“Cosa vuoi che ne sappia lei? Una con le gambe lunghe un metro non può avere anche il cervello". Giovane cronista, il commento della collega (impegnata e di sinistra) colpì nel segno. Tanto che, a distanza di 35 anni, ancora fa male. L’alta concentrazione di stereotipi è il miglior combustibile per mettere in moto la macchina del fango. Oggi come ieri. Prova ne è la polemica sul presunto caso di sessismo in campagna elettorale che accende la provincia fiorentina.
I candidati e simpatizzanti dei vari schieramenti in corsa per le amministrative di Rignano del 12 giugno hanno preso le difese della candidata sindaco Dominga Guerri (Insieme per Rignano), che sarebbe stata oggetto di offese sessiste. In parte, già perché c’è anche chi si è espresso a favore di Michele Matrone, candidato sindaco per la lista unica del centrodestra. A lui vengono attribuite le parole offensive nei confronti della contendente, attuale vicesindaco, e delle altre donne che fanno parte dell’amministrazione uscente, a partire dagli assessori fino alla presidente del consiglio comunale. Tutto nasce da un incontro pubblico organizzato dal Centrodestra per Rignano a San Donato. Tra i presenti c’è chi giura di aver sentito pronunciare più o meno queste parole a Matrone: "Chi indossa un tacco 12 su un cantiere, cosa vuoi che ci capisca" riferendosi all’abbigliamento della contendente (e attuale vicesindaco uscente) Dominga Guerri durante un sopralluogo. Ma c’è anche chi giura il contrario: quelle parole non sarebbero mai uscite dalla bocca di Matrone. La campagna elettorale si scalda, e i toni scendono, anzi... sprofondano nel pantano del cicaleccio sessista. Può una donna con i tacchi essere in grado di ricoprire la carica di primo cittadino? Sia aperto il dibattito... Il fatto
Michele Matrone si difende e contrattacca: “Sfido chiunque dei presenti a quell’incontro a San Donato a venire a testimoniare che le ho dette. Ci sono testimoni che possono provare le accuse lanciatemi di sessismo?". E Forza Italia si schiera al fianco del candidato unico del centrodestra (la lista riunisce FI, Lega e FdI): i coordinatori provinciale e comunale Giovannini e Piccardi si dichiarano “pronti ad intraprendere ogni iniziativa necessaria alla salvaguardia dell’integrità e della dignità dello stesso“. Se c’è chi sostiene Matrone assicurando di non averlo sentito proferire tali parole e di conoscere la sua correttezza, in molti stanno esprimendo tutta la loro solidarietà a Dominga Guerri e alle altre donne dell’attuale amministrazione, ossia l’assessore Sonia Tinuti e la presidente del consiglio comunale Anna Mangani, contro cui sarebbero state dette parole pesanti durante lo stesso incontro elettorale.