Mpox: tornano i complottisti e si riaccende la paura delle discriminazioni razziste e omofobe

Mentre sui social si è diffusa l’idea che il cosiddetto vaiolo delle scimmie non esista, la città di New York ha chiesto all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di cambiare nome alla malattia

22 agosto 2024
"Monkeypox", il nome inglese del vaiolo delle scimmie (ANSA)

"Monkeypox", il nome inglese del vaiolo delle scimmie (ANSA)

Nuova emergenza sanitaria e nuova ondata di teorie complottiste e teoremi no-vax. Dopo la dichiarazione di emergenza sanitaria internazionale del virus MPox (noto come vaiolo delle scimmie), stanno iniziando a circolare i primi complotti in rete sulle informazioni che arrivano dal mondo della scienza e dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Si prendono di mira soprattutto Big Pharma e gli esperti, in particolare quelli più presenti in tv durante il Covid.

Le fake news dei complottisti

È molto diffusa l'idea che il virus Monkeypox non esista ma che si stia invece tentando di spacciare l'Herpes Zoster per una nuova malattia. “Quello che vendono come vaiolo delle scimmie è il cosiddetto Herpes Zoster, uno degli effetti collaterali più frequenti del vaccino Covid”, commenta un utente su X postando l’intervista in tedesco a un presunto pneumologo e internista. Una “prova” che ritorna in altri post, per giustificare anche altri timori che legano Monkeypox e il vaccino anti Covid.

Nel mondo francofono dei no vax si parla di “plandemia” (epidemia pianificata), come si legge in articolo apparso ieri su “Le Monde” dedicato proprio al risveglio dei cospirazionisti, alla fabbrica di fake news e notizie scientifiche “alternative” sul tema. Nel nostro Paese i complottisti agitano lo spettro dei vaccini, del lockdown e, soprattutto, del Green pass. 

New York chiede all'Oms di cambiare nome al virus

Mentre in Rete è diffusa l’idea che il vaiolo delle scimmie non esista, la città di New York ha chiesto all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di cambiare nome al cosiddetto vaiolo delle scimmie. L’obbiettivo sarebbe quello di evitare il rischio di razzismo e discriminazione che porterebbe chi si ammala a isolarsi invece di cercare le cure necessarie. “Continuare a usare il termine ‘vaiolo delle scimmie’ per descrivere l'attuale epidemia può riaccendere questi sentimenti razzisti, specialmente contro i neri e altre persone di colore, così come contro i membri delle comunità Lgbtqia+” ha scritto il commissario alla Salute della metropoli americana.

I sintomi e la diffusione di una nuova variante

All’inizio di quest’anno gli scienziati hanno segnalato la comparsa di una nuova forma più letale del virus, che può uccidere fino al 10 per cento delle persone in una città mineraria congolese. L’Mpox si diffonde principalmente attraverso lo stretto contatto con persone infette, con lo scambio di fluidi corporei e quindi anche attraverso il sesso.

A differenza delle precedenti epidemie di questa specifica forma di vaiolo, in cui le lesioni si manifestavano soprattutto sul petto, sulle mani e sui piedi, la nuova forma causa sintomi più lievi e lesioni sui genitali. Ciò rende più difficile individuarla, il che significa che le persone potrebbero anche contagiarne altre senza sapere di essere infette.

Nel 2022, l'Oms ha dichiarato il vaiolo un'emergenza globale dopo la sua diffusione in più di 70 Paesi che non lo avevano segnalato in precedenza, colpendo soprattutto uomini omosessuali e bisessuali. Prima di questa epidemia, la malattia era stata riscontrata soprattutto in focolai sporadici nell'Africa centrale e occidentale, quando le persone entravano in stretto contatto con animali selvatici infetti.