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Margherita Hack, il secolo d'oro dell’astrofisica nel ricordo di chi l'ha conosciuta: "Una precorritrice"

di ANTONIO DE BLASI -
12 giugno 2022
Margherita Hack

Margherita Hack

Il 12 giugno 1922 nasceva, a Firenze, Margherita Hack. Scienziata di fama internazionale, cittadina impegnata nella lotta per i diritti civili, un passato da sportiva e una quotidianità fatta di tante piccole-grandi passioni, Margherita Hack ha fatto di questa sua poliedricità lo strumento per avvicinarsi a una moltitudine di persone. Ancora oggi, a 9 anni dalla sua morte – avvenuta il 29 giugno 2013 – il suo ricordo è vivo e affascina. Chi è Margherita Hack  Margherita Hack trascorre la sua adolescenza a Firenze. Frequenta il liceo classico statale Galileo Galilei e poi prosegue gli studi, in pieno periodo bellico, alla Facoltà di Fisica dell’Università del capoluogo toscano. Nel periodo universitario non solo studia, ma si dedica molto anche allo sport, classificandosi prima sia nel salto in alto che nel salto in lungo ai Giochi del Littorio, gli odierni Giochi Universitari, e giungendo terza in due edizioni dei campionati assoluti di Bologna e Roma. Nel 1945, a soli 23 anni, si laurea con il massimo dei voti, con una tesi in Astrofisica che realizza presso lo storico Osservatorio di Arcetri, sui colli Fiorentini.
Nel 1964, Margherita Hack vince la cattedra di astronomia presso l’Università di Trieste e diventa direttore del locale Osservatorio Astronomico, prima donna in Italia a conseguire questo incarico

Nel 1964, Margherita Hack vince la cattedra di astronomia presso l’Università di Trieste e diventa direttore del locale Osservatorio Astronomico, prima donna in Italia a conseguire questo incarico

Gli inizi Appena laureatasi, inizia a lavorare all’estero con diverse borse di studio, iniziando così a farsi conoscere nel mondo scientifico internazionale. Dopo Parigi, Utrecht, Berkeley e Princeton, nel 1954 la Hack vince un concorso da astronomo all’Osservatorio Astronomico di Merate, sede distaccata dell’Osservatorio di Brera, dove vi resterà per 10 anni. Qui lavora al telescopio dotato di uno spettrografo, strumento fondamentale per i suoi interessi scientifici legati alle stelle. Rosanna Faraggiana
Rosanna Faraggiana, già astronoma presso l’Università di Trieste

Rosanna Faraggiana, già astronoma presso l’Università di Trieste

In questo periodo le viene affidata la sua prima dottoranda, che diverrà poi una delle sue più strette collaboratrici. Rosanna Faraggiana, già astronoma presso l’Università di Trieste, così ricorda il suo rapporto con Margherita Hack. "Sin dal primo momento, Margherita mi ha voluto trasmettere il suo entusiasmo per lo studio delle stelle, senza ostentare alcuna superiorità, senza incutermi soggezione. Allo stesso tempo è sempre stata molto onesta con me, non nascondendomi le difficoltà che avrei incontrato in quanto donna in un ambiente accademico prettamente maschile. Un giorno – prosegue l’astronoma – mi raccontò che negli Stati Uniti alle donne era addirittura vietato l’ingresso nei telescopi di Monte Wilson e Monte Palomar. Un divieto che veniva giustificato con un pretesto quanto mai assurdo: la presenza di un solo bagno. L’unico escamotage per le donne astronome che volevano osservare in quei telescopi era di trovarsi un marito astronomo".
Il 12 giugno 1922 nasceva, a Firenze, Margherita Hack. Scienziata di fama internazionale, cittadina impegnata nella lotta per i diritti civili, un passato da sportiva e una quotidianità fatta di tante piccole-grandi passioni

Il 12 giugno 1922 nasceva, a Firenze, Margherita Hack. Scienziata di fama internazionale, cittadina impegnata nella lotta per i diritti civili, un passato da sportiva e una quotidianità fatta di tante piccole-grandi passioni

