L'insulto omofobo sul necrologio: un biglietto con scritto "Fr*ci":

A Pinerolo (To) sull'annuncio mortuario per il 76enne defunto Adriano Canese è stato attaccato un bigliettino anonimo con l'offesa. Il vedovo: "Oggi, purtroppo, c'è la legittimazione all'insulto"

di MARIANNA GRAZI
30 agosto 2023

annuncio mortuario omofobia

Un foglietto di carta con scritto "Fr*ci" attaccato su un annuncio mortuario. Accade nel Torinese, a Pinerolo, dove sul cartello che dava notizia della scomparsa del 76enne defunto Adriano Canese è apparso l'adesivo. Non c'è più rispetto nemmeno per i morti. Il dolore per il lutto sfregiato dalla bieca omofobia.

Il necrologio per Adriano Canese

Sul manifesto funebre si legge, come da formula di rito: "È mancato Adriano Canese, di anni 76". E poi: "Ne dà il triste annuncio il coniuge Corrado Brun". Il cartello, affisso sulle bacheche dei necrologi e un lutto vissuto dentro il cuore, per la perdita dell'amore della sua vita. Perché non c'è alcuna differenza, nel dolore, tra etero e omosessuali: la morte della persona più cara è devastante per tutti e tutte. Peccato che, per qualcuno non ancora identificato, evidentemente nemmeno quel dolore vale. È bastato leggere infatti il nome di due uomini, uniti da una relazione lunga quasi 40 anni, per trovare poco dopo, sull'annuncio, un bigliettino incollato con scritto "fr*ci". Evidentemente attaccato da qualcuno che la parola rispetto non sa nemmeno cosa sia. Non solo per le persone, ma anche per il lutto stesso.

Il commento del coniuge Corrado Brun

"Un atto ignobile che non porta a nulla, dimostra la pochezza di chi l'ha fatto", ha dichiarato proprio Brun, dopo aver visto quell'insulto omofobo. E come dargli torto. "Abbiamo vissuto insieme 39 anni d'amore. Certo questo fatto, questa scritta nel necrologio mi amareggia - continua il vedovo -. Cambiano le generazioni ma la cretineria resta". L'uomo sa bene in che contesto si pone l'accaduto, un contesto in cui la maleducazione, la bassezza di alcuni atteggiamenti, perfino la cattiveria gratuita la fanno da padrone anche quando l'unica cosa da fare, invece, sarebbe rimanere in silenzio. "Oggi, purtroppo, c'è la legittimazione all'insulto. Forse perché li sentono da alcuni politici", conclude l'uomo.
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Il deputato Pd Alessandro Zan, celebre per aver proposto un disegno di legge a suo nome contro l'omolesbobitransfobia

Un episodio, in effetti, che per quanto indigni l'opinione pubblica, sotto sotto non stupisce affatto. Perché sappiamo bene cosa voglia dire, oggi, far parte della comunità Lgbtq+ in Italia, tra richieste di diritti che rimangono inascoltate e tutele raggiunte a fatica dopo anni di lotte e cancellate quasi con un colpo di spugna. D'altronde, nel nostro Paese, c'è stato chi ha esultato con cori da stadio, ha applaudito, nell'Aula del Parlamento, quando è stato affossato il disegno di legge contro l'omolesbotransfobia (il ddl Zan), nel quale il libro di un ex generale dell'esercito in cui scrive "omosessuali non siete normali" ha venduto migliaia di copie tanto da essere ormai introvabile. Il nostro è il Paese in cui la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni afferma che "i gay non sono discriminati", ma allo stesso tempo il suo governo toglie loro la possibilità di costruirsi una famiglia; è lo Stato in cui se una coppia Lgbtq+ si tiene per mano in pubblico rischia di finire linciata dall'omofobo di turno. E allora quello accaduto a Pinerolo non è un episodio isolato, ma si inserisce perfettamente in un contesto di legittimazione all'odio.

Cathy La Torre: "L'omofobia esiste, non neghiamola"

"C'è un manifesto funebre. C'è una storia d'amore, quella tra Adriano e Corrado, lunga ben 36 anni. E poi c'è una scritta: 'Fr*ci'. Attaccata lì, su un bigliettino, non si sa bene da chi". Inizia così il messaggio affidato alle storie di Instagram dall'avvocata e content creator Cathy La Torre, per commentare l'episodio avvenuto nel Torinese pochi giorni.
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Cathy La Torre commenta l'insulto omofobo apparso su un necrologio nel torinese

"E se ci pensate, in fondo, è davvero tutto qui: in chi il proprio amore lo ha vissuto alla luce del sole fino alla morte e in chi, invece, ha agito nell'anonimato. Magari al buio, nell'ombra. Dedicando il proprio tempo e la propria triste vita a sporcare il tempo che gli altri hanno speso per costruirsi la propria, di vita. Ecco, ci sono celebri cantanti che continuano a usare il termine 'fr*cio' (chiaro riferimento a Morgan, ndr) per insultare qualcuno - aggiunge la 42enne siciliana conosciuta sui social come Avvocathy -. Ci sono politici di primo piano che hanno fatto altrettanto e che sull'odio hanno costruito la propria carriera. E poi c'è chi è arrivato a dire, anche in Parlamento, che l'omofobia non esiste. E invece esiste. In estate non va in vacanza. E non si ferma, pensate, nemmeno davanti alla morte. Chiedetelo a lui, a Corrado, un uomo che, al contrario dell'autore di quel bigliettino, ha avuto la fortuna di conoscere l'amore", conclude La Torre.

Marrazzo: "L'assenza di una legge rende difficile punire gli autori"

"Il manifesto funebre di Adriano Canese, 76 anni, dedicatogli dal suo compagno Corrado Brun, è stato imbrattato con la scritta 'Froci'. Un gesto violento contro una persona defunta ed il suo compagno, a cui va tutto il nostro sostegno, ma l'assenza di una legge contro l'omobitransfobia renderà pure difficile punire gli autori se non con una sanzione amministrativa.
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Fabrizio Marrazzo, Portavoce Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale

Questo invece è un reato di odio contro il quale serve l'estensione delle norme come previsto per i reati di odio per razzismo o antisemitismo", così Fabrizio Marrazzo, Portavoce Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale. "Inoltre, in questo periodo registriamo un clima di odio sempre più forte verso le persone Lgbt - continua - perché purtroppo le azioni di molti esponenti della maggioranza rafforzano i pregiudizi e le persone si sentono più libere di discriminare. Chiediamo pertanto alla Presidente Meloni di fermare la propaganda anti Lgbt+ messa in campo da lei e dalla sua maggioranza facendo azioni concrete come il sostegno ad una legge contro l'omobitransfobia, dando così un segnale di cambiamento come richiestole peraltro da altri Premier".