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Scritte antigay e inneggianti all'Hiv: deturpato il murale per Raffaella Carrà a Barcellona

di SOFIA FRANCIONI -
31 agosto 2021
Raffaella Carrà

Raffaella Carrà

A due mesi dalla morte, avvenuta il 5 luglio, il murale dedicato a Raffaella Carrà è stato deturpato. Il suo viso, ritratto dallo street artist palermitano Tvboy, all’anagrafe Salvatore Benintende, è stato vandalizzato dalle scritte “No ai gay” e “Hiv”. Insulti, lontani anni luce dal messaggio dell’opera, che hanno quasi coperto la scritta “Una vita è una vita quando hai la libertà” posta dall’artista a fianco della Carrà sullo sfondo della bandiera arcobaleno.   L’atto vandalico, di cui ancora non si conoscono i responsabili, è stato denunciato dalla prima radio Lgbtq spagnola Orgull Radio e il video è stato pubblicato su Twitter, facendo il giro del web e raccogliendo una marea di indignazione da parte degli utenti, che hanno condannato il gesto, stringendosi intorno al ricordo della star, che con il suo caschetto biondo e il suo talento ha fatto storia, e alla comunità Lgbt+. Con sua grande sorpresa, la Carrà è sempre stata considerata un’icona, una madrina di questa comunità, senza però conoscerne il perché: “morirò senza saperlo. Sulla mia tomba lascerò scritto: ‘Perché sono piaciuta tanto ai gay?’ ironizzò una volta durante un intervista televisiva. Il murales, che da un angolo di Barcellona chiedeva uguaglianza e coesione, è stato imbrattato da frasi escludenti e di odio. L’ennesimo attacco alla comunità Lgbt+ che è ancora troppo spesso vittima di violenza, ritorsioni e discriminazione. Come le due aggressioni omofobe, avvenute la scorsa settimana in Campania e in Abruzzo, ai danni di tre ragazze lesbiche, dimostrano.