A torso nudo, con i tatuaggi in mostra e pantaloni di pelle nera attillati, con 'quella faccia un po' così' direbbe qualcuno, Achille Lauro inaugura la gara dei Big sul palco del Festival di Sanremo con la sua Domenica, insieme all'Harlem Gospel Choir. E lo fa a modo suo, con quello stile che –basti vedere il look– ne ha fatto un vero e proprio animale da palcoscenico, che sa inchiodare lo spettatore al televisore per scoprire dove andrà a finire con le sue esibizioni.
Il tutto "per la gioia dell'Osservatore Romano", ironizza Fiorello, e del vescovo di Sanremo che, in una intervista al Sir (Servizio di informazione religiosa), qualche giorno fa aveva invitato alla responsabilità: "Pure rimanendo un evento 'leggero' da più di 70 anni, rappresenta una vetrina significativa dal punto di vista culturale e di costume. Pertanto, l'auspicio è che tutti coloro che concorrono alla riuscita dell'evento, a cominciare dal servizio pubblico che è la Rai fino ad arrivare al conduttore e agli artisti, sentano la responsabilità del valore di questa vetrina", aveva detto monsignor Antonio Suetta. Ora sono in molti ad aspettarne la reazione.
Tanto che perfino Amadeus, conduttore e direttore artistico per la terza edizione consecutiva, ha capito 'il gioco' e scherza: "Mi metto accanto a lui perché in questo momento fa audience". Alla fine del brano, poi, Achille Lauro si auto-benedice, versandosi dell'acqua in testa da un'acquasantiera. E il battesimo dell'Ariston è andato – "Oh My God" – avanti il prossimo, con buona pace di chi lo accusa di blasfemia.
L'esibizione: vecchio palco nuovo Achille
Sempre lui, sempre provocatore, sempre padrone della scena. Quella di Achille Lauro era una delle esibizioni più attese e non ha certo deluso le aspettative dei suoi fans. Quello di quest'anno è stata una sorta di nuovo esordio – un battesimo, appunto – per il cantautore, proprio come se questa ennesima partecipazione al Festival fosse una vera rinascita. Niente più make-up esagerati, piume e tacchi alti o tutine tanti aderenti quanto scintillanti. Sebbene la location sia sempre la stessa, lui è cambiato e ha celebrato evoluzione con il sacro rito. È stato lo stesso cantante a spiegare sul suo profilo Instagram il perché della sua perfonmance: "Mi sono interrogato sul senso del mio essere, del mio essere di passaggio, del mio essere umano. Il palco è lo stesso di sempre. Io, invece, no". Insomam è nato sul palco dell’Ariston un nuovo Achille Lauro.
E se il brano, come subito sui social hanno notato in molti, appare già sentito, quasi un 'Rolls Royce 2.0', e non convince né il pubblico né la sala stampa (che infatti lo mette al nono posto sui 12 cantanti in gara nella prima serata) Achille Lauro però non si accontenta del "già sentito/già visto". Poliedrico, mai banale nelle scelte artistiche, mattatore della scena già con un look spoglio ma provocante e lui stesso ammiccante e sensuale nelle movenze, un po' "ladro" un po' cittadino di quelle "Città peccaminose" di cui canta. Un giglio rosa tra le mani, simbolo di vanità, che da sempre contraddistingue la sua estetica, o accenno nemmeno troppo velato (certo non come quello di Gianni Morandi, che lo ha proprio citato) al Il rito dell'auto-benedizione
Sulle note finali della canzone c'è però quella scena che non ti aspetti: Achille Lauro si battezza in diretta. Come fosse immerso nel fiume Giordano, un Messia della Domenica del 21esimo secolo venuto a sdoganare la tradizione, a scardinare i cardini della chiesa dello show, della celebrazione rituale dello spettacolo all'italiana.
Il video
Il brano 'Domenica'
Parlando di Domenica, Lauro De Marinis (il vero nome di Achille Lauro) ha dichiarato: "La canzone di quest'anno mantiene un sound estremamente popolare, ma non in senso di pop, ripesca il popolare di tutti, come Rino Gaetano. Si intitola Domenica, che è il giorno in cui si è liberi e si fa tutto quello che è bello fare. C'è una contrapposizione tra sound e testo ma la mia musica effettivamente va oltre la canzone". Ecco il testo:
È come i cani che si annusano, oh no Oppure i gatti che girano al porto Negli occhi è rock 'n' roll Sembra ti tocchino Oh my God Città peccaminose Donne pericolose L'amore è un'overdose 150 dosi Oh sì, sì Fanculo è Rollin' Stone Ah ah ah È zucchero e lampone Mi ingoia come un boa Lei dice "come osi" Poi mi spoglia È come un ladro No
Le tratto bene se no si innamorano ah, ah Più tardi in camera Sì poi ti chiamerò È come fosse domenica Baby, è ancora presto, presto È come fosse domenica Si domani poi vedrò Come no È come fosse domenica Domenica È come fosse domenica Domenica Oh no, no E se li fisso non rispondono Esco dal bagno con 3 figli e moglie E mamma guarda come dondolo Ho un brutto voto dopo il compito La sposo? La sposo, come no Le voglio bene ma mi dò per morto Ah ah ah Sta vita è un roller coaster, Romanzo rosa, no piuttosto un porno Oh È come fosse domenica, Baby è ancora presto, presto È come fosse domenica Sì, domani poi vedrò Come no È come fosse domenica Domenica È come fosse domenica Domenica Oh no no