Con il via libera del Senato (dopo quello alla Camera con 166 sì, 109 no e 4 astenuti) la ‘gestazione per altri’ (GPA) diventa un reato universale.
Le coppie italiane che faranno ricorso alla pratica della cosiddetta maternità surrogata anche nei Paesi in cui è consentita, saranno comunque punite. Lo ha stabilito il Parlamento con il voto di oggi al disegno di legge a prima firma di Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Giustizia della Camera.
Cosa cambia e cosa rischiano le coppie
In Italia, la maternità surrogata è vietata già dal 2004 e il testo appena approvato è formato da un solo articolo che modifica la legge 40 estendendo il reato all'estero. Dalla sua entrata in vigore la nuova misura farà sì che i genitori che torneranno in Italia dopo aver fatto ricorso alla pratica della GPA, potranno essere incriminati e finire in carcere dai tre mesi ai due anni. Per non parlare della sanzione pecuniaria che potrà arrivare sino ad un milione di euro. “Chi si trincera dietro la retorica dei 'diritti' per giustificare la pratica dell'utero in affitto – ha commentato con l'ANSA la ministra per la Famiglia, le Pari Opportunità e la Natalità Eugenia Roccella – dovrebbe chiedersi perché, invece, ci sia una rete mondiale del femminismo che sostiene l'iniziativa dell'Italia e considera il nostro Paese un esempio da seguire dappertutto. Oggi con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi”.
“Bambini di serie A e di serie B”
Tutte le opposizioni, però, concordano che la nuova legge va contro la Costituzione, crea “bambini di serie A e di serie B” ed ha uno stampo “medioevale”, concetto espresso più volte anche dalle Famiglie Arcobaleno e dalle tante associazioni Lgbt che anche ieri in piazza a Roma hanno gridato tutta loro contrarietà e il sentirsi discriminati
Gli attacchi alla nuova misura, che rende la pratica “reato universale”, sono arrivati da dentro e da fuori l'Aula. La senatrice Elena Cattaneo l’ha definito ad esempio “un manifesto ideologico” a “danno delle famiglie” e dei “bambini”. Il centrodestra, sottolineano da Italia Viva, ha respinto anche l'emendamento presentato da Ivan Scalfarotto con il quale si chiedeva che “dall'attuazione” della legge non derivasse “un pregiudizio per i diritti e gli interessi del minore” garantendo “gli adempimenti previsti” per il “riconoscimento del rapporto filiale instauratosi con i genitori di fatto”, ai quali “è attribuita la responsabilità genitoriale”.
Visione patriarcale del corpo delle donne
“Il Ddl Varchi, ora legge dello Stato, rappresenta una grave negazione delle libertà individuali e di autodeterminazione”. Lo afferma Michela Calabrò, responsabile della Rete Donne Transfemminista di Arcigay. “Introdurre un reato, addirittura universale, sul tema della Gpa – prosegue – non solo limita la possibilità di scelta, ma alimenta anche una visione patriarcale del corpo delle donne. Ogni donna deve avere il diritto di decidere come, quando e se voler portare avanti una gravidanza, e la gestazione per altri può essere una scelta consapevole e altruistica. Questo provvedimento mette in luce l'incapacità del Governo e del Parlamento di trattare altri temi importanti e urgenti nel nostro Paese. La maggioranza parlamentare infatti sceglie ancora una volta di dimostrare la sua forza principalmente su argomenti ideologici, mentre su questioni pragmatiche –conclude Calabrò – conferma la sua totale incapacità. In questo contesto, l'ideologia diventa non solo un'arma retorica, ma anche un modo per mascherare l'orizzonte catastrofico che ci attende".
Associazione Coscioni: “Difenderemo le persone in tribunale”
“Il reato universale è legge, nonostante sia un reato inutile e perfino dannoso se l'intento è quello di proteggere le persone e ridurre gli abusi”, afferma in una nota Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell'Associazione Luca Coscioni. “Siamo sempre stati contrari a ogni forma di sfruttamento, e proprio per questo, insieme a esperti e altre associazioni, – ricorda – abbiamo elaborato una proposta di legge sulla gravidanza per altri solidale che rispetta pienamente i diritti fondamentali di tutte le persone coinvolte. Una proposta che pone al centro il rispetto e libertà di scelta della donna, oltre che la tutela dei minori e dei genitori intenzionali. Certo, è difficile spiegarlo a chi parla di dignità senza pensare nemmeno che la persona di cui vogliono difendere la dignità potrebbe avere un'altra idea, una volontà diversa dalla loro,feroce e paternalistica”.
A giudizio di Gallo, “l'unico effetto di questa legge è una intimidazione, un pessimo esempio dell'uso dei reati e dei divieti. E anche le false alternative sono, appunto, false. Come il continuo ripetere ‘adottate!’ oppure sostenere che l'adozione, in casi particolari, sia davvero una soluzione alla mancata trascrizione automatica dei certificati. L'adozione è una scelta, e anche la gravidanza per altri dovrebbe esserlo. Vorrei provare però ad essere ottimista. Vent'anni fa veniva approvata una legge ingiusta e discriminatoria: la legge 40 sulle tecniche riproduttive. In questi anni, insieme alle persone danneggiate da questa legge l'abbiamo smontata, sono andata nei tribunali e nelle Corti, abbiamo fatto cadere i divieti più insensati e ripugnanti. Oggi è quasi una legge accettabile. Siamo pronti a fare la stessa cosa con questo assurdo reato universale, siamo pronti a difendere nei tribunali le persone – conclude – anche dalla legge Varchi”.
Legge Varchi “atto di omotransfobia”
"Questa legge rappresenta un atto di omotransfobia istituzionalizzata, una scelta che –dice il presidente del Circolo Mario Mieli Mario Colamarino – vuole criminalizzare non solo le famiglie Lgbtqia+, ma tutte le persone che credono nella possibilità di decidere liberamente sulla propria vita e sul proprio corpo. Questo governo preferisce distruggere piuttosto che tutelare: sia con le vite dell3 bambin3 nat3 grazie alla gestazione per altri, sia con le loro famiglie, negando loro diritti e sicurezza. È un attacco diretto alla comunità lgbtqia+ e alle famiglie, senza distinzione di orientamento sessuale o identità di genere. È un attacco alla libertà che non possiamo accettare" Il Circolo Mario Mieli Invita "tutte le associazioni, i movimenti e le realtà di sinistra a mobilitarsi, a scendere in campo per difendere i diritti e le vite di tutti. È il momento di resistere, di agire insieme per un presente giusto, per garantire quel futuro di cui tanto parliamo”.