Assistente materna: in che consiste la nuova professione in arrivo nel 2024

Alle nuove figure non servirà una laurea ma solo un corso di formazione della durata di sei o nove mesi. L'obiettivo è supportare le neo mamme nei tanti piccoli impegni quotidiani

di MARIANNA GRAZI -
27 settembre 2023
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"Buongiorno, vorrei lavorare come assistente materna". Una dicitura mai sentita e mai vista fino ad oggi, ma dal 2024 sarà possibile inviare curriculum di candidatura per questo impiego. Certo, un'occupazione che, inevitabilmente non è per tutti ma richiede una certa dose di propensione ad accudire neonati e, soprattutto, mamme.
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Jean Milburn (Gillian Anderson) tiene in braccio la piccola Joy e parla con il figlio maggiore Otis (Asa Butterfield)

Se avete visto l'ultima stagione di "Sex Education" – evitando spoiler – inevitabilmente può venire in mente Joanna, la sorella di Jean Milburn, chiamata da Otis perché la madre è in grosse difficoltà con la piccola Joy, appena nata. L'idea del nipote è che la zia possa aiutarla a gestire la bimba e le alleggerisca il carico anche mentale che ha colpito la terapeuta del sesso dopo il parto. Ma, appunto, si tratta di una parente stretta, della zia della neonata e sorella della neo mamma. Invece quella proposta dal governo italiano è una vera e propria nuova professione, spiega l'Ansa, per la quale dovrebbe essere stanziata una cifra che oscilla tra i 100 ed i 150 milioni. Il compito di questa figura sarà, nello specifico, quello di accompagnare proprio le madri nei primi sei mesi di vita del bambino, con un rapporto personale diretto: non solo risponderà telefonicamente, o con videochiamati, ma andrà direttamente a domicilio per sostenere le donne in questa prima e delicata fase della maternità. Una svolta che appare in linea con l'attenzione dell'esecutivo verso il tema famiglie e natalità, tanto che già nella Nota di aggiornamento al Def, oggi all'esame del Consiglio dei Ministri, ci potrebbe essere un primo riferimento alla proposta.

Cosa fa l'assistente materna

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La nuova professionista affiancherà le neo mamme nei piccoli impegni quotidiani che spesso diventano grandi problemi per queste donne

Ma in che cosa consiste, in concreto, questa professione? E in che si differenzia dalle balie del passato, che affiancavano le donne durante e nei primi tempi dopo il parto? L'assistente materna risponderà ai tanti, piccoli quesiti che per le neo madri possono rappresentare dei grandi problemi, provocando un senso di inadeguatezza che può sfociare anche nella sindrome depressiva post partum. Sarà quindi compito della nuova figura professionale - già presente in Francia e nei Paesi nordici - spiegare come fasciare il piccolo, come comportarsi quando si fa il bagnetto al neonato o ha il singhiozzo o non smette di piangere.

Compensare la rete familiare

La filosofia che ispira il provvedimento è quello di compensare quella rete parentale fatta di nonne, zie e sorelle maggiori che dispensavano consigli pratici e che nel tempo si è lacerata, soprattutto nelle grandi città. L'assistente materna eviterebbe alle neomamme di andare troppo spesso dal pediatra per problemi non medici ed anche di intercettare un possibile disagio delle mamme dopo il parto.
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L'assistente materna va a compensare la rete familiare che generalmente affianca le donne dopo il parto nell'accudire i neonati

Non sarà quindi una figura sanitaria, come ostetriche, infermieri o puericultrici, non avrà bisogno di una laurea ma di un corso di formazione della durata di sei o nove mesi. Le modalità operative saranno in parte stabilite con le Regioni: per ora l'idea è un servizio a richiesta delle mamme che disporranno di una ventina di ore per i primi tre mesi dalla gravidanza estendibili fino a sei mesi. L'auspicio del governo è di avere tre assistenti materne ogni 20mila abitanti, quindi il numero delle mamme supportate varierà a seconda dei territori.

Servono più consultori

Ma c'è chi non è d'accordo con la proposta dell'esecutivo, tirando in ballo altri dati non per sminuire la necessità di dare il giusto supporto anche psicologico alle neo mamme, quanto perché le donne andrebbero seguite anche in altri ambiti legati ai loro diritti sessuali e riproduttivi. "In Italia ci sono circa 1.800 consultori familiari, il 60% in meno di quanto stabilito dalla Legge 34/1996. Intere zone dove le donne sono lasciate completamente sole su maternità e contraccezione. Per non parlare dello stato di applicazione della 194 (sul diritto all'interruzione di gravidanza, ndr). In tutto questo il Governo trova 150 milioni per l'assistente materna. Le 'giuste' priorità". Lo scrive Ilenia Malavasi, deputata Pd, su X.