Nel 1964, Margherita Hack vince la cattedra di astronomia presso l’Università di Trieste e diventa direttore del locale Osservatorio Astronomico, prima donna in Italia a conseguire questo incarico. Ci troviamo in pieno boom economico e, di pari passo, anche la comunità astronomica italiana vive un notevole balzo in avanti, sia qualitativo che quantitativo. Lo stanziamento di sostanziose risorse economiche dedicate consentono un ampliamento significativo degli organici, con il conseguente ringiovanimento del corpo dei ricercatori e la fondazione di nuovi Istituti e Laboratori, perlopiù facenti capo al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Flavio Fusi Pecci
Flavio Fusi Pecci

Flavio Fusi Pecci, astronomo associato INAF, ex direttore dell’Osservatorio Astronomico di Bologna

Flavio Fusi Pecci – astronomo associato INAF, ex direttore dell’Osservatorio Astronomico di Bologna – ha vissuto in prima persona quel periodo. "Margherita Hack - spiega Fusi Pecci - grazie anche ai sui numerosi contatti ed esperienze condotte all’estero, ha dato in da subito un contributo innovativo e di prospettiva, entrando rapidamente nel novero dei giovani astronomi riformatori, progressisti e moderni". Quando si iniziano a effettuare osservazioni nell’ultravioletto, Margherita Hack ne comprende le enormi potenzialità. Si rende immediatamente conto che la nuova “finestra sul cielo” – fino a quel momento praticamente inosservabile da terra – avrebbe consentito nuovi fondamentali studi. «Il lancio nel 1978 del primo telescopio spaziale per osservazioni astronomiche nella luce ultravioletta, il IEU (International Ultraviolet Explorer), fu di fatto una “chicca” per lei – prosegue Fusi Pecci – e per tutti quelli che volevano provare a esplorare un terreno sconosciuto. In sintesi, nella sua carriera Margherita Hack ha avuto la capacità di intuire, precorrere e perseguire nuove strade e di mettersi sempre in gioco. Non tutti lo fanno".
Margherita Hack sotto il bancone in piazza della Signoria a Firenze, 22 ottobre 2008

Margherita Hack  in piazza della Signoria a Firenze, 22 ottobre 2008

Oltre che per la sua eccellenza in ambito scientifico, Margherita Hack diviene presto ben nota per il suo carattere estremamente deciso, per un modo di fare diretto ed esplicito. Dice e fa sempre quello che pensa, ma è anche molto aperta ad ascoltare e, se necessario, anche a cambiare idea di fronte a un interlocutore che dimostra di saper dire cose giuste e sensate. Famose sono le sue idee in ambito sociale e politico, chiare e spesso forti. Steno Ferluga
Steno Ferluga, astrofisico dell’università di Trieste, studente di Margherita Hack e, successivamente, collaboratore e grande amico di Margherita e del marito Aldo De Rosa

Steno Ferluga, astrofisico dell’università di Trieste, studente di Margherita Hack e, successivamente, collaboratore  di lei e del marito Aldo De Rosa

Ce ne parla Steno Ferluga, astrofisico dell’università di Trieste, studente di Margherita Hack e, successivamente, collaboratore e grande amico di Margherita e del marito Aldo De Rosa. "Margherita aveva un’idea estremamente seria della politica. La vedeva come un impegno sociale a favore dei deboli; ignorava – o fingeva di ignorare – gli intrighi che, da sempre, il mondo della politica porta con sé e prestava la sua immagine per difendere i più deboli. Lei credeva in certi principi – prosegue Steno – che la sinistra di quell’epoca cavalcava, come il femminismo, la lotta alla povertà, un mondo ecosostenibile, l’uguaglianza dei diritti civili. Oggi sono principi che tutte le forze politiche sbandierano, ma all’epoca no. Possiamo quindi dire che lei era certamente una precorritrice della mentalità moderna". Margherita Hack e la sua 'non fede' A proposito del suo ateismo, Margherita Hack dichiarato sempre di non credere nell’anima e in Dio. Ma, anche in questo caso, lascia trapelare la sua correttezza e la sua tendenza all’autocritica. "In un suo articolo – racconta Flavio Fusi Pecci – scrisse una frase che mi colpì molto. Decisi di parlarne con lei. Mi rispose: “…e se a un certo punto venisse fuori che mi sono sbagliata e che Dio esiste, lo ammetterei e, magari, sarebbe anche molto bello”. Una frase molto strana e interessante – conclude l’astronomo – in cui Margherita non chiude aprioristicamente la porta al fatto che possa esserci qualcosa. Questo può non voler dire niente o forse può voler dire molto, e cioè che, anche in questo caso, lei onestamente e correttamente ammette di potersi sbagliare".