Quando ha varcato la soglia del Quirinale, accompagnata da un misto di curiosità ed emozione, Maria Vittoria “Mavi” Belleri, dieci anni appena, non si aspettava di incontrare “solo” il Presidente della Repubblica. Davanti a lei c’era anche la possibilità di realizzare un sogno: diventare una giornalista, almeno per un giorno.
Dell’incantevole storia di quella che è diventata realmente una delle più giovani giornaliste italiane, ne parlano ormai tutte le testate d’Italia. Già, perché l'Ordine dei giornalisti ha deciso di realizzare quessto suo desiderio e consegnare la tessera onoraria alla giovanissima protagonista del cortometraggio che Rai Cinema ha realizzato per la Fondazione Telethon, dal titolo “Una giornata pazzesca”, nel quale la bambina aveva intervistato il presidente Sergio Mattarella.
Ma partiamo dal principio. Belleri frequenta la scuola Audiofonetica di Brescia, è affetta da Atrofia muscolare spinale (Sma) ed è seguita dal Policlinico Gemelli di Roma. Una vita difficile, quella di Mavi, che pur avendo una mente brillante è costretta in un corpo che non le risponde, perché la Sma è una patologia che colpisce i motoneuroni, costringendo la bimba su una sedia a rotelle. Ma le sfide che la malattia le impone non l’hanno frenata. Anzi, le hanno dato la grinta per candidarsi e diventare sindaca del Consiglio comunale dei ragazzi di Brescia e per coltivare la sua vocazione da reporter: intervista compagni di scuola, professori, medici e scrive articoli per il giornalino scolastico.
Ma la favola prende realmente forma con “Una giornata pazzesca”, il cortometraggio diretto da Francesca Archibugi e prodotto da Fandango in collaborazione con Rai Cinema, pensato per sostenere la 35esima Maratona Telethon. Nel video Mavi si trova faccia a faccia con Sergio Mattarella, in quella che rappresenta la prima partecipazione del Presidente a un corto. È facile immaginare l’emozione di Mavi sul momento, eppure l’intraprendenza e la determinazione della nostra giovane collega la spingono a fare una prima, disarmante domanda al Presidente: "Lei è felice?”.
Un momento è di grande intensità: il cerimoniale presidenziale incontra la sincerità di una bambina che si affaccia al mondo con la forza di chi ha molto da dire, e da dare. Mattarella accoglie la piccola con il suo stile pacato, manifestandole disponibilità e calore, come a dire che la massima carica dello Stato è vicina ai più piccoli, in particolare, ai bambini che affrontano percorsi di cura impegnativi.
La regista e la sua “giornata pazzesca”
A innescare la miccia di un’avventura fantastica è stata proprio Francesca Archibugi, che ha raccontato di essere rimasta colpita dalla storia di Mavi. Durante la preparazione del corto, ha quindi lanciato l’idea “Perché non farle intervistare il Presidente Mattarella?” Detto fatto. Con entusiasmo, la bambina si è ritrovata a mettere in gioco tutto il suo talento di aspirante giornalista: “Mavi è intelligente e ironica – ha spiegato la regista – vive la sua vita con pienezza, nonostante la patologia. Vuole fare la giornalista, e noi assecondiamo questo desiderio. Per ora per fiction, poi chissà”. Una profezia, quella di Francesca Archibugi, che a quanto pare si è trasformata presto in realtà, con la consegna della tessera ad honorem da parte del presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli.
Tra giornalino scolastico e premi nazionali
Chi conosce Mavi, però, sa bene che la sua intervista al Capo dello Stato non è un caso isolato, ma il proseguimento di un percorso che nasce da lontano: fin dalla classe elementare la piccola si è impegnata a dar voce ai suoi coetanei, con interviste e articoli pubblicati sul giornalino d’istituto. Nel 2023, non a caso, ha ricevuto a Roma il premio nazionale Digital News di Aidr, un riconoscimento dedicato a chi fa innovazione nel campo della comunicazione.
Fu proprio in quell’occasione che Mavi confidò il sogno di intervistare anche i Capi di Stato. Desiderio esaudito in netto anticipo e nel modo più straordinario possibile. Anche perché non va dimenticato che il cortometraggio nasce con un intento benefico: supportare Telethon nella raccolta fondi e sensibilizzare il pubblico sulle malattie rare che colpiscono i bambini. In quattro minuti di pellicola si concentrano speranze, impegno e un invito a riflettere su quanto la ricerca medica possa fare la differenza nelle vite di tanti pazienti.
“Lei è felice?”
Una domanda solo apparentemente ingenua ma che, sulle labbra di una bambina di dieci anni, si trasforma in un messaggio potente: la felicità, nel senso più pieno, nasce anche dalla condivisione, dall’inclusione e dalla volontà di fare qualcosa di buono per gli altri. Mavi ci insegna che, in fondo, basta farsi la domanda giusta per iniziare il viaggio verso la risposta.