Papa Francesco approva benedizione per le coppie gay. Innovazione o pratica consolidata?

Con il documento 'Fiducia supplicans' sarà possibile benedire coppie formate da persone dello stesso sesso ma al di fuori di qualsiasi ritualizzazione e imitazione delle nozze

di EDOARDO MARTINI -
19 dicembre 2023
Papa Francesco ha approvato il documento 'Fiducia supplicans', grazie al quale si aprirà alla benedizione delle coppie dello stesso sesso ma al di fuori di qualsiasi ritualizzazione (Ansa)

Papa Francesco ha approvato il documento 'Fiducia supplicans', grazie al quale si aprirà alla benedizione delle coppie dello stesso sesso ma al di fuori di qualsiasi ritualizzazione (Ansa)

Papa Francesco ha detto sì. Con il documento 'Fiducia supplicans' del dicastero della Dottrina della Fede si aprirà alla benedizione delle coppie dello stesso sesso ma al di fuori di qualsiasi ritualizzazione. La dottrina sul matrimonio quindi non cambia con questa apertura perché la benedizione non intende equiparare l'unione ad un matrimonio che per la Chiesa è fondato sul vincolo di un uomo e una donna.
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"Non si deve né promuovere né prevedere un rituale per le benedizioni di coppie in una situazione irregolare, ma non si deve neppure impedire o proibire la vicinanza della Chiesa ad ogni situazione in cui si chieda l'aiuto di Dio attraverso una semplice benedizione", la decisione del Vaticano (Ansa)

Cosa ha deciso il Vaticano

"Non si deve né promuovere né prevedere un rituale per le benedizioni di coppie in una situazione irregolare, ma non si deve neppure impedire o proibire la vicinanza della Chiesa ad ogni situazione in cui si chieda l'aiuto di Dio attraverso una semplice benedizione. Nella breve preghiera che può precedere questa benedizione spontanea, il ministro ordinato potrebbe chiedere per costoro la pace, la salute, uno spirito di pazienza, dialogo e aiuto vicendevole, ma anche la luce e la forza di Dio per poter compiere pienamente la sua volontà", sottolinea il dicastero della Dottrina della Fede. Il cardinale Victor Manuel Fernandez prosegue: "A ogni modo, proprio per evitare qualsiasi forma di confusione o di scandalo, quando la preghiera di benedizione, benché espressa al di fuori dei riti previsti dai libri liturgici, sia chiesta da una coppia in una situazione irregolare, questa benedizione mai verrà svolta contestualmente ai riti civili di unione e nemmeno in relazione a essi. Neanche con degli abiti, gesti o parole propri di un matrimonio. Lo stesso vale quando la benedizione è richiesta da una coppia dello stesso sesso". Arrivano dunque per la prima volta indicazioni concrete: "Tale benedizione può invece trovare la sua collocazione in altri contesti, quali la visita a un santuario, l'incontro con un sacerdote, la preghiera recitata in un gruppo o durante un pellegrinaggio". Con queste benedizioni "non si intende legittimare nulla ma soltanto aprire la propria vita a Dio, chiedere il suo aiuto per vivere meglio, e anche invocare lo Spirito Santo perché i valori del Vangelo possano essere vissuti con maggiore fedeltà".
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Il Capo della Chiesa Cattolica durante la Giornata Mondiale della Gioventù (Instagram)

L'apertura di Papa Francesco a omosessuali e trans

Dopo questa svolta, se così possiamo chiamarla, bisogna anche ricordare che il Papa è sempre stato aperto verso tutti. Circa un mese fa infatti, era arrivato il nulla osta che permetteva anche ai transessuali di chiedere e ricevere il battesimo. Ma anche di essere padrini e testimoni di nozze in chiesa. Il via libera era stato dato anche ai padrini omosessuali che convivono con un'altra persona, basta che conducano "una vita conforme alla fede". Provvedimento che era stato anticipato due mesi prima durante un dialogo a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù dove Papa Francesco, anche in quel caso, non aveva chiuso le porte a nessuno. Nelle sue risposte, il Capo della Chiesa Cattolica ha citato due esempi specifici: "A Roma conosco un sacerdote che lavora con ragazzi omosessuali. È evidente che oggi il tema dell'omosessualità è molto forte, e la sensibilità a questo proposito cambia a seconda delle circostanze storiche". Sulla transessualità, invece, altro aneddoto di una suora di Charles de Foucauld, cappellana al Circo di Roma che un giorno gli ha chiesto se poteva portare all'udienza del mercoledì gruppi di donne trans: "Le ho risposto, 'perché no?' La prima volta che sono venute, piangevano. Io chiedevo loro il perché. Una di queste donne mi ha detto: 'Non pensavo che il Papa potesse ricevermi!'". Per Bergoglio, il punto da far passare è proprio che nella Chiesa sono tutti invitati: "Occorre applicare l'atteggiamento pastorale più opportuno per ciascuno. Non bisogna essere superficiali e ingenui, obbligando le persone a cose e comportamenti per i quali non sono ancora maturi, o non sono capaci".
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Il teologo e biblista, Alberto Maggi (Facebook)

"Benedizioni ai gay? Lo facciamo da una vita"

Ma c'è anche chi non lo vede come un trionfo come Alberto Maggi, il teologo che da sempre ha spalancato le braccia a gay e lesbiche e che non dimentica la sofferenza di tanti omosessuali cattolici che si sono sentiti esclusi. "Noi preti è una vita che facciamo queste cose senza aspettare timbri o documenti. Il bene delle persone vale più di un documento. La Chiesa è sempre indietro, manca di coraggio. Intanto fa soffrire le persone. Io quando faccio queste benedizioni, dico: 'Guarda che la persona che hai incontrato è un regalo del Signore che ha pensato a come farti felice'. Che sguardi. Che felicità trapela davanti a queste parole", le parole del biblista. E conclude: "E' 40 anni che facciamo queste benedizioni, come quando davamo la comunione ai divorziati risposati. Per fortuna le persone vedono che c'è una chiesa diversa da quella ufficiale. Credo che mettere il bene delle persone prima dei documenti sia giusto. Non sono sbagliate le coppie omosessuali e non lo eravamo nemmeno noi che li benedivamo senza timbri. Forse di sbagliato c'era la chiesa ufficiale".