"Lo stupro di gruppo a Palermo, gli abusi in famiglia per anni ai danni di due sorelline a Caivano, il femminicidio di Marisa Leo: sono solo alcuni degli avvenimenti delle ultime settimane che segnalano il fenomeno diffuso, strutturale, drammatico della violenza maschile contro le donne". Inizia così una nota di Non Una di Meno Firenze che oggi ci contatta per denunciare un'ingiustizia che l'associazione avrebbe subito. Il "No" ricevuto dall'Unfi alla richiesta di organizzare l'assemblea nazionale, in programma nel capoluogo toscano per il 7 e 8 ottobre, negli spazi dell'ateneo.
La nota dell'associazione di Firenze
"Da mesi è stata inoltrata la richiesta di poter svolgere il raduno nazionale negli spazi dell’ateneo alla Rettrice Alessandra Petrucci. In molte altre città, a Torino, Roma, Bologna, è proprio nell’università che queste assemblee si sono sempre svolte.È infatti il luogo per eccellenza della sensibilizzazione, dello sviluppo del pensiero critico, della cittadinanza attiva, e del miglioramento delle condizioni sociali ed economiche delle donne. Eppure, la risposta della Rettrice è stata netta: il rifiuto. La motivazione? Che l’evento “non presenta sufficienti riferimenti accademici e scientifici” e rincara la dose sostenendo “la mancanza di requisiti di rilevanza scientifico-culturale”. La domanda sorge allora spontanea. Per l’ateneo e per la Rettrice Petrucci, la violenza maschile contro le donne, la piaga dei femminicidi, la cultura dello stupro, i dati allarmanti che in ogni regione d’Italia e attraverso ogni condizione sociale segnalano la pervasività del fenomeno, non presentano sufficiente carattere scientifico? E poi ancora: "L’impossibilità di utilizzare gli spazi dell’università decreta l’impossibilità per noi di svolgere l’assemblea nazionale nei luoghi che sarebbero deputati, ovvero l’università, e dunque di alimentare quel processo di cambiamento sociale che è ancora così necessario. Per questo sentiamo l’esigenza di denunciare pubblicamente il rifiuto, pur sollecitata attraverso diversi canali e diversi dei suoi organi amministrativi. Di fronte a questa denuncia, chiediamo che l’Università e la Rettrice Petrucci spieghino pubblicamente come sia possibile che la violenza non possieda sufficiente rilevanza scientifico-culturale, e se così non fosse, che ritratti il suo rifiuto, dandoci finalmente la possibilità di utilizzare gli spazi per il raduno nazionale".Visualizza questo post su Instagram
La risposta di Unifi
Non si fa attendere la risposta del polo universitario fiorentino, che spiega con poche parole le motivazioni del rifiuto:
"La concessione di spazi a iniziative promosse da enti e soggetti esterni deve seguire le linee guida che gli organi di governo di Unifi hanno deliberato da tempo. La richiesta per l’assemblea del Movimento non rientra in questi criteri.
Pertanto è pretestuoso e fuorviante mettere in dubbio per questo motivo l’impegno civile, culturale e scientifico dell’Università di Firenze per combattere la violenza di genere".