Papa: “Una società giusta fa spazio alle persone emarginate da disabilità e fragilità”

Il pontefice si è rivolto ai promotori del progetto Ecoles de Vie(s) che in Francia, elogiando il loro impegno che permette ai giovani di capire che “la loro vita ha un senso e che hanno un ruolo unico da svolgere”

di Redazione Luce!
10 gennaio 2025
Papa Francesco, 88 anni, sempre più preoccupato per gli scenari geopolitici mondiali

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Una società “veramente giusta e solidale” fa spazio a tutte le persone “emarginate dalla disabilità o dalla fragilità”. Papa Francesco parla di giovani, di esclusi, di discriminati, nell'udienza ai promotori del progetto Ecoles de Vie(s) che in Francia si occupano di creare luoghi di incontro e di scambio all'interno delle scuole e nei quartieri tra generazioni diverse (bambini piccoli, giovani in formazione professionale, lavoratori, anziani) e luoghi di incontro tra persone disabili, imprenditori dell'economia sociale e solidale, attori della vita pubblica ed economica locale, ma anche residenti.

“I giovani in particolare, malgrado i loro limiti, sono ricchi di potenzialità insospettate. Siamo chiamati a creare spazi in cui possano esprimersi pienamente. Dobbiamo fare spazio ai loro sogni, accoglierli e comunicare a essi speranza”. Il Pontefice aggiunge, elogiando gli aderenti a questo progetto inclusivo, sottolinea: “Il vostro impegno permette loro di scoprire che la loro vita ha un senso e che hanno un ruolo unico da svolgere nella società”.

Francesco si è detto lieto che l’iniziativa Ecoles de Vie(s) si collochi “decisamente nella visione dell'educazione proposta nel Patto Educativo Globale: un'educazione integrale che non si limita a trasmettere conoscenze, ma cerca di formare uomini e donne capaci di compassione e amore fraterno". "Così contribuite a un'educazione che prepara il futuro, formando, oltre che professionisti competenti, adulti maturi che saranno gli artigiani di un mondo più bello e più umano, impregnato di Vangelo".

Il Papa ha quindi incoraggiato i presenti a perseverare “con determinazione, perché solo restituendo centralità alla persona umana, integrando le sue dimensioni spirituali", si potrà costruire "una società veramente giusta e solidale”. “La vostra iniziativa è una risposta concreta a questa aspirazione: restituisce alle persone, a tutte le persone, emarginate dalla disabilità o dalla fragilità il loro posto all'interno di una comunità fraterna e gioiosa”. “Che il vostro impegno ispiri altre iniziative a favore dei più vulnerabili e che la vostra azione apra prospettive per un'educazione integrale di cui le giovani generazioni hanno urgente bisogno”, ha concluso.