Ce ne sono tante in giro, soprattutto oggi in occasione della
Festa della Repubblica. Appese alle finestre, disegnate sulle magliette, esposte all'ingresso dei palazzi istituzionali, degli edifici pubblici, degli hotel. La
bandiera italiana sventola ovunque. E per molti è diventata un simbolo di orgoglio, di appartenenza, di identità. E no, non è vero che viene ritirata fuori solo durante le partite della Nazionale di calcio. E anche se così fosse, quale problema ci sarebbe nel piacere di sentirsi italiani? Comunuque, soprattutto oggi, è bene ricordarsi che anche la bandiera italiana ha una
storia, un
significato. I colori del Tricolore non sono stati scelti a caso e raccontano, ognuno di essi, frammenti di storia che hanno portato a quella che oggi è l'Italia. E allora è giusto chiedersi:
perché la bandiera italiana è verde, bianca e rossa?
La bandiera italiana appesa sul balcone di una casa
Perché la bandiera italiana è verde, bianca e rossa?
Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce il
7 gennaio 1797 a Reggio Emilia. A quell'epoca l'Italia era travolta da un'onda di rivolgimenti in seguito all'invasione francese. E quel giorno di inizio gennaio, il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato
Giuseppe Compagnoni (considerato "il padre del Tricolore"), decretò "che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti". Così si legge nel decreto di adozione del tricolore italiano da parte della Repubblica Cispadana, emanato il 7 gennaio 1797 durante la XIV sessione del congresso cispadano.
La bandiera della Repubblica Cispadana
Ma perché proprio il verde, il bianco e il rosso? Come ricorda
il Quirinale, nell'Italia del 1796 attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono (quasi tutte), con varianti di colore, bandiere caratterizzate da
tre fasce di uguali dimensioni, ispirate al modello francese del 1790. Ma non solo le varie repubbliche. Anche i vari reparti militari "italiani" costituiti a quel tempo per affiancare l'esercito di
Napoleone Bonaparte, ebbero stendardi che riproponevano la medesima struttura in tre fasce di uguali dimensioni. In particolare, i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano appunto i colori bianco, rosso e verde. Quei colori erano fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione: il bianco e il rosso in particolare comparivano nell'antico stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano fin dal 1782 le uniformi della Guardia civica milanese. Quei tre colori vennero poi adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell'Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la
Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera.
Un ufficiale della gendarmerie nationale ai tempi della rivoluzione con indosso un cappello sul quale è appuntata una coccarda tricolore
Bandiera italiana, il significato dei colori
Il tricolore italiano deriva dunque da quello transalpino che nacque durante la rivoluzione francese dall'unione del bianco - il colore della monarchia - con il rosso e il blu - i colori simbolo di Parigi. Nelle prime coccarde tricolori italiane il verde simboleggiava l'uguaglianza e la libertà. Durante il periodo napoleonico invece i tre colori, il verde, il bianco e il rosso, acquisirono per la popolazione un significato più idealistico: il verde la speranza, il bianco la fede e il rosso l'amore. Non ha basi storiche invece il luogo comune secondo il quale il verde sarebbe legato al colore dei prati e della macchia mediterranea, il bianco a quello delle nevi delle Alpi e delle montagne italiane e il rosso al sangue versato dai soldati italiani in guerra. Secondo altre congetture non fondate, il verde sarebbe un tributo che Napoleone Bonaparte avrebbe voluto fare alla Corsica, dove nacque.