Kayleigh Williamson ce l’ha fatta. La 33enne ha completato la maratona di New York stabilendo un nuovo record: è la prima donna affetta dalla sindrome di Down a riuscire in tale impresa.
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La gioia dopo la maratona di New York: “Mi sono sentita una diva”
Dopo dieci ore, nove minuti e undici secondi ha tagliato il traguardo in lacrime insieme a sua madre Sandy, che l’ha accompagnata durante tutta la corsa: “Per lei è stata un’emozione grandissima, specialmente alla fine, gli ultimi 3 chilometri”.
La madre ha poi ripercorso questi ultimi chilometri, non nascondendo che verso la fine sia stata estremamente dura per Kayleigh: “Le facevano molto male i muscoli e aveva varie difficoltà di questo tipo. Ma lei non si è fermata, non voleva darsi per vinta“.
Mentre racconta l’esperienza, la maratoneta è ancora commossa e afferma che non dimenticherà mai di avere, nel suo piccolo, fatto la storia: “Mi sono sentita una diva e per tutta la gara cercavo di sistemare i capelli. Alla fine ho fatto la danza della vittoria sul traguardo”.
La passione per la corsa in memoria della nonna
La maratona di New York non è certo la prima di Kayleigh, che ne ha già corse circa venti, anche se non fino alla fine, e completato quella di Boston. Tutte rigorosamente preparate con la madre e con l’attivista Tina Muir.
La sua passione è iniziata nel 2017, quando alla nonna è stato diagnosticato l’Alzheimer: “Ho deciso di migliorare il mio stile di vita e renderlo più sano”, dice Sandy, “così abbiamo iniziato ad andare a correre e Kayleigh ha voluto fare qualche corsa al mio fianco”.
Non a caso, prima di correre e seguire una dieta più sana, Kayleigh stava sviluppando disturbi autoimmuni. Adesso non è più vicina al diabete e non soffre di apnea notturna.
Da quel momento l’amore per la corsa è sbocciato nel cuore di Kayleigh e sono iniziati gli allenamenti intensivi per affrontare sfide sempre più difficili: “Lo faccio perché mi fa sentire felice“, afferma.
L’obiettivo della maratona di New York non era semplicemente un ostacolo personale, ma anche un modo per onorare la nonna, morta nel 2021: “Sul retro della sua maglietta”, dice infatti la 33enne, “c’è scritto ‘Corsa in memoria di mia nonna’, perché la memoria è importante. E voglio mandare un messaggio di sensibilizzazione per l’Alzheimer”.
Il ritorno a casa
Prima di tornare a casa ad Austin, Sandy e Kayleigh hanno fatto una sosta a Saint Louis. Dopo essere atterrati, un dipendente della compagnia aerea ha chiesto all’atleta se avesse bisogno di una sedia a rotelle per scendere dall’aereo. “No, ha appena fatto una maratona”, ha risposto la madre ribadendo che sua figlia “è la prima donna con la sindrome di Down a completare la maratona di New York”.
Dopo aver appreso la notizia, il dipendente della compagnia ha annunciato a tutti i passeggeri il bellissimo risultato.
“Hanno fatto salire Kayleigh nella cabina di pilotaggio per farle vedere il posto di comando e per scattare delle foto insieme a lei. Le persone sull’aereo dicevano di averla guardata sui social media”, prosegue la madre. E aggiunge: “E’ stato un po’ surreale. Ma Kayleigh è la diva che vuole solo dare abbracci e baci a tutti”.