quasi due anni dalla nascita della piccola. Accade in provincia di Arezzo, nel piccolo paesino di Alberoro, dove Cristina Rosi, oggi 39 anni, ha potuto finalmente abbracciare la sua Caterina. Undici mesi di coma da quel terribile giorno che rischiò di portarsi via una mamma e in cui, allo stesso tempo, venne alla luce una nuova vita. Poi la riabilitazione, lontana da casa, fino a una domenica di maggio del 2022 quando finalmente è avvenuto quel piccolo miracolo tanto atteso. Ad assistere a questo momento così emozionante c'era ovviamente il marito, il 43enne Gabriele Succi: "Vedere Cristina così per noi è già tanto – ha commentato –, sono convinto che piano piano ci riprenderemo la nostra vita". Accanto a loro tante amiche ed ex colleghe, oltre alla famiglia, che hanno voluto salutare il primo passo per uno sperato ritorno alla normalità, per quanto possibile.

La vicenda

Cristina Rosi

Cristina Rosi, la donna oggi 39enne che, a causa di un arresto cardiaco al 7° mese di gravidanza, è rimasta in coma per 11 mesi e solo dopo quasi due anni ha potuto conoscere e abbracciare la figlia Caterina

Cristina e Gabriele erano poco più che adolescenti quando si sono conosciuti e innamorati vent'anni fa. È lui stesso a raccontarlo, al Corriere Fiorentino: "Eravamo a ballare a Le Mirage a Monte San Savino (una discoteca di zona, ndr), all’inizio non mi considerava, poi è scattato l’amore, ci siamo fidanzati, poi ci siamo sposati". Una coppia giovane, affiatata, che a un certo punto ha capito che tutto quell'amore era troppo per loro due soltanto, così hanno deciso di allargare la famiglia. Due anni fa Cristina è rimasta incinta, poi un fulmine a ciel sereno: il 23 luglio 2020, al settimo mese di gravidanza, Cristina va in arresto cardiaco e rimane per quai mezz'ora senza ossigeno, appesa tra la vita e la morte. I sanitari riescono però a far nascere la sua bambina con un parto cesareo, ma madre e figlia riportano entrambe importanti lesioni. A ricordare quel giorno è il marito: "Io ero a lavorare, era pomeriggio, lei era sola in casa – ha raccontato al Corriere Fiorentino –. Da quel momento la nostra vita è cambiata, adesso spero soltanto che possano vivere una parvenza di vita, il mio sogno è che mia moglie possa tornare a vivere a casa insieme a me e nostra figlia, ma chissà se un giorno sarà possibile". Un calvario durato quasi due anni: uscita dal coma, infatti, Cristina è stata ricoverata all'istituto Agazzi di Arezzo, dove ha intrapreso un lungo percorso di riabilitazione, per riappropriarsi di tutte quelle funzioni vitali che per mesi le erano state precluse.
Cristina e Caterina Arezzo

Cristina abbraccia per la prima volta sua figlia Caterina nella loro casa in provincia di Arezzo

L'incontro ta mamma e figlia

Sorrisi, qualche lacrima e tanta, tanta gioia. In una domenica di metà maggio, dopo tanto aver atteso – almeno la famiglia – questo momento, la donna è uscita per la prima volta dalla struttura dove si trova in cura ed è potuta tornare a casa, per alcune ore, ad Alberoro, e abbracciare per la prima volta la figlia. Caterina, nata prematura, oggi ha quasi due anni e che necessita di cure costanti. "Non so se si sono riconosciute perché entrambe hanno problemi neurologici e non sono autosufficienti – ha spiegato Succi –. Non riesco neppure a capire se mia moglie riconosce me ogni volta che la vedo. Lei sorride, sorride a tutti, e quando le metto le canzoni della Nannini, le canta a memoria, quindi vuol dire che ricorda". E proprio Gianna Nannini, qualche tempo, fa, appreso del risveglio della donna dal coma aveva registrato ben due messaggi di incoraggiamento. "Ciao Cristina, sono Gianna, ho saputo che ti sei svegliata e sono veramente felice per te, spero di incontrarti appena possibile – aveva detto la rockstar –. Un bacio enorme e un abbraccio infinito". Dopo alcune ore a casa, circondata dall'affetto della famiglia e delle amiche del cuore, la 39enne ha fatto ritorno all’istituto per le terapie: "Clinicamente Cristina sta bene ma visto che ha rischiato di morire va bene così", ha concluso il marito commosso.

Una catena di solidarietà

Cristina-Rosi-coma

Cristina Rosi si è risvegliata dal coma dopo 11 mesi. Il marito Gabriele è sempre rimasto al suo fianco

I familiari, supportati in questi mesi dalle amiche di Cristina, che non l'hanno mai abbandonata, avevano preparato la casa per l'accoglienza della donna e si dicono pronti ad affrontare la dura battaglia per gestire le due donne e il personale sanitario che dovrà assisterle. In questi mesi non sono mancati però il sostegno e la solidarietà di tantissime persone, non solo conoscenti, che hanno voluto contribuire alla raccolta fondi, lanciata dal marito Gabriele, per le cure di madre e figlia e il soggiorno di otto mesi della Rosi in Austria, in una clinica specializzata in riabilitazione neurologica. "Una catena di generosità commovente. Io ho un negozio davanti alla chiesa di Alberoro e chi vuole può venire qui e lasciare un’offerta per aiutare questa famiglia – dice alla Nazione Lucia, una delle amiche di vecchia data di Cristina – Noi stiamo mantenendo l’iniziativa sempre attiva per dare una piccola mano in una fase così complicata per loro". E domenica scorsa, insieme ad altre colleghe, ha partecipato alla piccola festicciola organizzata per il ritorno della 39enne a casa. Anche le campane del paese hanno suonato a festa per lei, perché sia davvero un nuovo inizio per Cristina, Caterina e la loro straordinaria famiglia.