Paesi Bassi, 41enne padre di 500 figli: non può più donare sperma

Jonathan Meijer, musicista olandese, ha ingannato più di 13 cliniche, infrangendo le regole di sicurezza sulle donazioni di liquido seminale

di MARCO PILI -
28 aprile 2023
sperma seriale

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Nei Paesi Bassi, il "padre" di oltre 500 bambini è stato denunciato dalla Fondazione Donorkind e da una delle madri che ha ricevuto il suo sperma. Per Jonathan Meijer, donatore seriale di liquido seminale, i problemi con la giustizia sono iniziati ben sei anni fa, nel 2017. Un tribunale olandese, in seguito ad un'inchiesta condotta dal ministero della Salute e dalla Società dei ginecologi, lo aveva già deferito dall'effettuare ulteriori donazioni. Nei mesi precedenti, l'uomo era riuscito ad ingannare numerose cliniche nazionali, sottoponendosi ad oltre 300 prelievi. Era così diventato, in poco tempo, padre di 102 figli. Ma il divieto non è riuscito a limitarne l'attività. In Olanda, ogni persona può effettuare un massimo di 25 donazioni, dalle quali non possono nascere più di 12 neonati. In Italia, invece, il limite è ulteriormente ridotto a 10 provette a testa. Questi vincoli vengono posti, solitamente, per ragioni di sicurezza. Un'elevata dispersione dello sperma proveniente da una singola persona potrebbe comportare ricongiungimenti involontari tra persone nate dallo stesso campione. I rapporti incestuosi possono dare vita, in caso di avvenuta fecondazione, a numerose malattie genetiche.

Il registro delle donazioni

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La procedura di inseminazione artificiale è una procedura medica da eseguire presso strutture specializzate (Ansa)

La soglia vigente, pur tentando di contenere questi fenomeni, non impone alle cliniche e ai donatori l'iscrizione ad un registro nazionale, grazie al quale potrebbero essere facilmente evitati problemi come questo. Meijer, mentendo, è riuscito a raggiungere il limite legale in tutte le strutture alle quali si è rivolto, per poi proseguire la sua attività online, all'estero e privatamente. La richiesta della Fondazione, alla quale ha fatto seguito la denuncia di una delle donne coinvolte, consiste nel blocco totale delle donazioni dell'uomo, oltre alla distruzione del liquido seminale archiviato e pronto all'uso. Le banche del seme, però, non comunicano l'una con l'altra, mantenendo i dati riservati. Secondo il portale olandese Algemeen Dagblad, l'attività del 41enne nelle cliniche estere sarebbe iniziata dopo il suo inserimento nella lista nera dei donatori dei Paesi Bassi. Rimane ignoto, dunque, il numero preciso di figli nati oltreconfine. La madre che si è rivolta al tribunale ha commentato: "Se avessi saputo che aveva già avuto più di 100 figli non lo avrei mai scelto. Sto male al pensiero delle conseguenze che potrebbero esserci per il mio bambino. La mia unica soluzione è andare in tribunale". Un problema rilevante, dal momento in cui la legge olandese prevede che i ragazzi nati attraverso donazioni di liquido seminale possano scoprire l'identità del padre biologico fin dai 16 anni di età.

La European Sperm Bank, una delle principali banche del seme nordeuropee (europeanspermbank.com)

Un compenso ai donatori

In Olanda, chi offre in beneficienza il proprio seme riceve una ricompensa che varia tra i 10€ e i 20€. Moltiplicando questa cifra per il numero di figli riconosciuti, sicuramente inferiore al totale delle donazioni realmente effettuate da Meijer, è possibile notare come questo modus operandi sia diventato per lui una vera e propria fonte di guadagno, in grado di fruttargli tra i 5.000€ e gli 11.000€ in pochi anni.

L'opinione dei dottori

Secondo il presidente della Fondazione Donorkind, Ties van der Meer, la maggior parte dei dottori coinvolti nella procedura di inseminazione artificiale preferisce che il donatore resti anonimo. La legislazione nazionale, fino ad oggi, ha sempre rispettato prevalentemente questa opinione, trascurando il diritto dei figli a conoscere il padre biologico. Donorkind, negli anni, ha combattuto proprio per vedere riconosciuto questo diritto ai ragazzi coinvolti.
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La corsa degli spermatozoi verso la fecondazione (Ansa)

Nei Paesi Bassi numerosi precedenti

I Paesi Bassi non sono nuovi a problematiche del genere. Dottori, ma anche privati, si sono rivolti più e più volte alle cliniche specializzate, tentando di ingannare un sistema nazionale decisamente imperfetto. Solo nel 2022, l'associazione ha denunciato più di 10 dottori che avrebbero sostituito il loro seme con quello scelto in precedenza dalle future madri. Il caso più eclatante è stato sicuramente quello di Jan Karbaat, morto nel 2017 a 89 anni. Nel corso della sua carriera da ginecologo, durata più di 40 anni, avrebbe ingannato ben più di 100 donne, risultando così il padre biologico di circa 80 neonati.